La Sicilia irredimibile: la precaria diventata assessore regionale, i Consorzi di bonifica con poca acqua e molti stipendi da pagare, le clientele dell’Ars, il mangia mangia dei centri di accoglienza per i migranti (in loro nome c’è chi si arricchisce), il vendi & compra della Palermo calcio di Zamparini, i vigili urbani di Palermo che ‘arrotondano’ di nuovi liberi, la stepchild adoption che pochi sanno cos’è, eccetera eccetera eccetera…
Mobilità, mobilità
Una precaria, entrata alla Regione non si sa come e in base a quale legge speciale di deroga ai concorsi pubblici, forse come premio delle sue benemerenze di porta e riporta ordini tra Palermo al tempo di Totò Cuffaro e Enna al tempo di Mirello Crisafulli, senza arte né parte, diventata assessore regionale in forza di patti inconfessabili, dovrebbe gestire l’emergenza della Pubblica amministrazione regionale. E voi ci credete? Siamo chiari. Il suo (di lei medesima) obbiettivo politico è uno e uno solo, l’unico alla portata della professionalità: la sua (di se medesima) stabilizzazione.
In attesa possiamo aspettarci solo danni.
Sui Consorzi di bonifica
Il presidente regionale della CIA, sigla che sta per Confederazione Italiana Agricoltori, lancia l’allarme sui debiti dei Consorzi di bonifica, debiti, che gli stessi Consorzi non possono pagare. Non ci dice la signora Giovanna Castagna che i Consorzi negli anni sono stati gonfiati a dismisura di personale assunto a titolo grazioso dalla politica e che ormai i bilanci dei Consorzi prevedono solo pagamenti di stipendi al personale. Quello che non fanno i Consorzi e che sarebbe il motivo per cui esistono, ormai non ha alcuna importanza, trattandosi tra l’altro di strutture arcaiche, risalenti al tempo del fascismo e che con ‘lui’ andavano seppellite.
Beneficenza pubblica
Il sito dell’Assemblea regionale siciliana pubblica l’elenco dei beneficiari delle regalie che i politici regionali dispensano a titolo di beneficenza (coi soldi miei e tuoi, caro lettore). L’elenco è illuminante. Chiese, carciofi, sagre, i destinatari più improbabili, la cui esistenza è un errore di natura o un miracolo irripetibile. “Munnu è e munnu ha statu!”, si usa dire in Sicilia. Questo miserevole strumento di consenso è antichissimo. Ci cominciò Cesare, donando al popolo i suoi orti, ma almeno, appunto, gli orti erano suoi! Qui no! Gaetano Salvemini, persona di cui questi politici ignorano non solo il pensiero, ma anche la passata esistenza, nel suo libro “Nord e Sud”, del 1902 (!) fustigava il “sistema giolittiano”, il “Ministro della malavita”, il quale, per gestire gli ascari del Sud mandava suoi esecutori, i quali usavano i soldi della beneficenza per la corruzione elettorale. Noi siciliani, però, invece di indignarci, ci mettiamo in fila nella speranza che prima o poi qualcosa possa toccare a noi. Non ci sarebbero politici ascari se non ci fossero elettori servi!
CARA, oh CARA! (di Mineo)
I siciliani poveri, e non solo, non capiscono perché tanti soldi pubblici vengano spesi per l’accoglienza e il sostentamento dei migranti e non per sovvenire alle loro esigenze elementari. Che domanda! Sui soldi che si spendono per i migranti i politici corrotti si ingrassano, mentre con i poveri ci perdono. Siciliani poveri o poveri siciliani?
Pianto antico sulla Palermo Calcio (Sinfonia sulle campagne acquisti & vendi di Zamparini)
Il buon Brandaleone, cronista sportivo di calcio, chiama a raccolta i tifosi del Palermo che se ne sono scappati dallo stadio e contrappone a loro i tifosi di altre squadre, che stanno dalla parte della loro squadra nella buona e nella cattiva sorte. E cita l’episodio di Signori che non fu venduto dalla Lazio a furor di popolo. Dimentica, il caro Branda, che in quell’occasione la stampa capitolina si schierò dalla parte dei tifosi, li tenne informati, li incoraggiò e li seguì con la dovuta attenzione.
