Quest’anno la Sicilia ha fatto registrare presenze turistiche da record. Cosa questa che preoccupa gli ‘ascari’ del governo regionale che, avendo distrutto tutto quello che c’era da distruggere sulla terraferma, ‘lottando’, contemporaneamente ed ‘eroicamente’ in favore delle trivelle in mare, non si aspettavano che i turisti scegliessero lo stesso la Sicilia. Da qui la tassa ascara con le ali…
Ha distrutto tutto quello che c’era da distruggere sulla terraferma. E sta provando a far distruggere il mare dalle trivelle. Ma, a parte il tentativo, non riuscito, di far chiudere l’aeroporto di Comiso, il governo regionale di Rosario Crocetta, fino ad oggi, aveva fatto poco per andare a creare ‘casini’ anche in cielo, magari alle compagnie aeree. Ma adesso, con la manovra finanziaria farlocca messa a punto dall’assessore-ragioniere-renziano, Alessandro Baccei, il governo regionale proverà a far scappare le compagnie aeree che operano in Sicilia. Per compensare i soldi della Regione che Crocetta e Baccei hanno consegnato al governo Renzi, ecco la nuova trovata: una tassa per penalizzare le compagnie aeree che non sono ancora scappate dalla nostra Isola. Obiettivo: farle scappare definitivamente, per fare in modo che i turisti, che quest’anno hanno preferito la Sicilia ad altre Regioni italiane, non si facciano più vedere dalle nostre parti.
Se si è ‘ascari’ – cioè siciliani disposti a svendere la propria terra – lo si deve essere fino in fondo. E l’attuale governo regionale di centrosinistra, che ha fatto dell’ascarismo la propria bandiera, ha deciso di volgere lo sguardo verso i turisti, naturalmente per non farli venire in Sicilia. Come? Già in molti Comuni siciliani è in vigore la tassa di soggiorno. Soldi che, in buona parte, non servono per migliorare l’offerta turistica, ma per pagare la spesa corrente: gli stipendi dei dipendenti e dei precari in primo luogo, visto che Stato e Regione hanno tagliato i fondi ai Comuni. Però, a quanto pare, anche con la tassa di soggiorno – che i Comuni dove è in vigore si apprestano ad aumentare, sempre per rendere la vita difficile ai turisti – i turisti continuano a venire in Sicilia, non soltanto in estate, ma anche in primavera e in autunno.
Quest’anno, poi, complice gli attentati in Tunisia, molti turisti che avevano già prenotato per il mare tunisino, hanno optato per la Sicilia. Cosa, questa, che ha preoccupato i governati ‘ascari’ della nostra Regione. Ma come, si sono detti: abbiamo massacrato l’agricoltura, fatto scomparire l’industria, bastonato gli artigiani, tassato i commercianti, stiamo provando a fare chiudere i GAL e portato al fallimento i Comuni e le Province e i turisti che fanno? Ci rovinano il lavoro? Giammai!
Così ecco pronta la tassa per le società aeroportuali che operano in Sicilia: la SAC di Catania (che gestisce anche lo scalo di Comiso), la GESAP di Palermo el’AIRGEST di Trapani. La Regione siciliana, con questa nuova tassa inserita nella manovra economica farlocca 2016, conta di realizzare due obiettivi. Primo: fare ‘cassa’. Secondo: fare scappare le compagnie aeree. Le società che gestiscono gli aeroporti siciliani, ovviamente, ‘gireranno’ la tassa alle compagnie aeree. Che troveranno sempre meno conveniente operare in Sicilia.
La nuova trovata ‘ascara’ del governo regionale fa a pugni con il lavoro svolto a Roma dai parlamentari nazionali del Nuovo Centrodestra Democratico. Questi ultimi hanno presentato e fatto approvare un emendamento “per garantire, anche ai siciliani, la continuità territoriale, con delle tariffe agevolate per gli spostamenti aerei – sottolinea nella propria pagina facebook il parlamentare nazionale della Camera dei deputati, Dore Misuraca -. La norma stabilisce che vengano destinati alla Regione Sicilia 20 milioni per l’anno 2016, assicurando così la continuità del diritto alla mobilità anche ai passeggeri non
residenti”.
“Siamo molto compiaciuti che il provvedimento sia stato approvato – scrive sempre Misuraca – proprio perché, negli ultimi anni, si è assistito ad un incremento vertiginoso delle tariffe aeree, che ha, sovente, reso gli spostamenti da e per l’Isola irrealizzabili. Siamo certi che
questa misura gioverebbe, anche, agli scambi economici e sociali”.
L’emendamento approvato a Roma ha messo in allarme gli ‘ascari’ dell’attuale governo regionale di centrosinistra, che dal 2008 ad oggi – cioè da quando lo stesso centrosinistra governa la Regione – hanno fatto di tutto per rendere gli spostamenti da e per l’Isola irrealizzabili. Da qui la proposta, inserita di corsa nella manovra regionale, per vanificare le tariffe agevolate introdotte dagli alfaniani a Roma (che forse in Sicilia non hanno ancora capito di esere entrati a far parte di un governo di ‘ascari’), colpendo direttamente le compagnie aeree.
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