Una verità che nel Mezzogiorno, grazie alla storiografia revisionista, è nota da tempo. Che la divulghi un uomo come Scalfari è importante perché il suo messaggio arriva lì dove non tutti possono arrivare. Ma quando si smetterà di insegnare bugie nelle scuole?
Il video non è nuovo, ma circola in questi giorni sulla rete con insistenza. E la cosa non stupisce. In un Paese in cui ancora si insegna nelle scuole che il Risorgimento fu un evento positivo, in un Paese in cui la grande stampa sa solo diffondere bugie e pregiudizi sul Sud (le due cose sono collegate: istruzione e informazione di regime) sentire Eugenio Scalfari che dice una cosa diversa fa scalpore. E farlo sentire anche a chi non ne ha ancora avuto l’occasione è una missione che diversi gruppi sul web stanno portando avanti con passione.
Il fondatore di Repubblica, parlando dell’Unità d’Italia, come potete vedere nel video sotto, sfata i miti e va dritto al cuore della questione: “Non fu Unità! Fu occupazione piemontese, e se l’avesse fatta il Regno di Napoli, che era molto più ricco e potente, sarebbe andata diversamente. La mentalità savoiarda non era italiana. Cavour parlava francese. E gli italiani quel nuovo Stato l’hanno detestato”.
Una verità che nel Mezzogiorno, grazie alla storiografia revisionista, è nota da tempo. Che la divulghi un uomo come Scalfari è importante perché il suo messaggio arriva lì dove non tutti possono arrivare.
Va da sé che finché a scuola si insegneranno solo bugie, la strada resta in salita.
Ricordiamo che questo blog sta portando avanti una battaglia per cancellare dalla toponomastica del Sud quelle vie dedicate agli assassini risorgimentali dei meridionali. Qui l’ultima puntata dedicata a La Marmora.
Ricordiamo, inoltre che in questo articolo riportiamo il video de La storia siamo noi dedicato alle stragi dei meridionali nel post Unità d’Italia.
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Auspico che la vostra Rivista lanci un'azione mediatica per cancellare almeno dalla toponomastica i nomi di questi delinquenti che si macchiarono di delitti da orrore contro le nostre popolazioni in Sicilia mandati dai Savoia, montanari ignoranti piemontesi estranei ad ogni vicenda meridionale. La csd Unità di Italia servi' a questi criminali di darsinun ruolo politico e mettere le mani su immense ricchezze nel Regnondelle Due Sicilie, sopratutto dei tesori ecclesiastici per pagare i debiti di guerra ed arricchirsi loro (Savoia) stessi, allora alla bancarotta. Mi auguro che assumiate iniziative per riscattare la dignità dintanta gente sterminata come banditi
ANCHE SE TARDIVAMENTE ( è dal 1971 che i documenti segretati non lo sono più) dire ai popoli italiani che """Non fu Unità! Fu occupazione piemontese.../...)"", fa bene per l'Italia del futuro ( per le Nuove generazioni del Sud e del Nord ) apprendere come venne concepita la cd. ITALIA UNITA. Condivisa la considerazione che ""il messaggio di Scalfari arriva..(...)"", c'è da aggiungere, QUESTE COSE che dice ORA li ha appresi da pensionato? Fino a ieri il giornale che ha fondato è stato l'abecedario dell'Italia repubblicana, ""la cosa diversa"" il Sig. Scalfari aveva tutta l'autorità per dirla prima. S''impone un'apocalisse, nel significato dato dall'evangelista Giovanni, "rivelazione". ALLORA, Perchè ""la cosa diversa"" non l'ha detta prima? E perchè la dice ora?
Antonio ..Che delusione venire a conoscenza di tale buggeratura perpetrata ai danni di noi, ignari scolari e poi studenti, da una classe politica connivente. Ricordo a me stesso che la storia la scrive il vincitore, ma la Storia la scrive il tempo
condivido in pieno quanto detto da sig. Piroso.
Come succede sempre degli ideali furono sfruttati dalla politica
A parte che la storia non si fa con i se, la lettura di Scalfari mi sembra superficiale. Pertiamo da una riflessione sulla quale gli storici sono in linea di masdima d'accordo e cioè che l'unità è stata una delle opzioni possibili e non l'unica e che furono gli eventi,il cosiddetto corso della storia che spesso orescinde dalke volontà, a determinare l'esito unitario. Continuiamo col dire che il Regno Sud ebbe la possibilità di far partire dal mezzogiorno l'unità ma che non seppe cogliere l'occasione. Finiamo col dire che è una balka mostruosa la ricchezza del mezzogiorno rispetto alle regioni settentrionali. Basta pensare all'agricoktura tos ana, alla industria lombarda, al sistema amministrativo e proto industriale del Piemonte. Il sud aveva solo un grosso centro degno di raffrontarsi, cioè Napoli, tutto il resto era sottosviluppo e miseria.