Un comunicato ufficiale del Comune di Petralia Soprana annuncia la chiusura delle scuole per domani. Motivo: la neve. L’occasione per invitare in Sicilia la Ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, facendole percorrere le strade innevate delle Madonie. Così si renderebbe conto che la chiusura del Punto nascita di Petralia Sottana è una follia
Un comunicato del Comune di Petralia Soprana annuncia la chiusura delle scuole per le abbondanti nevicate:
“Domani – si legge nel comunicato – le scuole del Comune di Petralia Soprana rimarranno chiuse. Il sindaco Pietro Macaluso ha firmato l’ordinanza di chiusura a seguito delle nevicate che si sono abbattute sull’intero territorio. Per ridurre possibili disagi agli abitanti, fin dalle prime luci dell’alba, la squadra di protezione civile si è messa all’opera con i mezzi spalaneve e spargisale che hanno percorso tutte le strade comunali. Anche nel centro storico l’intervento dei volontari ha consentito la percorribilità delle strade principali. Il sindaco Pietro Macaluso ha seguito da vicino il lavoro della Protezione Civile”.
A questo punto non sarebbe opportuno invitare la Ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, quella che vuole chiudere il Punto nascita delle Madonie – che si trova, per essere precisi, a Petralia Sottana. Chissà, magari visitando i paesi delle Madonie innevati la nostra Ministra si renderà conto di che cosa potrebbe significare percorrere le strade di questo luoghi in pieno inverno.
Sarebbe più che mai opportuno, ad esempio, far provare alla Ministra Lorenzin quanto tempo occorre, a bordo di un’ambulanza, con le strade delle Madonie innevate, per arrivare a Cefalù o a Termini Imerese partendo da Petralia Soprana. Invitando la stessa Ministra a immaginare non il trasferimento di una dona incinta che sta bene, ma di una donna incinta in emergenza.
Chissà, magari la Ministra Lorenzin si renderebbe conto che la chiusura del Punto nascita del Petralia Sottana – soprattutto nei mesi invernali – metterebbe a rischio la salute delle donne che debbono partorire.
Chissà, magari la Ministra si renderebbe conto che non si può ‘risparmiare’ sulla salute delle donne. Perché la chiusura dei Punti nascita in Sicilia ha poco a che vedere con la salute delle donne incinte e ha invece molto a che vedere con il ‘risparmio’.
I 500 parti richiesti dal Ministero per garantire la ‘manualità’ ai medici sono, infatti, un’invenzione del Ministero della Salute. Perché le linea guida internazionali parlano di 1000 parti all’anno: e quindi dovrebbero chiudere i Punti nascita di mezza Italia. Molto più logico, invece di ‘risparmiare’, investire negli ospedali delle aree svantaggiate – peraltro investimento modesto, non più di 300 mila Euro all’anno, risorse solo per pagare i medici, perché in un ospedale la sala operatoria c’è già.
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Allora partiamo dal fatto che in parte ciò che dite è vero però poi analizziamo i fatti : prendiamo un parto che sia a rischio ( una gestosi ) un parto d'urgenza il bambino che nasce piccolo , sottopeso viene portato a Palermo mentre la madre resta a Petralia , secondo voi è normale , allora riflettiamo anche su questo , poi il reparto di maternità non c'è in realtà sono 3 stanze collocate nel reparto di chirurgia dunque , non parlerei di punto nascite , secondo voi viene favorito Cefalù , vi assicuro che il punto nascita di Cefalù era a norma e è provvisto delle incubatrici così da non spostare i bambini altrove , erano anni che non nevicava ed ora vogliono pure speculare su questo , non esageriamo x favore , bene l'hanno chiuso x me hanno fatto bene io ho rischiato la vita e non partorirei mai più li , perché non hanno fatto tutto sto casino quando hanno chiuso il reparto di ortopedia , parliamoci chiaro l'ospedale di Petralia non è sicuro affatto dunque non raccontiamoci le favole è una vita che ècosì , i bambini vengono portati a Palermo e nessuno mai ha avuto il coraggio di lamentarsi !!