Che cosa fece la stampa palermitana in occasione della cessione di Toni?, cessione che fu radice di tutti i mali possibili per il Palermo? La stampa nostrana, pavida e scantatizza di perdere qualche abbonamento allo stadio guidò ed indirizzò i tifosi contro Toni, reo di alto tradimento e di avidità. Del fatto che Toni, che aveva un contratto e che Zamparini, se lo avesse voluto, avrebbe potuto ‘ncrastarlo” al Tenente Onorato a giocare coi pulcini per tutto il periodo contrattuale, nulla disse. Lo capì allora Branda che il motore dell’affetto si spense? Ricorda che l’anno dopo i tifosi da 33 mila scesero a 20 mila e che l’emorragia non si è più fermata? Ma che vuole, la botte piena, la moglie ubriaca e l’uva sempre all’albero?
Indennità non dovuta ai burocrati, indagati i politici
Un’indennità non dovuta è stata concessa a burocrati dell’Assemblea regionale siciliana da un manipolo di sciagurati. Su quello che hanno fatto deciderà il giudice ma quanti credono che nel nostro Parlamento esistano la maggioranza e l’opposizione, dovrebbero leggersi le delibere del Consiglio di Presidenza dell’ARS, un vero covo di ladri di Pisa, quelli della favola, che di giorno in pubblico litigavano e di notte andavano a rubare insieme, appassionatamente. Ecco nomi degli indagati e il gruppo politico di appartenenza. Cascio (Forza Italia), Gucciardi (PD), Formica (ex Alleanza nazionale), Ruggirello (PD), Vitrano (PD), Leanza (PDL).
Che assortimento!!
Correnti di “induzione”
L’ho sempre citato e sempre lo citerò. Aristotele: “Pericolosissima è l’ingiustizia munita di armi”. Il danno sociale che fa un tutore della legge corrotto è infinitamente superiore al bene che fanno 100 tutori della legge integerrimi. E quando qualcuno (di solito sono i capi) mi vuole convincere che una mela marcia non fa testo prima mi incavolo e poi mi scoraggio. Deve andare così.
Ma voi davvero pensate che gran parte della illegalità che ci circonda non sia causata da chi dovrebbe combatterla? Gli scontrini non dati, certi locali che chiudono ed altri no, tutti gli ambulanti che impunemente intasano gli angoli delle strade, i posteggiatori abusivi che non vede nessuno, gli spazi pubblici occupati abusivamente, i mercati rionali dove regnano l’arbitrio, la sporcizia e l’anarchia. Nessuno che controlla bilance e pesi, nessuno che tutela il consumatore e dietro ogni cosa che non è in regola c’è un palla, un beneficio. Sarà un chilo di pesce, o di carne, un caffè e un cornetto, insomma un mondo squallido, minimo e inestirpabile, ma che fa tanto male.
Vincenzo Virgadamo, Stefano Cardinale ed Egisto Radicella, tre vigili urbani, della Polizia municipale cittadina sono stati condannati per avere chiuso tutte e due gli occhi su irregolarità varie e assortite nel settore commerciale in cambio di benefici di vario genere. Gente pidocchiosa, insomma. Li hanno beccati, li hanno condannati in tre gradi processuali con costi altissimi per la collettività e ora sono liberi perché i politici che si fanno le leggi su misura per garantirsi una via di scampo in caso dovessero beccarli, hanno approvato nuove orme che fanno ottenere sconti di pena in casi come questi. E così questi soggetti, tornati in libertà, potranno riprendere tranquillamente le loro lucrose attività. Valeva la pena di svolgere indagini, di istruire processi? Non era più economico per la collettività lasciarli fare?
Le adozione dei figli delle coppie omosessuali
(Non dirò mai gay. Gay vuol dire allegro e io in questa cosa non ci vedo nulla di allegro). L’80% degli italiani non sa che cosa sia la stepchild adoption. E la cosa non è casuale. Meno persone capiscono quello che per molti è un abominio e maggiori sono le probabilità che diventi legge dello Stato.
I triangolo no!
Al Sud l’assenteismo per malattia aumenta ogni anno. Per fare un assenteista occorrono tre soggetti: il malato, ossia il furbo, il medico, ossia il fasullo, il controllore dei primi due, ossia il distratto. Ditemi che non è così.
Gela e l’Eni: una modesta proposta
Riconvertire gli operai di Gela, compresi quelli dell’indotto, in demolitori e impiegarli nella demolizione, fino alle fondamenta, delle strutture del Petrolchimico e nella costruzione di un parco suburbano del quale nominarli gestori e custodi. Così ci sarebbe lavoro per anni.
Ndr; Sul tema della mobilità abbiamo già scritto i seguenti articoli quanto mai attuali:
Mobilità alla Regione: Marco Romano e Lelio Cusimano non sono tra i miei 25 lettori…
Regione: la questione della mobilità non può essere risolta da un governo di quaraquaquà