Chiuse le scuole di Petralia per la neve: invece una donna per partorire può affrontare un viaggio con le strade innevate?

17 gennaio 2016

Un comunicato ufficiale del Comune di Petralia Soprana annuncia la chiusura delle scuole per domani. Motivo: la neve. L’occasione per invitare in Sicilia la Ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, facendole percorrere le strade innevate delle Madonie. Così si renderebbe conto che la chiusura del Punto nascita di Petralia Sottana è una follia

Un comunicato del Comune di Petralia Soprana annuncia la chiusura delle scuole per le abbondanti nevicate:

“Domani – si legge nel comunicato – le scuole del Comune di Petralia Soprana rimarranno chiuse. Il sindaco Pietro Macaluso ha firmato l’ordinanza di chiusura a seguito delle nevicate che si sono abbattute sull’intero territorio. Per ridurre possibili disagi agli abitanti, fin dalle prime luci dell’alba, la squadra di protezione civile si è messa all’opera con i mezzi spalaneve e spargisale che hanno percorso tutte le strade comunali. Anche nel centro storico l’intervento dei volontari ha consentito la percorribilità delle strade principali. Il sindaco Pietro Macaluso ha seguito da vicino il lavoro della Protezione Civile”.

A questo punto non sarebbe opportuno invitare la Ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, quella che vuole chiudere il Punto nascita delle Madonie – che si trova, per essere precisi, a Petralia Sottana. Chissà, magari visitando i paesi delle Madonie innevati la nostra Ministra si renderà conto di che cosa potrebbe significare percorrere le strade di questo luoghi in pieno inverno.

Sarebbe più che mai opportuno, ad esempio, far provare alla Ministra Lorenzin quanto tempo occorre, a bordo di un’ambulanza, con le strade delle Madonie innevate, per arrivare a Cefalù o a Termini Imerese partendo da Petralia Soprana. Invitando la stessa Ministra a immaginare non il trasferimento di una dona incinta che sta bene, ma di una donna incinta in emergenza.

Chissà, magari la Ministra Lorenzin si renderebbe conto che la chiusura del Punto nascita del Petralia Sottana – soprattutto nei mesi invernali – metterebbe a rischio la salute delle donne che debbono partorire.

Chissà, magari la Ministra si renderebbe conto che non si può ‘risparmiare’ sulla salute delle donne. Perché la chiusura dei Punti nascita in Sicilia ha poco a che vedere con la salute delle donne incinte e ha invece molto a che vedere con il ‘risparmio’.

I 500 parti richiesti dal Ministero per garantire la ‘manualità’ ai medici sono, infatti, un’invenzione del Ministero della Salute. Perché le linea guida internazionali parlano di 1000 parti all’anno: e quindi dovrebbero chiudere i Punti nascita di mezza Italia. Molto più logico, invece di ‘risparmiare’, investire negli ospedali delle aree svantaggiate – peraltro investimento modesto, non più di 300 mila Euro all’anno, risorse solo per pagare i medici, perché in un ospedale la sala operatoria c’è già.

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