Rosario Crocetta, nei suoi deliri, si ostina a raffigurare una Sicilia che non c’è. Parla di un Bilancio “risanato”. Dimenticando che, per il 2016, mancano non 500 milioni di Euro, ma un miliardo e 400 milioni di Euro. Tuona contro il cuffarismo. Omettendo di dire che lui, il suo ‘Cerchio magico’ e il PD sguazzano nei prodotti ‘tossici’ del cuffarismo, producendo ancora consenso (poco, in verità) e debiti (questi sono tanti, invece). Tranquilli: alle prossime elezioni regionali prenderanno una batosta che ricorderanno per il resto della vita
Ragazzi, la situazione è grave, quasi disperata.
Come definire diversamente lo stato della Sicilia in cui il presidente della Regione, mentre tutto gli crolla intorno (il Bilancio è impresentabile, in tutti i sensi, l’Isola è l’ultima in tutte le graduatorie delle positività e la prime in tutte quelle delle negatività in tutta l’Unione europea), continua a parlare senza costrutto?
Eppure, in presenza di un tasso di disoccupazione, e di disoccupazione giovanile, più alto d’Italia, con migliaia di giovani che partono in cerca di lavoro, Rosario Crocetta comunica trionfalmente di avere risanato i disastri di Totò Cuffaro e di Gianfranco Miccichè, precisa che la fase del risanamento è conclusa e che da adesso si punta agli investimenti sullo stato sociale .
Delle due l’una: o è un poveraccio senza speranza, tenuto lì da una banda di disonesti che ne sfrutta tutti gli handycap mentali per tenersi il posto, o è un furbone che tiene per le palle i suoi incredibili sostenitori a Sala d’Ercole, i quali sanno bene che, perso lui, la pacchia è finita. In entrambi in casi, siamo di fronte ad una operazione di una gravità inaudita perché la Sicilia sta precipitando in una notte profonda nella quale i mostri prosperano. Primo fra tutti lo Stato, che approfittando dell’insipienza collettiva della politica e sfruttando la sua complicità, sta spolpandosi la Sicilia.
Qualcuno deve andare in analisi, direbbe Woody Allen, fosse anche il popolo siciliano, che per motivi incomprensibili sopporta tutto questo. Ma diciamolo! Crocetta e tutti i suoi accoliti ci guazzano nel cuffarismo! I guasti procurati da Cuffaro e Miccichè, una coppia infernale che per una invincibile affinità chimica tende a riunirsi, sono tutti lì, e agiscono come delle sanguisughe sul corpo della Regione. Tutti, tutti i guasti, nessuno di essi è stato sanato.
Il PD piuttosto, si gode gli effetti di tutte le macchine diaboliche inventate dal cuffarismo, di tutte le invenzioni mangiasoldi messe in piedi da Cuffaro che sono tutte lì e producono ancora debiti e consenso.
La Regione non sarebbe in questo stato se tutti i baracconi fossero stati eliminati. La situazione finanziaria della Sicilia sarebbe sanata. E invece…
Le società partecipare sono tutte al loro posto con il loro miliardo e mezzo di euro di spesa annua, tra presidenti e consiglieri di amministrazione, dirigenti generali che si arricchiscono e personale raccattato qua e là; i precari sono tutti lì, un esercito pericoloso di disperati che minaccia l’ordine pubblico.
A proposito di ordine pubblico, sono sicuro che Prefetti e Questori hanno cominciato a pensare ad una sana e capillare azione di controllo di questi potenziali terroristi. E’ chiaro che non è accettabile che oltre ventimila persone (con riferimento ai precari dei Comuni) che non hanno diritto a nulla possano sconvolgere la vita di un’intera Isola. Non sono di certo condannabili le istituzioni se, al bisogno e per garantire la sicurezza di tutti, mostrano un volto duro e severo.
Il delirio crocettiano vede e ‘disegna’ una Regione che non c’è, una Regione con i conti in equilibrio? Ma di che cosa sta parlando? Che equilibrio ci può essere nei conti se, per bilanciare tra entrate e spese, occorre ridurre la spesa pubblica di un miliardo e 400 milioni di Euro? Questo perché lo Stato, come viene spiegato chiaramente in altra parte del blog, ha scippato un sacco di soldi alla Regione e non darà un centesimo (come potete leggere qui).
Di che straparla Crocetta quando ci assicura che la Regione spenderà tutti i fondi UE? E come, buttandoli dal balcone? Ci sono precedenti. Vi invito a entrare su Google e cercare alla voce “UE e Sicilia”. E’ piena di azioni, da parte dell’Unione Europea, contro la Regione per uso improprio di fondi comunitari (preparazione di panelle e crocchè, pagamenti di stipendi a precari, e per ogni forma concepibile di illegalità e di illegittimità: il tutto per “spendere” i fondi europei che adesso dovranno essere restituiti!). Tutte operazioni decise e avallate anche da Crocetta.
E infine, come fa Crocetta ad assicurare che stabilizzerà nei prossimi dieci anni le migliaia di precari che ululano alla sua porta? Chi gli darà tremila miliardi necessari (trecento milioni annui è il costo attuale!)?
Una cosa giusta l’ha detta, però: non sarà un partito di ex carcerati (e, aggiungo io, di indagati, di rinviati a giudizio,) che potrà vincere le prossime elezioni regionali. No. E nemmeno un partito di ascari e collaborazionisti come il PD. E’ tutta gente senza speranza e lo sa.