Ciaula scoprì la luna e i vertici delle Funzioni pubbliche di CGIL, CISl e UIL della Sicilia scoprono che la Regione è senza soldi. Ma va? Minacciano improbabili scioperi, ma non dicono nulla sulle ragioni di questa crisi: ovvero sui soldi che il governo Renzi ha rubato alla Sicilia con la connivenza di Crocetta e dei partiti di centrosinistra, PD siciliano (di ‘ascari’) in testa. Idem per i ‘farisei’ di Legacoop Sicilia che fanno i finti tonti con i lavoratori delle cooperative del Terzo settore
“Sarà un Natale molto magro per migliaia di lavoratori che non riceveranno né stipendio, né tredicesima e che, in molti casi, non vedono un soldo già da qualche mese a questa parte”.
Lo scrivono in un comunicato i dirigenti della Funzione pubblica della CGIL, della CISL e della UIL della Sicilia. Che denunciano “il grave stato di crisi che stanno vivendo tutti gli enti regionali e territoriali a causa dei mancati trasferimenti di risorse da parte della Regione. “Siamo sull’orlo di un conflitto sociale che è necessario scongiurare prima che sia troppo tardi”, si legge sempre nel comunicato.
“Alla grave crisi che già vivono i Comuni e le ex Province – sottolineano i sindacati – si aggiunge quella degli enti regionali: all’Istituto del Vino e dell’Olio, i dipendenti non prendono stipendio da tre mesi e analoga problematica è vissuta dai lavoratori dell’Istituto Incremento Ippico, dell’ESA, delle Camere di Commercio e degli ERSU, mentre all’IRSAP sono in gioco gli stipendi e le tredicesime, oltre alle proroghe per i precari.”.
L’elenco, però, fanno sapere gli esponenti di CGIL, CISL e UIL “è molto più lungo e la situazione rischia di aggravarsi ogni giorno di più: tutte le pubbliche amministrazioni che vivono con i trasferimenti della Regione non ce la fanno più ad andare avanti e a garantire i servizi. Si prevede già una mobilitazione su ampia scala, dopo quella partita in questi giorni nei Comuni per il rischio licenziamento dei precari.
“Scenderemo in piazza nei prossimi giorni – concludono le tre sigle confederali – con tutti i lavoratori degli enti regionali e territoriali per avere risposte certe dal governo regionale sulle risorse finanziarie”.
Con un po’ di ritardo CGIL, CISL e UIL prendono atto che la Regione siciliana sta precipitando nel baratro. Il problema è che il collateralismo di CGIL, CISL e UIL gli impedisce di raccontare la verità: e la verità è che la regione è senza soldi perché i soldi dei siciliani li sta rubando e continua a rubarli il governo nazionale di Matteo Renzi. Il caso ha voluto che in altra parte del giornale pubblichiamo un intervento di un economista in cui si dimostra che il governo Renzi sta, di fatto, smantellano l’articolo 36 dello Statuto con la connivenza del presidente Crocetta e del PD siciliano. Ma di questo gli amici della CGIL, della CISL e della UIL siciliana non parlano.
Agli amici della CGIL, della CISL e della UIL siciliana interessa soltanto ingannare i propri iscritti, fingendo di difenderli. In realtà, non li stanno difendendo: stanno soltanto provando ed evitare che tali iscritti straccino le tessere di queste tre organizzazioni sindacali organiche al disegno politico del governi Renzi di massacrare la Sicilia.
E’ bene che i lavoratori dell’Istituto del Vino e dell’Olio, dell’Istituto Incremento Ippico, dell’ESA, delle Camere di Commercio e degli ERSU, dell’IRSAP e, in generale, di tutti gli altri enti regionali lasciati senza soldi sappiano che i loro soldi – i soldi dei loro stipendi e delle loro tredicesime – se li è fottuti il governo Renzi con la connivenza del signor Crocetta e dei deputati regionali del PD, che sono uno più ‘ascaro’ dell’altro. I responsabili di quello che vi sta succedendo – e di quello che sta succedendo ai Comuni e alle Province siciliane – sono sempre questi signori.
Sappiate che questi sindacati non stanno facendo i vostri interessi: stanno facendo gli interessi del governo nazionale al quale sono legati. Se così non fosse avrebbero già denunciato le ruberie del governo Renzi e dei precedenti governi Letta e Monti al Bilancio della Regione. Ma non l’hanno fatto perché non hanno questo coraggio. Su questi aspetti tacciono, sapendo di tradire la Sicilia e, soprattutto, di tradire voi lavoratori.
Lo stesso discorso vale per le cooperative che operano nel cosiddetto Terzo settore in Sicilia. Sappiate, egregi operatori di questo settore, che l’atteggiamento delle centrali cooperative – Legacoop Sicilia in testa – è ‘gesuitico’. Loro, i dirigenti delle centrali cooperative -Legacoop Sicilia in testa – sanno benissimo che i soldi della Regione se li è presi il governo Renzi. Ma non lo dicono ai titolari delle cooperative per proteggere il governo Renz