A criticare le tre linee di tram di Palermo – e soprattutto il tentativo di utilizzare le ZTL per fare ‘cassa’ – non è solo Forza Italia, ma anche il PD. La presa di posizione dei consiglieri comunali di centrosinistra, Nadia Spallitta e Sandro Leonardi. E la difesa a oltranza dell’assessore Giusto Catania da parte di Rifondazione comunista che dimentica che in un Comune che si batte per la ‘legalità’ la ‘trasparenza’ amministrativa dovrebbe stare al primo posto…
A Palermo infuria la polemica su come gestire il tram, che da alcuni giorni gira a vuoto in mancanza del contratto di servizio tra il Comune e l’AMAT, la società comunale – eternamente in deficit – che gestisce, malissimo, il servizio di trasporto passeggeri.
A sollevare dubbi sul percorso scelto dall’Amministrazione comunale di Leoluca Orlando sono stati, tra gli altri, i consiglieri comunali Nadia Spallitta (PD) e Angelo Figuccia. In pratica, i due consiglieri – la prima di centrosinistra e il secondo di centrodestra – contestano la scelta dell’Amministrazione comunale di Palermo di fare funzionare le tre linee di tram appioppando ai palermitani una nuova tassa: le ZTL. In effetti, i due consiglieri comunali adducono motivazioni serie: le ZTL sono state inventate per evitare che gli automobilisti invadano con le automobili – e quindi inquinino – alcune zone limitate delle città. Al contrario, l’Amministrazione Orlando vorrebbe istituire una mega ZTL (oltre mezza città! una follia) non per impedire ai cittadini di inquinare, ma per consentire ai cittadini di utilizzare le automobili pagando 120 Euro all’anno per ogni automobile.
Nadia Spallitta, vice presidente del Consiglio comunale, sostiene che questo provvedimento è illegittimo. Angelo Figuccia sta già raccogliendo le firme pe runa class action contro l’eventuale approvazione di questa ZTL degne del migliore Azzeccagarbugli da parte del Consiglio comunale.
Sulla vicenda è intervenuto il vertice di Rifondazione comunista di Palermo, il partito di Giusto Catania, l’assessore alla Mobilità della Giunta Orlando.
“Le dichiarazioni dei consiglieri Spallitta del PD e Figuccia di Forza Italia – scrive in un comunicato Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione Comunista Palermo – fanno un po’ di chiarezza su quali parti politiche vogliono bloccare l’entrata in funzione del tram a Palermo. Sarebbe interessante sapere se la posizione della consigliera Spallitta coincide con quella di tutto il PD che, al momento, esprime almeno tre posizioni differenti sull’argomento. E magari qualcuno nel suo partito potrebbe rinfrescarle il significato di servizio pubblico, in cui il costo di un servizio è coperto in parte dal biglietto e in parte dal pubblico, cioè dai cittadini stessi attraverso la fiscalità. Non funziona forse così anche la sanità o la scuola pubblica?”.
Probabilmente la consigliera avrebbe preferito una privatizzazione dell’AMAT, supportata da qualche centinaio di licenziamenti per rendere l’azienda economicamente più efficiente, senza curarsi se poi ne sarebbe conseguito altro disagio sociale in questo momento economico cosi difficile. In fondo questo è il modus operandi del suo partito sia in Sicilia che a livello nazionale, ma per nostra fortuna a Palermo il PD è all’opposizione”.
“Ascoltare poi lezioni miste ad anatemi da Figuccia su come si gestisce un servizio pubblico – continua Fumetta – è qualcosa di esilarante, tutti i palermitani si ricordano bene che il consigliere Figuccia appartiene al partito che ha la responsabilità per gli anni di ritardo dell’opera e che più in generale ha portato questa città a un passo prima dal baratro da cui si sta lentamente tornando indietro. Il prossimo inizio del servizio del tram è proprio un pezzo importante di questo percorso, un servizio – conclude Fumetta – che sarà gestito da un’azienda pubblica, al servizio di tutti i cittadini che avranno una importante alternativa al mezzo privato con benefici anche in termini di ridotto inquinamento e di salute su tutti noi. Un servizio pubblico che si sosterrà anche attraverso il contributo di chi vorrà continuare a usare il mezzo privato per andare con la propria auto dentro le ZTL, i cui introiti, andando direttamente all’AMAT, saranno un trasferimento di risorse dal trasporto privato verso il trasporto collettivo e serviranno anche a rilanciare il servizio degli autobus”.
Sull’argomento torna Nadia Spallitta. E lo fa in un comunicato firmato insieme con un altro consigliere comunale del PD, Sandro Leonardi.
