L’onorevole Pietro Alongi e gli inceneritori di rifiuti: l’arte del dire e del non dire: cara, dolce ambiguità…

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Il parlamentare regionale del Nuovo Centrodestra Democratico – il partito del Ministro Angelino Alfano (quello che ha preso i voti degli elettori di centrodestra per portarli a Renzi a Roma e a Crocetta in Sicilia) – ci delizia con un comunicato sugli inceneritori senza dire se è favorevole o contrario. In compenso, vuole convocare l’assessora Vania Contraffatto in quarta commissione dell’Ars: vorrebbe saperne di più del “balletto”…

Questione dei rifiuti in Sicilia: ecco a voi l’esempio di un parlamentare regionale che è riuscito a inviare ai mezzi di informazione un comunicato stampa senza prendere posizione, senza fare chiarezza su qualcosa, in una parola un comunicato che non dice nulla. Si tratta del deputato del Nuovo Centrodestra Democratico, Pietro Alongi. Leggiamo insieme quello che scrive:

“Inceneritori sì, inceneritori no… Alongi chiede audizione di Contraffato (assessore regionale con delega ai Rifiuti, Vania Contraffatto ndr) in commissione Ambiente e dichiara: “Mentre il PD discute, la Sicilia annega nei rifiuti”.
 
“Il nocciolo della questione – dice Alongi – lo troviamo innanzitutto nella constatazione che la maggioranza è sempre sfaldata, che il governo regionale spesso appare scollato da quello centrale e che la Sicilia, di questi balletti politici, continua a piangerne le conseguenze. Tutto ciò, praticamente su qualunque argomento. E non sta facendo eccezione la vicenda degli inceneritori: chiederò immediata audizione in commissione Ambiente dell’assessore Contraffato, affinché relazioni sullo stato dell’arte e spieghi i motivi per i quali stiamo assistendo a questo balletto. Spero tanto siano motivi tecnici e non politici. Poiché la Sicilia – conclude il vicepresidente della IV commissione (si dovrebbe trattare della commissione legislativa Ambiente dell’Ars ndr) – non può fare la fine di quel malato che muore mentre i medici discutono. Si avvii piuttosto una sana politica, a partire dall’informazione ai privati fino ai controlli capillari, perché la differenziata decolli da quel misero 13% che i dati isolani ci danno. E non scarichiamo le responsabilità soltanto ai sindaci i quali, molto probabilmente, non hanno trovato interlocuzione e sostegno adeguati nella Regione”.
L’unica cosa comprensibile detta dall’onorevole Alongi – il “misero 13%” che dovrebbe essere la percentuale della raccolta differenziata in Sicilia – è sbagliata: in Sicilia la percentuale del 13% di raccolta differenziata dei rifiuti non c’è mai stata, nemmeno nel 2009, quando la sola provincia di Agrigento superava il 20 per cento di raccolta differenziata. Oggi, poi, la percentuale, facendo una media, non supera il 5-6%. 
E dopo? Un quasi nulla. C’è la richiesta di audizione dell’assessore Contraffatto. quella che aveva promesso la raccolta differenziata e che, invece, ci vorrebbe propinare gli inceneritori: ma di questo Alongi non parla.
L’onorevole ci ricorda che la “maggioranza” è sfaldata, con riferimento, dobbiamo supporre, alla maggioranza che, a Sala d’Ercole, sostiene il governo Crocetta: considerazione che – illustrata da un deputato eletto con i voti del centrodestra che appoggia un governo di centrosinistra – è un po’ tragicomica.
Alongi non prende posizione: non ci dice se è favorevole o contrario agli inceneritori. Insomma, sulla cosa più importante sorvola con eleganza. Del resto, per un deputato che ha gabbato i propri elettori, prendono i voti degli elettori del centrodestra per portarli in dote al centrosinistra di Crocetta, è anche normale: meglio lasciare tutto nell’ambiguità.
Verso la fine del comunicato, Alongi ci regala una perla di saggezza: “La Sicilia non può fare la fine di quel malato che muore mentre i medici discutono”.
Forse l’onorevole Alongi pensa che per evitare di da far morire il malato – cioè per scongiurare la crisi della gestione dei rifiuti in Sicilia – bisogna realizzare gli inceneritori? Per carità: nel comunicato questo non si dice. Ma nel caso in cui tale retro-pensiero dovesse albergare nella mente del nostro deputato, gli diciamo subito due cose.
Prima cosa: non si sa nemmeno se l’emergenza rifiuti ci sia: potrebbe essere la scusa per gestire appalti – magari anche gli appalti per gli inceneritori – con le procedure della somma urgenza tipiche dei commissariamenti: cioè bypassando le leggi, magari per assegnare i lavori agli ‘amici’, alla faccia dell’evidenza pubblica.
Seconda cosa: ammesso che l’emergenza rifiuti ci sia, gli inceneritori non servono: perché per realizzarli ci vogliono almeno 5 anni. Per sapere questo non c’è bisogno di convocare la quarta commissione dell’Ars.
Sa, onorevole, a cosa servono in verità gli inceneritori? Glielo diciamo noi: a fare piccioli…
Che sia questa “l’emergenza” di cui si parla tanto?
P.S.
Onorevole, guardi che i Comuni siciliani, oltre che il “sostegno” dalla Regione vorrebbero le risorse finanziarie (all’appello mancano ancora i fondi regionali del 2015).
Nella foto, Pietro Alongi prima del ribaltone…

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