Stiamo parlando di decine di miliardi di Euro che, in teoria, dovrebbero essere utilizzati dalle quattro Regioni ad Obiettivo convergenza: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Soldi che, come ci dice il vice presidente di ANCI Sicilia, Paolo Amenta, finiranno, con molta probabilità per sostenere le imprese del Nord Italia. Il tutto nel silenzio generale. E tra gli ‘zitti’ ci sono anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle che sul nulla per il Mezzogiorno non hanno trovato nulla da dire
Si profila un nuovo scippo del governo Renzi al Sud? Sembra proprio di sì. E, in particolare, alle quattro Regioni ad Obiettivo Convergenza del Meridione d’Italia: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. “Nella legge di stabilità che è stata approvata dal Parlamento nazionale – ci dice il vice presidente dell’ANCI Sicilia, Paolo Amenta – hanno inserito un codicillo in base al quale i fondi PAC, di fatto, potrebbero essere utilizzati, per la seconda volta, per sgravi alle imprese, che sono al 90 per cento nel Centro Nord Italia”.
Secondo quanto ci racconta Amenta, nella legge di stabilità 2016, il governo Renzi e il PD – a quanto pare con l’acquiescenza delle opposizioni di centrodestra e del Movimento 5 Stelle – avrebbero inserito il seguente passaggio: entro il 31 Gennaio 2016 – cioè tra meno di 40 giorni! – i fondi PAC non impegnati giuridicamente verranno dirottati al sostegno delle imprese, proprio come avvenuto lo scorso anno, quando 12 miliardi di Euro destinati a Campania, Puglia, Calabria e Sicilia sono stati utilizzati per gli sgravi alle imprese che, come ricorda il vice presidente dell’ANCI Sicilia, hanno sede, nel 90 per cento dei casi, nel Centro Nord.
E’ chiaro che si tratta di una scelta irragionevole, perché entro 40 giorni è matematicamente impossibile impegnare la spesa di decine di miliardi di Euro di fondi PAC che, ricordiamolo, sono risorse finanziarie destinate alle quattro Regioni del Sud ad Obiettivo Convergenza dell’Italia (in pratica, sono le Regioni con un reddito inferiore alla media europea che andrebbero aiutate e che, invece, il governo Renzi ha già derubato quest’anno e – stando a quanto ci dice Amenta – si accinge a derubare anche nel 2016).
La data ‘ultimativa’ del 31 Gennaio è una chiara presa in giro. Anche perché i programmi di spesa dei fondi PAC, una volta messi a punto da Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, debbono ricevere il placet dal governo nazionale. Tutto dipende dalla discrezionalità del governo nazionale di Renzi, che ormai ha trovato il modo di derubare sistematicamente queste quattro Regioni del Sud (magari farà qualche ‘sconto’ alla Campania perché è amministrata da Vincenzo De Luca, molto vicino a Renzi…).
Due sono gli elementi da notare.
Primo elemento: il silenzio che è calato sul Sud. Nei mesi scorsi, quando la SVIMEZ ha certificato l’abbandono, da parte del governo nazionale, del Mezzogiorno, qualche protesta c’è stata, accompagnata da qualche articolo sui grandi quotidiani nazionali. Oggi che la legge di stabilità 2016 è stata approvata prima dal Senato e poi dalla Camera – una legge di stabilità che per il Sud prevede solo qualche ‘briciola’ (credito d’imposta: cioè nulla), più il nuovo, probabile ‘furto’ dei fondi PAC in favore del Centro Nord – assistiamo al silenzio ‘assordante’ da parte di tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione.
La grande delusione arriva dai grillini. Nelle scorse settimane abbiamo provato a contattare qualche parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle eletto in Sicilia. Ma non siamo stati fortunati. Di informare i cittadini siciliani su quello che il Parlamento nazionale ha approvato per il Sud – o meglio, ciò che Camera e Senato non stanno dando al Sud, anzi stanno togliendo al Sud, nel caso dei fondi PAC – non se ne parla nemmeno.
Di solito, quando i grillini vogliono far conoscere qualcosa che avviene dentro il ‘Palazzo’ utilizzano la rete, pubblicando gli interventi dei propri parlamentari nelle aule del Senato e della Camera. Stranamente sulla legge nazionale di stabilità non abbiamo visto ‘barricate’ grilline contro il governo Renzi. E, soprattutto, non abbiamo visto prese di posizione del Movimento 5 Stelle in favore del Sud.
Secondo elemento: buona parte dei fondi PAC che il governo nazionale ruberà alle già citate quattro Regioni del Sud dovrebbero servire per la spesa sociale: anziani poveri e abbandonati, infanzia, minori a rischio e, in generale, sostegno alla povertà. In pratica, per sostenere le imprese – che, lo ribadiamo, sono quasi tutte le Centro Nord – il governo Renzi e il PD penalizzano i poveri del Sud.
Ultima considerazione: la Sicilia. Che con il governo Renzi sta solo perdendo risorse. Dei mille e 400 miliardi che dovrebbero servire per ‘salvare’ la Regione non è arrivato nulla. Non è vero che sono arrivati 900 milioni di Euro, in attesa dell’arrivo di altri 500 milioni di Euro. Ribadiamo: non è arrivato un Euro. E la prova l’avremo quando, nel Bilancio regionale 2016, andremo a verificare a quanto ammonteranno accantonamenti negativi, cioè i capitoli del Bilancio regionale 2016 coperti con i ‘pagherò’, ovvero con i soldi che lo Stato dovrebbe erogare alla Regione.
Se, come abbiamo letto sui giornali, i 900 milioni di Euro si ‘materializzeranno’, i ‘pagherò’ dovrebbero ammontare a 500 milioni di Euro. Se i 900 milioni non si ‘materializzeranno’ (e fino ad oggi non si sono ‘materializzati’), il Bilancio regionale 2016 avrà un miliardo 400 milioni di Euro di accantonamenti negativi, cioè di ‘pagherò’ (un pratica, ci saranno capitoli in stile 1 Aprile…).
Non solo. Ai soldi del Bilancio regionale 2016 che mancano vanno aggiunti i circa 10 miliardi di Euro che lo Stato ha tolto alla Sicilia solo quest’anno. Più gli oltre 5 miliardi di Euro ai quali il presidente Rosario Crocetta ha rinunciato a nome di 5 milioni di siciliani per favorire il governo Renzi. Infine i fondi europei che, sempre grazie al governo Crocetta, non siamo riusciti a spendere e quelli che, invece, dovranno essere restituiti perché utilizzati in modo truffaldino (formazione professionale e spettacoli pagati con i fondi che sarebbero dovuti servire per infrastrutture turistiche).
Complimenti vivissimi al governo Renzi, al governo Crocetta. E anche al Movimento 5 Stelle che, sugli intrighi della legge di stabilità 2016 in danno del Sud, non ha detto nulla.