Con prepotenza il governo Renzi sta provando ad imporre la realizzazione di due inceneritori di rifiuti che non serviranno ad affrontare l’emergenza, ma serviranno a chi li realizzerà. Non tutti, nel PD siciliano, calano la testa al Pinocchio di Firenze: la presidente della commissione Ambiente dell’Ars, Mariella Maggio, si mette di traverso e annuncia battaglia. I grillini attaccano l’assessore Contraffatto che, sulla raccolta differenziata, è il caso di dirlo, ha dato i numeri… Le uniche cose certe sono le discariche e altri affari in vista per portare i rifiuti siciliani fuori dall’Isola
Il dibattito su rifiuti & affari, pardon, inceneritori va avanti senza sosta. Restano le perplessità sulla realizzazione di due impianti per bruciare i rifiuti imposti dal governo nazionale. Con il governo regionale che ormai non parla più di “emergenza rifiuti in Sicilia”, visto che ormai è stato sputtanato. Gli inceneritori, infatti, non servono per l’emergenza, ma per gestire centinaia di milioni di Euro. Affari che, con molta probabilità, verranno gestiti direttamente da Roma.
Un secondo sputtanamento il governo regionale lo raccoglie sulla finta raccolta differenziata dei rifiuti, che secondo i ‘piani’ dell’assessore con la delega alla gestione dei rifiuti, Vania Contraffatto, dovrebbe essere al 30 per cento e che, invece, non supera il 5-6 per cento. Ma andiamo con ordine.
Cominciamo con le perplessità sui due affari, pardon, inceneritori imposti dai renziani del PD. A parlare è la presidente della commissione Territorio e Ambiente dell’Ars, Mariella Maggio, che è del PD (ma a quanto pare non sembra renziana, visto che critica gli inceneritori che Roma sta provando ad imporre alla Sicilia.
“Continuo ad avere forti perplessità sulla realizzazione dei termovalorizzatori in Sicilia. Concordo sulla necessità di superare il sistema delle discariche, ma credo che l’incenerimento non sia la soluzione corretta. Credo che si debba puntare in maniera decisa sulla differenziata e sulla realizzazione di un adeguato numero di impianti di compostaggio – prosegue Mariella Maggio – che sono realmente ecologici e realizzabili in un arco di tempo assai più breve rispetto ai termovalorizzatori. Gli impianti di compostaggio potrebbero rispettare in poco tempo e con un impatto ambientale ridotto al minimo i principi di ‘autosufficienza’ e ‘prossimità’, indispensabili se si vuole realizzare un ciclo realmente sostenibile dello smaltimento dei rifiuti, che potrebbe portare investimenti anche nelle attività produttive di riuso e riciclo, creando economia e posti di lavoro”.
“In commissione – conclude Mariella Maggio – sarà necessario un approfondimento e un confronto a 360 gradi su questo tema. Anche perché chi sostiene la necessità di realizzare i termovalorizzatori non ha finora spiegato cosa si intende fare ‘nel frattempo’: si dice di voler realizzare gli impianti per superare il sistema delle discariche, ma dal momento che per realizzare i termovalorizzatori saranno necessari diversi anni, nel frattempo che si fa? Si va avanti con le discariche a tempo indeterminato? Credo che questo aspetto, in particolare, vada chiarito in tutte le sue sfaccettature”.
La presidente della commissione Ambiente del Parlamento siciliano tocca un tema cruciale: per realizzare gli inceneritori passeranno almeno cinque anni. Cinque anni, ovviamente, ma deve andare tutto liscio: non dovrebbero sorgere problemi nella scelta dei luoghi dove localizzare gli impianti, non tanto per le proteste degli abitanti (l’ultima protesta dei siciliani risale al 1282…), quanto per la spartizione del ‘malloppo’. Per non parlare di tutto il resto: gara, realizzazione dell’impianto eccetera.
In attesa degli inceneritori che si fa?, chiede giustamente Mariella Maggio. Si va avanti con le discariche? Con molta probabilità, i due inceneritori in salsa renziana e la permanenza delle discariche (che in Sicilia sono in buona parte fuori legge, anche se si fa finta di non accorgersene) spiegano molto bene il ‘siluramento’ dell’ex assessore regionale, Nicolò Marino. Non sappiamo cosa avrebbe detto Marino dei due inceneritori: ma sappiamo che stava lavorando per interrompere il ‘gioco’ dei ‘Signori delle discariche’.
E i grillini? Tirano in ballo l’attuale assessore regionale con delega ai rifiuti, la già citata Vania Contraffatto. “Un assessore regionale consapevole del proprio ruolo – dice in un comunicato la parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle eletta in Sicilia, Claudia Mannino – non dovrebbe avallare piani in cui si ipotizza in sei mesi l’incremento di decine di punti percentuali di raccolta differenziata senza prevedere un solo intervento concreto”.
Claudia Mannino commenta i risultati dell’avanzamento nell’attuazione del piano presentato dalla Regione a Roma per superare, entro la prima metà del 2016, le criticità impiantistiche.
