Un comunicato del Movimento 5 Stelle all’Ars denuncia la quadruplicazione dei canoni che gli agricoltori siciliani dovrebbero pagare ai Consorzi di Bonifica. Un ‘regalo’ previsto dal disegno di legge di stabilità regionale messo a punto dall’assessore all’Economia, Alessandro Baccei. Ma in questo caso, oltre al renzismo, ci sono altre due variabili. Prima variabile: la maggiorazione dei costi servirà a pagare lo stipendio al personale assunto dalla politica delle clientele. Seconda variabile: l’assessore Cracolici sa qualcosa di questa storia?
I Consorzi di Bonifica nascono negli anni ’30 del secolo passato. Fanno parte di un tempo che fu che oggi – e scusate la rima – non c’è più. Non hanno più senso. Non dovrebbero esistere. Invece la Sicilia li mantiene in vita. Un altro dei tanti modi errati di utilizzare l’Autonomia siciliana.
Sapete perché la politica siciliana li mantiene in vita? Perché hanno assunto, naturalmente a ‘umma ‘umma, 2 mila persone circa. Ma con i tagli del governo Renzi al Bilancio regionale non ci sono più soldi per pagarli. E allora…
E allora leggiamo il comunicato diffuso dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars:
Canoni di adesione ai Consorzi di Bonifica più che quadruplicati: agricoltori sul piede di guerra. Cancelleri (M5S): “Intervenga il governo, a rischio l’agricoltura in Sicilia”.
E ancora: “I 5 Stelle all’Ars chiedono l’intervento del governo per abrogare la norma che riduce, a scaglioni, i trasferimenti agli enti. Presenteremo un emendamento in Finanziaria”.
“Un aumento folle – si legge nel comunicato dei grillini – anche di oltre il 400 per cento per aderire ai consorzi di bonifica siciliani, gli agricoltori scendono sul piede di guerra e pensano ad una class action. Tutto è stato innescato dalla riduzione dei trasferimenti della Regione ai Consorzi, cosa che ha ‘costretto’ questi enti a tappare i buchi nei loro bilanci, ritoccando le tariffe a carico degli agricoltori”.
“Il Movimento 5 Stelle – prosegue il comunicato – ha già presentato un’interpellanza all’Ars con cui chiede al governo di intervenire con attività di sostegno ai consorziati e con una mediazione tra agricoltori e consorzio, atta ad abbassare le quote richieste. In più presenterà ora in Finanziaria un emendamento soppressivo per eliminare la norma che prevede il progressivo definanziamento dei Consorzi da parte delle Regione”.
“Un aumento del genere – afferma il deputato Giancarlo Cancelleri – non è sostenibile, ed è figlio unicamente di quella norma finanziaria n.9 del maggio 2015, che, con il comma 11 dell’articolo 47, ha introdotto la diminuzione a scaglioni della contribuzione della Regione nei confronti dei Consorzi di Bonifica. Il M5S lo disse già allora che questo avrebbe affamato i Consorzi, alla fine l’unico osceno risultato raggiunto è quello che a pagare saranno soltanto gli agricoltori. Cosa che si sta puntualmente verificando. Quell’articolo va cancellato immediatamente”.
“Un esempio su tutti: nel Consorzio di Bonifica 4 di Caltanissetta, di cui fanno parte gli agricoltori dei Comuni di Bompensiere, Caltanissetta, Campofranco, Milena, Montedoro Mussomeli, San Cataldo, Serradifalco e Sutera, le nuove quote associative all’ente per il 2015, previste dalla delibera del suo commissario straordinario dell’otto giugno scorso, sono schizzate da 18 euro a 76 euro, con un aumento del 422,05 per cento. Una cifra che gli agricoltori considerano inaccettabile, anche perché il consorzio non assolve a parecchi dei suoi compiti istitutivi. Inoltre gli associati pagano già a parte un canone annuo per la fornitura dell’acqua che varia da 50 a 75 euro, oltre all’effettivo consumo”.
“L’agricoltura – afferma Cancelleri – è ormai sotto assedio, stritolata da una crisi galoppante e dalla miopia dei governi europeo, nazionale e regionale. Il PD a Bruxelles vota ‘sì’ all’ingresso senza tasse doganali dell’olio tunisino nel nostro Paese, come già aveva fatto per le arance, uccidendo anche quel settore, a Roma portano avanti saccheggi per il Sud e a Palermo combinano guai come nel caso del bando sul biologico. L’unica costante a questi disastri è che non paga mai nessuno. Una riforma dei Consorzi di bonifica va fatta in maniera seria e non con un articoletto in Finanziaria”.
Che dire? Renzismo applicato in Sicilia.
Mentre Renzi grida di aver “abbassato le tasse”, si va finalmente scoprendo quello che questo blog denuncia da tempo: e cioè che l’abbassamento delle tasse del governo Renzi è una presa in giro. Il governo romano ha tagliato i fondi ai Comuni, che stanno aumentando tasse e imposte locali; e ha affamato le Regioni. Queste ultime, o tagliano i servizi, o li fanno strapagare ai cittadini: come sta avvenendo per gli agricoltori siciliani, che pagheranno a sangue di Papa l’acqua per irrigare, come ai tempi dei gabelloti…
In Sicilia – nel caso dei Consorzi di Bonifica – c’è una variabile in più: i dipendenti assunti dai Consorzi di bonifica che, adesso, dovrebbero essere pagati scippando i soldi agli agricoltori dell’Isola che sono già alla canna del gas…
Insomma: i Comuni – con un aumento di tasse e imposte comunali – pagheranno gli stipendi ai circa 24 precari. E gli agricoltori pagheranno lo stipendio ai dipendenti dei Consorzi di Bonifica.
Viva Renzi, viva il renzismo, viva il PD… E viva, soprattutto, l’assessore Alessandro Baccei, che è il vero ‘autore’ di questo ‘regalo’ agli agricoltori siciliani.
P.S.
Scusate: ma l’assessore regionale all’Agricoltura non è Antonello Cracoilici? Non sa nulla di quanto sta avvenendo?
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