A raccontare una storia bizzarra è il consigliere comunale Angelo Figuccia. A quanto pare una giornalista professionista – peraltro selezionata con un bando – rimane fuori. Mentre l’ufficio stampa viene gestito da vigili urbani. Con una bella rassegna stampa che sembrerebbe arrivare da aziende che non avrebbero vinto alcuna gara…
Pensavamo di averle sentite tutte sulle vite tribolate dei giornalisti negli uffici stampa delle pubbliche amministrazioni: ma che una giornalista – peraltro selezionata con un bando – vanga sostituita dai vigili urbani, beh, questa proprio non ce l’aspettavamo!
Intanto è quello che succede al Comune di Palermo, a giudicare da un comunicato stampa diramato dal consigliere comunale di Forza Italia, Angelo Figuccia, uno dei pochi consiglieri comunali che fa opposizione vera al sindaco del capoluogo dell’Isola, Leoluca orlando, e alla sua allegra brigata di assessori comunali.
Scrive Figuccia: “Vigili urbani che svolgono la mansione di giornalisti e addetti stampa, servizio di rassegna stampa giornaliera affidato a ditte esterne, pubblicazioni del Comune dirette da impiegati comunali e stampate da aziende che parrebbe non aver partecipato ad alcun appalto o bando. Sono questi alcuni degli scandali che da anni caratterizzano l’ufficio stampa del Comune di Palermo. Nella mia qualità di consigliere comunale di Forza Italia – aggiunge Figuccia – ho presentato stamane un’interrogazione urgente al sindaco perché sono davvero tante le risorse umane e finanziarie sprecate e che rappresentano un notevole danno erariale”.
A questo punto il battagliero consigliere comunale (che nemmeno sembra un berlusconiano, considerato che i berlusconiani di Palazzo delle Aquile, la damascata sede del Consiglio comunale di Palermo, sembrano andare a panini con la milza ‘maritati’ con la Giunta Orlando …) fa un po’ di storia. Partendo dagli anni – non esattamente formidabili – quando sindaco della città era Diego Cammarata.
“Nell’ormai lontano dicembre 2010 – racconta Figuccia – la dottoressa Patrizia Biagi, giornalista professionista, ha vinto il bando pubblicato dall’allora amministrazione Cammarata con la qualifica di redattore, la cui mansione è la gestione dell’ufficio stampa. Ebbene, finora la dottoressa Biagi, attualmente unica dipendente comunale con la qualifica di redattore, non è stata mai messa in condizioni di lavorare, anzi, sembrerebbe che sia stata spesso vittima di azioni di mobbing, come da lei stessa affermato avendo in corso una causa giudiziaria contro il Comune. Inoltre, è stata oggetto di innumerevoli procedimenti disciplinari”.
“Caro Orlando, che il sindaco lo sa fare – prosegue il consigliere comunale che non sembra nemmeno di Forza Italia (e che, al massimo, i panini con la milza, quelli veri, li mangia a Porta Carbone) – ma perché, come è giusto che sia, l’Amministrazione Comunale non utilizza per tali mansioni la giornalista redattore in servizio da 5 anni presso il Comune? Perché, da quando eletto, Orlando non ha mai voluto incontrare la giornalista e utilizza per l’attività di informazione un paio di vigili urbani, che per regolamento dovrebbero svolgere mansioni di polizia locale, o, a singhiozzo, un suo consulente profumatamente pagato? Quali sono le ragioni di tale atteggiamento?”.
“Infine, perché invece di affidare ad una ditta esterna il servizio di rassegna stampa, che costa migliaia di Euro l’anno – conclude Figuccia – non viene incaricata la dottoressa Biagi? In tempi di spending review, con i palermitani costretti a pagare le tasse più alte d’Italia, invece di sprecare denaro pubblico, non sarebbe più logico utilizzare il personale già dipendente del Comune? I cittadini attendono con ansia una risposta”.
P.S.
Tanti giornalisti liberi, anzi, ‘liberati’ dal lavoro, nel senso che sono senza lavoro – che con un termine elegante vengono chiamati freelance – volendo, potrebbero aver trovato la soluzione: vincere un concorso da vigile urbano o, magari, presentarsi al Comune di Palermo travestiti da vigili urbani, raccontando di avere la passione per il giornalismo…