di Giuseppe Scianò
Lo dice il leader storico dell’Indipendentismo siciliano, Giuseppe Scianò. Il coordinatore del centro studi ‘Andrea Finocchiaro Aprile’ ricorda che lo Statuto autonomistico siciliano è il frutto del PACTUM stipulato nel 1946 a Roma tra il governo italiano e i dirigenti del Movimento separatista siciliano guidati da Andrea Finocchiaro Aprile e Antonio Varvaro. “E’ grazie a quel patto che si pose fine alla guerriglia condotta in tutta la Sicilia dall’Evis”
Prendendo atto dell’imperversare delle “GRANDI MANOVRE” ANTISICILIANE in corso, che, fra l’altro, hanno nel mirino la soppressione dell’Istituto Autonomistico Siciliano, la Regione siciliana e la stessa Sicilia, gli indipendentisti del Centro Studi “Andrea Finocchiaro Aprile” (CSAFA) ricordano a se stessi ed agli altri che le violazioni unilaterali – (da parte del Governo Italiano e da parte dei partiti dominanti) – di quel “PACTUM” rimettono in discussione tutto, anche il “COMPROMESSO AUTONOMISTA”.
E ciò non solo per fare valere il principio culturale politico e giuridico in base al quale “PACTA SUNT SERVANDA”, ma anche per tanti altri motivi che sono – a dir poco – tutt’altro che degni di uno “STATO di DIRITTO” quale la Repubblica Italiana dichiara di essere.
Diciamo subito a tal proposito che le eventuali esigenze di adeguamento delle disposizioni statutarie (esigenze tutte da verificare di volta in volta attentamente), alle mutazioni ed ai “FATTI” nuovi – intanto intervenuti, (come ad esempio la legislazione comunitaria) – devono essere fronteggiate rispettando le prerogative dello Statuto stesso. E non già come “pretesti” per “cancellare” il diritto all’autogoverno del Popolo Siciliano e/o comunque per DISATTIVARE gli articoli più significativi dello Statuto. Pretesti, questi, che si sono, in modo assai sospetto, moltiplicati nell’ultimo ventennio.
È pertanto indegno il comportamento delle forze politiche che, all’interno ed all’esterno delle Istituzioni rappresentative, tentano, di fatto e ad ogni più sospinto, di sopprimere i diritti costituzionali del Popolo Siciliano e di annullare gli effetti del PACTUM del 1946… Una volta che le “armi”, a suo tempo, furono posate.
Le complicità e l’ascarismo di non pochi politicanti siciliani – (ivi compresi quelli che siedono nei Parlamenti di Palermo, di Roma e di Bruxelles) – non legittimano affatto i numerosi colpi di mano antisiciliani. Li rendono semmai più pericolosi nei confronti dei diritti fondamentali del Popolo Siciliano. Allarme rosso, quindi.
Ai nemici interni ed esterni della Sicilia, il Centro Studi “Andrea Finocchiaro Aprile” ribadisce che i diritti fondamentali del Popolo Siciliano – della Nazione Siciliana – sono inalienabili ed imprescrittibili e che le GRANDI MANOVRE dell’ANTISICILIA e quelle dei suoi complici locali non chiudono affatto il dibattito sulla QUESTIONE SICILIANA, anzi ne hanno riaperto pericolosamente – ed in modo arrogante – i termini.
Ed è, questa, una sfida che gli Indipendentisti Siciliani del C.S.A.F.A. affrontano a testa alta sicuri di essere dalla parte giusta e di avere anche il consenso dell’opinione pubblica dell’EUROPA DEI POPOLI.
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L'Autonomia Speciale Siciliana ha più poteri rispetto a tutte le altre autonomie speciali presenti sul territorio italiano. Il nostro Statuto Speciale ha un grande valore democratico che va rispettato e difeso. La nostra Autonomia non ci fu regalata da Roma, ma fu una conquista fatta con il sangue dei nostri padri. L'attuale classe dirigente regionale non merita questo grande strumento democratico