Mentre la Puglia si sta ribellando all’ennesimo furto in danno del Sud, il governo siciliano tace. Si fa sentire solo la Cgil che solleva il caso e chiede conto e ragione all’esecutivo regionale di un silenzio che rasenta la complicità…
Ormai è la normalità. Per il Governo Renzi, come per quelli che lo hanno precedute, scippare risorse al Sud Italia – che siano Fas o Pac, di cui vi abbiamo parlato qua, poco cambia – è ormai una pratica costante. Tanto che parlare di assenza di politiche per il Meridione dall’agenda del governo risulta un concetto superato. Più coretto dire che queste politiche ci sono e si concretizzano in una vessazione continua nei confronti delle regioni del Mezzogiorno.
Questa volta tocca alla banda larga, le cui risorse a disposizione stanno andando tutte al Nord. Particolare che non è passato inosservato in Puglia da dove si è levato un coro di proteste. E in Sicilia? Solito misero silenzio da parte del governo. A sollevare il caso è la Cgil:
“Lo Stato sta consumando l’ennesimo tentativo di scippo di risorse ai danni delle Regioni meridionali e in settore cruciale per lo sviluppo qual è la digitalizzazione. Contro questa manovra si è levata forte la voce della Puglia, ma non abbiamo avuto modo di apprezzare alcuna reazione dalla Sicilia e vorremmo sapere il perché di questo silenzio” dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia.
Ieri, spiega il sindacato, nel corso della Conferenza Stato- Regioni, da parte del Governo è venuta una proposta di ripartizione dei 2,2 miliardi messi a disposizione dal Cipe per la banda ultra larga che sposta le risorse dalle Regioni del Sud a quello del Centro Nord.
“Una proposta inaccettabile- commenta Pagliaro- come giustamente ha rilevato la Puglia, che imprimerebbe uno stop al processo già in atto di cablaggio in Sicilia”.
Al governo regionale la Cgil chiede di sapere qual è lo stato dell’arte anche in relazione a un bando per la rete ultralarga in cento comuni che dovrebbe partire in questi giorni e di conoscere, soprattutto, “ quale sarà la posizione della Sicilia nella riunione della Conferenza Stato – Regioni che si terrà l’11 febbraio”.