“Secondo il piano stralcio dello scorso giugno 2015 – spiega la deputata Mannino – ad oggi la Sicilia dovrebbe essere al 30% di raccolta differenziata! In realtà, la Contrafatto e Crocetta, quando hanno fatto predisporre il piano, volevano solo una carta d’appoggio piena di finte promesse per elemosinare il silenzio del Ministero sull’ordinanza e per continuare a derogare alla normativa ambientale e sanitaria. Gli stessi professionisti che hanno elaborato la bozza di aggiornamento del piano rifiuti hanno dichiarato che uno dei problemi riguarda la leggerezza con cui si fanno proiezioni e si prendono impegni non realistici, giusto per farne oggetto di propaganda. Per affrontare un macigno come quello dei rifiuti in Sicilia – conclude la parlamentare del Movimento 5 Stelle – ci vuole serietà, schiena dritta, assenza di interessi privati da tutelare”, con riferimento, ad esempio, ai “soliti noti che, con discariche e inceneritori, hanno costruito e vorrebbero costruire fortune imprenditoriali”.
Sulla vicenda, insieme a Claudia Mannino, rilanciano anche altri due esponenti grillini: l’europarlamentare Ignazio Corrao e il parlamentare all’Ars, Giampiero Trizzino.
“Invece di continuare a nascondersi dietro un dito – dichiarano i portavoce M5s – la Contrafatto e Crocetta affermino pubblicamente che la sola strada che sono in grado di proporre alla Sicilia per i prossimi anni è quella della spedizione dei rifiuti fuori regione e si mettano al tavolo di concertazione con cittadini, associazioni ambientaliste, Comuni, SRR ed ex Province per elaborare un nuovo percorso virtuoso in cui porre al centro la salute delle persone e la tutela dell’ambiente. Non proponiamo nulla di straordinario, questo è previsto dalla legge. Il piano rifiuti va elaborato in questa maniera e va sottoposto a valutazione ambientale strategica. Abbiamo già inviato una diffida affinché il piano rifiuti rispetti questo percorso. Se non riceveremo risposta a breve i vertici dell’assessorato dovranno andare a chiarire il tutto direttamente in Procura e a Bruxelles, di fronte la Commissione Europea. Trasmetteremo inoltre un fascicolo completo all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) che proprio qualche giorno fa ha concluso una sua istruttoria sulle cause dei fenomeni distorsivi nella gestione dei rifiuti bacchettando la Sicilia per scarsa pianificazione”.
I grillini hanno diffuso anche la seguente tabella di sintesi con gli scostamenti tra quanto previsto dal piano stralcio del giugno 2015 e la reale implementazione dello stesso piano (a livello di impiantistica).
Impianti di compostaggio di Ravanusa, Noto, San Cataldo e Capo d’Orlando
PROMESSA – Aggiudicazione lavori prevista per settembre 2015
REALTA’ – A fine 2015 erano stati acquisti (o in corso di acquisizione) i i progetti esecutivi (condizione preliminare per la predisposizione del bando, lo svolgimento della gara e l’aggiudicazione dei lavori)
RITARDO STIMATO – 6/8 MESI
Piattaforma Gela (incluso impiantoTMB)
PROMESSA – Avvio lavori previsto per agosto 2015
REALTA’ – Avvio lavori previsto per gennaio 2016
RITARDO STIMATO – 6 MESI
Motivazione ritardo: acquisizione aree soggette ad esproprio
Piattaforma Trapani
PROMESSA – Progettazione esecutiva per luglio 2015
REALTA’ – Progettazione esecutiva ora prevista per gennaio 2016
RITARDO STIMATO – 6 MESI
Piattaforma Enna (incluso impiantoTMB)
PROMESSA – Avvio lavori previsto per ottobre 2015
REALTA’ – Avvio lavori previsto per gennaio 2016
RITARDO STIMATO – 4 MESI
Motivazione ritardo: operazione messa in sicurezza vasche B1 e B2
Piattaforma Messina (incluso impiantoTMB)
PROMESSA – Avvio lavori previsto per agosto 2015
REALTA’ – Procedimento interrottto per parere negativo Dipartimento regionale BB.CC.AA.
Impianto TMB discarica di Siculiana
Autorizzato e imposto alla ditta di realizzarlo entro la fine di giugno 2016. La ditta ha fatto ricorso sulle tempistiche imposte dall’Assessorato.
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Riuscire a differenziare il 70% dei rifiuti si può fare, ci vuole però
l'impegno di tutti i partiti politici che abbiano a cuore la salute dei cittadini.
Il restante 30% può essere conferito in discarica o inviato in altre sedi fuori dalla Sicilia, d'altronde,gli inceneritori producono il 30% di cenere dai rifiuti bruciati
ceneri che debbono essere inviati per lo smaltimento in Germania con costi esagerati trattandosi di rifiuti speciali e pericolosi, ma questo dettaglio viene taciuto da coloro che vogliono a tutti i costi gli inceneritori.
Gli inceneritori non sono un affare per i siciliani ma una disgrazia, e non chiamiamoli termovalorizzatori per favore, non prendiamoci in giro.
Mi sorprende il silenzio della UE a proposito, ma non era vietata la loro.costruzione?