“Serve un commissario ad acta per sostituire l’assessore Catania e mettere il Consiglio in condizione di votare con coscienza gli atti relativi all’AMAT per garantire la gestione del tram. L’Amministrazione propone al Consiglio comunale il voto sul nuovo contratto di servizio Comune-AMAT e tuttavia, negli ultimi tre anni, la stessa Amministrazione non ha mai trasmesso le proposte deliberative relative ai budget, ai bilanci e ai piani di sviluppo delle società partecipate. In particolare, l’assessore alla Mobilità, Giusto Catania, in violazione di precise direttive europee, disposizioni di legge e di regolamenti, non ha consentito al Consiglio comunale di svolgere sull’AMAT il controllo analogo. Per cui si dovrebbe votare un contratto di servizio ‘al buio’, senza avere contezza della situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, senza averne verificato le prospettive future, senza un’analisi dei costi e delle entrate stimate e in assenza, quindi, di ogni strumento di programmazione che consenta scelte ponderate”.
Nadia Spallitta, che nella vita fa l’avvocato, torna su un punto che il segretario di Rifondazione comunista di Palermo ha ignorato: l’assenza di ‘trasparenza’ amministrativa da parte dell’Amministrazione Orlando, che da tre anni non consegna al Consiglio comunale di Palermo i bilanci delle società comunali. Cosa nasconde l’Amministrazione comunale? E come mai Giusto Catania e Rifondazione comunista – che fanno della legalità una loro bandiera – su questo punto tacciono? Di più: Nadia Spallitta sostiene che la mancata applicazione delle norme sul controllo analogo costituisce una violazione di legge.
“Per questo motivo – scrivono Nadia Spallitta e Sandro Leonardi – considerata l’inerzia dell’assessore Catania rispetto a precisi obblighi giuridici, abbiamo chiesto con alcuni colleghi consiglieri la nomina di un commissario ad acta che si sostituisca all’assessore Catania e, in ottemperanza alle disposizioni sul controllo analogo, garantisca la trasmissione al Consiglio comunale dei documenti relativi ad AMAT. Riteniamo infatti che, analizzando questi atti, potrebbero emergere molte voci di spesa che sarebbe possibile sopprimere e che, attraverso una politica di contenimento della spesa, potrebbero reperirsi le risorse per la gestione del tram senza imporre il pagamento dei pass per le ZTL ai cittadini”.
“Ugualmente – proseguono i due consiglieri comunali – dal momento che il Piano generale del traffico urbano è scaduto da qualche mese, e nonostante le reiterate richieste in aula anche da colleghi come Giulio Tantillo (Forza Italia ndr), chiederemo altresì di commissariare l’assessore Catania per la revisione del Piano generale del traffico urbano che è assolutamente indispensabile, anche in virtù del fatto che nel vigente Piano non è previsto il tram. Per cui è indubbio che tutta la regolamentazione del traffico debba essere modificata e debba necessariamente tenere conto del nuovo sistema di trasporto pubblico”.
“Infine – concludono Nadia Spallitta e Sandro Leonardi – riteniamo che l’introduzione delle ZTL (gratuite) sia opportuna per il centro storico e, in generale, per le zone particolarmente trafficate e inquinate. A nostro avviso, invece, l’accesso per le auto inquinanti deve essere del tutto vietato, mentre per l’Amministrazione può essere consentito a pagamento”.
p.s.
Che dire? In primo luogo è semplicemente incredibile che Rifondazione comunista di Palermo avalli una violazione di legge, ossia la mancata applicazione delle norme sul controllo analogo. L’atteggiamento di Giusto Catania e di Vincenzo Fumetta a noi ricordano tanto certiatti amministrativi del governo regionale di Rosario Crocetta, che della legalità amministrativa, nel nome dell’antimafia, se n’è fatto un baffo.
Ancora più sconcertante è la pretesa di Rifondazione comunista di voler istituire, a tutti i costi, una ZTL che è la negazione stesa di una ZTL: ovvero una nuova tassa di circolazione comunale abusiva contrabbandata come ZTL. Tra l’altro, se i ‘compagni’ di Rifondazione comunista di Palermo fossero, come cercano di far credere (ma chi ci crederà dopo questa incredibile storia?), di ‘sinistra’, avrebbero proposto l’istituzione di una ZTL in ragione del reddito: perché è semplicemente ingiusto far pagare 120 Euro all’anno indistintamente, a tutti i proprietari di un’automobile, a prescindere dal reddito.
Insomma, se i ‘compagni’ di rifondazione comunista fossero stati più attenti si sarebbero accorti che oggi, a Palermo, la povertà è aumentata in maniera esponenziale. In città, anche se i ‘compagni di Rifondazione non se ne sono accorti, ci sono famiglie che arrivano a malapena a fine mese, per le quali 120 Euro in meno al mese costituirebbe un problema di sopravvivenza. A Palermo tantissimi automobilisti non pagano assicurazione e bollo perché non lo possono più pagare: e adesso dovrebbero andare a pagare 120 Euro per la bella faccia di Giusto Catania e dei ‘compagni’ un po’ ‘distratti’ di Rifondazione comunista? Il tutto non per salvaguardare le aree cittadine dall’inquinamento, ma per inquinare?
Quanto al ‘pericolo’ di privatizzare l’AMAT, ebbene, Rifondazione comunista farebbe bene a dire cosa pensa dei circa 100 consulenti ‘assoldati’ a fronte di un’azienda con un ‘buco’ annuo di oltre 7 milioni di Euro…
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