La Giunta di Leoluca Orlando ha ormai sposato in pieno ‘filosofia e prassi’ del renzismo esasperato: dopo le ZTL ‘pirandelliane’ inventate per fare ‘cassa’ in barba alla lotta all’inquinamento, tocca adesso alle strisce blu, che passano da 075 a 1 Euro. Ogni scusa è buona per scippare soldi dalle tasche dei palermitani. Della serie: ammuccamu e poi si viri… I rilievi di Nadia Spallitta: “Atti illegittimi”. Luisa La Colla attacca frontalmente l’AMAT e la Polizia Municipale
Si inasprisce, a Palermo, lo scontro sulla gestione della futura ZTL ‘pirandelliana’ e dei parcheggi. Il Comune è a caccia di soldi. La Giunta comunale di Leoluca Orlando, che ormai ha sposato in pieno ‘filosofia e prassi’ del renzismo più sfrenato, è più che mai intenzionato a infilare le mani nelle tasche ai cittadini palermitani.
Per Orlando, per i suoi assessori e per i consiglieri comunali che l’appoggiano (compresi alcuni consiglieri comunali di Forza Italia che, sottobanco, sostengono l’attuale Amministrazione), i palermitani sono solo ‘limoni da spremere’.
Un’esagerazione? Non esattamente. Dopo la delibera sulla ZTL approvata alla fine dello scorso anno – un provvedimento che punta a fare ‘cassa’ tradendo lo spirito delle stesse ZTL, che si propongono di limitare l’inquinamento da automobili e non di incrementarlo, come prevedono, invece, le ‘beffarde’ ZTL in salsa orlandiana – l’occhio ceruleo degli attuali amministratori comunali si è posato sulle strisce blu, che il sindaco e i suoi assessori considerano l’ennesima occasione per scippare soldi ai cittadini.
Sulla vicenda interviene la vice presidente vicaria del Consiglio comunale, Nadia Spallitta, PD (una delle poche a fare vera opposizione), che parla di “illegittimo aumento delle tariffe per le zone blu”.
“Ritengo – aggiunge Nadia Spallitta – che fino a quando il Consiglio comunale non avrà votato il Regolamento istitutivo delle tariffe relative alle ZTL e non avrà deliberato altresì sulle modifiche delle tariffe dei parcheggi, adottando un atto obbligatoriamente allegato al Bilancio ‘di previsione’, non sia possibile modificare quelle in vigore, portandone il costo da 0,75 a 1 Euro. Credo che l’Amministrazione non stia seguendo il regolare iter amministrativo e contabile dal momento che questa voce non è registrata tra le entrate e le uscite indicate del bilancio comunale”.
Detto in soldoni, i neo-orlandian-renziani del Comune di Palermo, pur di fare ‘cassa’, sembrano disposti anche a violare l’iter amministrativo.
“In ogni caso – precisa sempre la vice presidente del Consiglio comunale – mancano tutti i passaggi amministrativi, ivi compresi quelli che implicano il controllo dei revisori dei conti, con il conseguente rischio di un danno all’erario nel caso di impugnative da parte dei cittadini. Chiederò l’immediata sospensione di questi aumenti in relazione ai quali il Consiglio comunale non ha avuto la possibilità di utilizzare gli adeguati strumenti di analisi e verifica per esercitare il proprio potere in relazione a esenzioni o riduzioni. In altri termini non si comprende in quale sede il vigente Regolamento tariffario sia stato modificato e come possa quindi l’Amat disporre questo aumento. Trasmetterò altresì gli atti alla Corte dei Conti che tra l’altro, in questi giorni, ha censurato in più occasioni i rendiconti comunali in relazione ai bilanci delle società partecipate per gli anni 2012, 2013 e 2014, lamentando inoltre l’incompletezza della documentazione. Solo così sarà possibile verificare, a tutela dell’interesse pubblico, la regolarità contabile dei provvedimenti adottati da questa Amministrazione”.