Dopo aver imposto al plenipotenziario di Renzi in Sicilia l’esercizio provvisorio per due mesi (approvato ieri sera da Sala d’Ercole), il presidente dell’Ars ha stralciato due articoli della manovra messa a punto dall’assessore Baccei. La sensazione è che la politica siciliana si stia ‘svegliando’: forse perché i deputati di Sala d’Ercole non avrebbero alcuna voglia di approvare una manovra 2016 piena di tagli solo perché lo vuole il Pinocchio di Santa Maria Novella… Approvato dalla commissione Bilancio e Finanze il ddl sulle cooperative nella Formazione professionale
Tra demagogia, chiacchiere e confusione l’Assemblea regionale siciliana ha approvato ieri il disegno di legge che prevede due mesi di esercizio provvisorio: Gennaio e Febbraio 2016. L’Aula ha anche approvato il Dpeef (Documento di programmazione economica e finanziaria che era stato ‘bocciato’ la scorsa settimana e una surreale proroga dei contratti dei precari dei Comuni. Il governo regionale, infatti – e siamo ormai alla fine dell’anno – ha erogato appena il 40 per cento dei fondo per il precariato 2015: su uno stanziamento di quasi 200 milioni, i Comuni dell’isola hanno ricevuto quest’anno appena 80 milioni circa. Senza avere ancora saldato il 2015, governo e Ars hanno stanziato, sulla carta, altri 80 milioni per il 2016…
Insomma, siamo ormai alle comiche finanziarie. Del resto con Rosario Crocetta presidente della Regione siciliana e Alessandro Baccei assessore all’Economia imposto da Roma non si può chiedere qualcosa di diverso… Meglio sorridere piuttosto che disperarsi per i danni che, Crocetta da un lato e Baccei dall’altro lato, stanno provocando alla Regione siciliana.
Tante categorie sociali – e tra queste i circa 24 mila precari degli enti locali – non vengono pagate chi da due, chi da tre mesi, chi da sei mesi. Eppure la politica siciliana – la vecchia politica siciliana che vede insieme il centrosinistra e il centrodestra – non demorde e continua a promettere cose fuori dalla realtà: come la proroga dei precari e – nella manovra 2016 messa a punto dall’assessore Baccei – anche la stabilizzazione degli stessi precari.
Che Sala d’Ercole, ieri, avrebbe approvato lo stanziamento ‘teorico’ di 80 milioni di Euro a valere sul 2016 in favore dei precari lo si era capito due giorni addietro, quando si è riunita la Conferenza Regione- Autonomie locali. Altro appuntamento surreale, che ha registrato, tra gli altri, l’intervento – ancora più surreale dell’incontro di ieri e della seduta di Sala d”Ercole di oggi – del presidente della commissione Bilancio e Finanze dell’Ars, Vincenzo Vinciullo, esponente del Nuovo Centrodestra Democratico, formazione politica che fa opposizione al governo Crocetta stando dentro la Giunta (per la precisione, gestendo l’assessorato ai Beni culturali e occupando poltrone di sottogoverno).
Vinciullo, in occasione della Conferenza Regione-Autonomie locali, si è ‘pappariato’ (leggere vantato) di aver lavorato per il bene della Sicilia e anche per i precari e bla bla bla. Chiacchiere, per l’appunto, che annunciavano il provvedimento-farsa di stasera: lo stanziamento, per il 2016, di 80 milioni di Euro per i precari dei Comuni, quando ancora la Regione deve corrispondere agli stessi Comuni siciliani circa 120 milioni di Euro di quest’anno…
Siamo, insomma, in bilico tra la farsa e l’operetta.
Un’altra notizia degna di nota è la presa di posizione del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che ieri ha stralciato dal disegno di legge di stabilità presentato dall’assessore Baccei (che ormai, nelle cose che riguardano gli aspetti finanziari ha, di fatto, esautorato sia il presidente Crocetta, sia il PD siciliano) due articoli.
Il primo riguarda gli interventi in favore delle cooperative agricole: per la presidenza dell’Ars, questa norma violerebbe i regolamenti dell’Unione Europea.
‘Pesante’ anche il secondo articolo della manovra 2016 stralciato dalla presidenza dell’Ars: si tratta dell’introduzione dell’obbligo, per gli enti regionali, di non nominare più legali e di avvalersi dell’Avvocatura dello Stato. Per Ardizzone in questo settore la competenza non è della Regione, ma dello Stato.
L’approvazione dell’esercizio provvisorio contro il parere dell’assessore Baccei e lo stralcio di queste due norme che erano state inserite nella manovra sempre dal plenipotenziario di Renzi in Sicilia lascerebbe intendere un possibile cambiamento della politica siciliana rispetto alle direttive imposte alla Sicilia dal Pinocchio di Santa Maria Novella attraverso la sua lunga mano, Baccei.
Come abbiamo scritto ieri mattina nella nostra prima puntata del ‘viaggio’ nella manovra 2016 approntata dall’assessore Baccei (articolo che potete leggere qui), di fatto, Baccei sta provando ad imporre un Bilancio regionale 2016 con un ‘buco’ di 2,6 miliardi di Euro circa. Tutti tagli a carico della Sicilia. Una manovra recessiva che deve solo giustificare i soldi che il governo Renzi ha rubato alla Regione siciliana.
Ecco: la nostra sensazione è che la presidenza dell’Ars abbia iniziato a mettere paletti a Baccei. Bisognerà capire cosa faranno i partiti della maggioranza di centrosinistra, a cominciare dal PD siciliano, partito che fino ad oggi ha dimostrato per lo più accodiscendenza verso Renzi, fino al totale ‘ascarismo’. Anche il Partito Democratico siciliano comincerà a puntare i piedi contro la manovra 2016 da rapina di Baccei? Anche il PD siciliano comincerà ad opporsi allo smantellamento degli articoli 36 e 37 dello Statuto?
Ieri si è riunita anche la commissione Bilancio e Finanze. Oltre ad esaminare il disegno di legge sull’esercizio provvisorio poi approvato dall’Aula, la commissione ha anche esaminato il disegno di legge che prevede la possibilità, per i circa 5 mila lavoratori disoccupati della Formazione professionale, di dare vita a cooperative. Si tratta di un provvedimento concordato anche con il governo e, in particolare, con l’assessore alla Formazione professionale, Bruno Marziano.
La scorsa settimana il provvedimento – che non prevede alcun impegno di spesa – era stato bloccato (qualcuno dice dai grillini: tesi smentita dal presidente della commissione, il già citato Vinciullo, che invece ha sostenuto che il disegno di legge è stato bloccato per mancanza di numero legale). Detto questo, le polemiche sono state superare e, adesso, il disegno di legge è pronto per essere approvato dall’Aula.