Ricordate cosa diceva Renzi? “Non ci costringeranno a cambiare il nostro stile di vita, difenderemo strenuamente i nostri valori e la nostra cultura”: si è visto con le statue di Roma coperte per non urtare la sensibilità del presidente dell’Iran, Hassan Rouhani. Ahi serva Italia…
Bragettone è tornato! Sì, proprio lui, il pittore che, su ordine dei Vescovi del Concilio di Trento, coprì con disegni di foglie di fico le pudenda dei personaggi michelangioleschi nella Cappella Sistina, ha colpito ancora. E meno male che “non ci costringeranno a cambiare il nostro stile di vita”, e che “difenderemo strenuamente i nostri valori e la nostra cultura”.
Ecco la difesa all’italiana della nostra cultura. Un bacchettone appesta con il suo tanfo di pinzocchero la città di Roma, l’Urbe. Ma siccome quel faro di civiltà e di tolleranza fa anche un buon odore di petrolio, ecco che, come ogni buon commerciante, i nipotini del (sacro) romano impero si affrettano a togliere dalla vista illuminata di eterno del visitatore-impiccatore ogni traccia di umana debolezza, fosse anche quella immortalata nei marmi e nelle pitture.
Sarà italianamente difficile trovare l’esecutore materiale della copertura mistica; difficilissimo sarà identificare chi l’ha ordinata. Da Franceschini, ministro dei Beni culturali, al Commissario del Comune, ai responsabili dei Musei Capitolini, sarà una complicata caccia all’uomo, o alla donna.
Alla fine si accerterà (non diciamo si scoprirà, per carità) che le statue, prese da una resipiscenza operosa, come Adamo ed Eva che dopo il peccato si resero conto che erano nude, da sole hanno provveduto a tirarsi su le lenzuola…