Le cronache di queste ore raccontano di una causa persa dalla Regione. Che toglie o soldi ai tirocini formativi per pagare il Cerf. Circostanza che l’assessore regionale alla Formazione, Gorgia da Lentini alla mano, smentisce e conferma allo stesso tempo. Sofisti a parte, non sarebbe il caso di fare chiarezza sulle responsabilità di chi ha affossato il mondo della Formazione professionale siciliana, dal 2009 ad oggi? Perché il Cerf potrebbe essere solo la punta di un iceberg…
Le cronache di queste ore raccontano che 22 milioni di Euro del Piano Giovani (Piano Giovani che ammontava a circa 250 milioni di Euro) destinate ai tirocini formativi e stornati per altre finalità. Tutti a dare addosso al presidente della Regione, Rosario Crocetta, quando il responsabile di tutto quello che sta succedendo nel mondo della Formazione professionale siciliana, dal terzo governo Crocetta in poi, è del PD siciliano e, in particolare, dell’assessore Bruno Marziano, che con i sofismi – forse perché arriva dai luoghi di Gorgia da Lentini – ci sa fare alla grande.
Alle accuse di aver dirottato altrove i fondi destinati ai tirocini formativi l’assessore risponde con la seguente nota:
“La giunta regionale, su proposta dell’assessore Marziano, ha approvato una delibera con cui si autorizza l’utilizzo di 16 milioni di Euro per fare ripartire le attività del Cerf. Nello specifico, le risorse serviranno per finanziare una delle 9 priorità del Piano Giovani, la priorità 3 denominata ‘Forgio’, che prevede l’attivazione di progetti di formazione per i giovani da parte di un ente, il Cerf, che ha vinto un ricorso nei confronti della Regione”.
Qualche domanda. Siamo davanti a un baratto o che altro? Il Cerf ha vinto un ricorso e viene pagato con 16 milioni di Euro e, in cambio, lo stesso Cerf, fa partire i corsi Forgio? E i soldi – questi 16 milioni di Euro – da dove spuntano?
“Non si dirotta nessun euro dal Piano giovani verso debiti della formazione – precisa sempre nella nota l’assessore regionale Marziano – poiché queste risorse, voglio sottolinearlo, serviranno per finanziare una delle 9 priorità del Piano giovani, la priorità 3 denominata Forgio’, che prevede l’attivazione di progetti di formazione per i giovani. Nessuna distrazione di fondi, dunque, né furto di futuro come, in modo roboante, ma anche assolutamente inappropriato, è stato annunciato da qualcuno. Come riportato chiaramente nella delibera, in cui viene delineato uno scenario di mantenimento e di rilancio della strategia complessiva del Piano Giovani, i tirocini formativi rimangono una priorità e verranno finanziati con altre forme di finanziamento a valere con la seconda annualità del Fondo sociale europeo”.
Scusi, assessore Marziano: la polemica è nata perché lei ha dirottato i fondi destinati ai tirocini formativi su altre finalità. E lo conferma pure, precisando che 16 milioni di Euro li stati dirottando al Cerf. Solo che lei, giocando con le parole – come farebbe Gorgia da Lentini – ci dice che sì, i 16 milioni andranno al Cerf, ma in cambio il Cerf farà partire i corsi Forgio. Della serie: questa carta vince e questa perde…
Di fatto, lei, da un lato, dice che “i tirocini formativi rimangono una priorità”; poi aggiunge che “verranno finanziati con altre forme di finanziamento a valere con la seconda annualità del Fondo sociale europeo”. Quindi ammette – anche se con un linguaggio inturciuniato – che i fondi che erano destinati ai tirocini formativi li state dirottando altrove! O leggiamo male noi?
Ci sembra importante ricordare da dove spuntano i fondi di questo Piano Giovani. Erano gli anni del governo regionale di Raffaele Lombardo. Ricorda? Era il governo che il suo partito appoggiava dopo il ribaltone di Lombardo che, alleandosi con voi dopo aver tradito gli elettori di centrodestra che l’avevano portato a Palazzo d’Orleans, pensava, illudendosi, di risolvere i suoi ‘problemini’ (storia poi finita con una pesante condanna a carico dello stesso Lombardo).
Assessore alla Formazione era Mario Centorrino, dirigente generale Ludovico Albert (inviato in Sicilia dai piemontesi del suo partito, quelli che dai tempi dei Savoia considerano la Sicilia una colonia). I due – lei lo ricorderà – dirottarono a Roma, presso i ‘forzieri’ del Miur, se non ricordiamo male, 452 milioni di Euro presi da 2,1 miliardi di Euro del Fondo Sociale Europeo (FSE) 2007-2013 assegnati alla Sicilia. Soldi che sarebbero ‘tornati’ in Sicilia con un Piano parallelo detto, per l’appunto, Piano Giovani.
Questo artifizio contabile – ora lo possiamo dire, visto che a Bruxelles non sono meno ‘banditi’ di certi ‘filosofi’ siciliani – è stato messo in piedi per consentire di non rendicontare all’Unione Europea questi 452 milioni di Euro. E fino ad ora è andata bene, perché a Bruxelles hanno fatto ‘finta’ di non vedere l’inghippo.
Chi scrive – allora sul quotidiano on line Link Sicilia – scrisse che di questi soldi la Sicilia ne avrebbe rivisto solo una parte. E così è stato, se è vero che, di questi 452 milioni di Euro, solo 350 circa sono tornati nella nostra Regione per finanziare l’Avviso 20 del 2011 (altro inghippo: fondi europei assegnati con un bando contestato). Circa 100 milioni di Euro li ha depredati il governo Renzi con la legge di stabilità 2015, quando tra questo scippo e altri fondi europei, ha derubato alla nostra Regione circa 800 milioni di Euro. Soldi dei siciliani dirottati, sotto forma di sgravi fiscali, nel 90 per cento dei casi, alle imprese del Centro Nord Italia.
Resta una domanda, assessore: ma di chi sono le responsabilità della vicenda giudiziaria che ha visto la Regione siciliana soccombere e il Cerf vincere? Forse è arrivato il momento di mettere in chiaro i danni provocati al mondo della Formazione professionale siciliana dal 2009 ad oggi. Provocati da chi? Lei che ne pensa di fare un po’ di chiarezza?
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