Intervista a Guglielmo Panebianco, regista del docufilm Muostory, da sempre in prima linea nella battaglia contro l’impianto che la Marina Usa ha piazzato a Niscemi: “Il Muos sarà attivato con la scusa di verificare la sua nocività”. Secondo l’attivista, la sentenza definitiva del Cga attesa per il 16 Dicembre, non ci sarà…
Guglielmo Panebianco la storia del Muos di Niscemi, le potenti parabole del nuovo sistema di telecomunicazione satellitare che la Marina Usa ha piazzato in provincia di Caltanissetta (nella base di c.da Ulmo), la conosce benissimo. Conosce la storiaccia del suo iter amministrativo, conosce perfettamente le motivazioni che hanno portato alla sollevazione popolare contro una decisione imposta dall’alto anche in barba al diritto alla salute dei siciliani. Di queste proteste, d’altronde, è stato sempre protagonista.Tutto quello che sa, lo ha raccontato in docufilm intitolato Muostory di cui è il regista e che presto dovrebbe presentare anche a Palermo (il film ripercorre tutte le tappe della dominazione americana in Sicilia).
Guglielmo Panebianco è, dunque, un attivista, ma l’etichetta di No Muos gli sta stretta: “Non l’ho mai ricercata- dice ai nuovivespri.it– agisco a 360 gradi, lì dove ritengo sia necessario agire”. Tra le altre è cose, è lui che che ha proposto al Tar Sicilia il ricorso 2397, quello in cui si chiedeva l’annullamento del provvedimento dell’assessorato regionale al territorio che, dopo un iniziale stop, aveva revocato la sua stessa decisione (ricordate la famigerata revoca delle revoche?), piegandosi al volere del Governo nazionale e degli USA.
Come è andata a finire lo sappiamo già (ve lo abbiamo raccontato qua). Il TAR aveva accolto i ricorsi, puntando il dito non solo contro il bizzarro iter autorizzativo della Regione Siciliana, ma anche contro l’assoluta mancanza di evidenza scientifica che smentisse il rischio sanitario per le persone che vivono nell’area interessata (le parabole emanano potenti radiazioni elettromagnetiche e la dannosità dell’elettromagnetismo è ampiamente documentata).
Poi, però, è arrivato il Consiglio di Giustizia Amministrativa (che Franco Busalacchi ha, non a caso, ha definito, “commando di stato”) ribaltando tutto ed inscenando una farsa pietosa: a giudicare se il Muos è dannoso o meno per la salute, saranno anche tre Ministri del Governo italiano. Lo stesso Governo che si è appellato contro la sentenza del Tar. Da qui parte la nostra chiacchierata con Guglielmo.
Il Cga ha superato ogni fantasia col suo pronunciamento, non trovi?
“Sì è stato scandaloso assistere al completo ribaltamento della sentenza del Tar, e ancora più vergognoso il fatto che il Collegio osserva nella sentenza non definitiva che, una volta rimossi in via giurisdizionale sia la revoca delle revoche sia gli annullamenti d’ufficio (poi ritirati), l’esame della controversia inevitabilmente regredisce allo scrutinio dei motivi dedotti dal Comune di Niscemi nel ricorso del 2011. Quindi la parola passa ora al collegio dei verificatori che dovranno, cito testualmente. stabilire :
1) quale sia l’effettiva consistenza e quali siano gli effetti, anche sulla salute umana, delle emissioni elettromagnetiche ge- nerate dall’impianto Muos, quando funzionante, considerato sia isolatamente sia in cumulo con gli impianti di radiotrasmissione già esistenti e ricadenti all’interno del territorio siciliano potenzialmente suscettibile di essere investito dalle emissioni prodotte dal suddetto impianto;
2) se tali emissioni siano conformi, o no, alla normativa (sovra- nazionale, nazionale e regionale) in materia di tutela dalle esposizioni elettromagnetiche, di tutela ambientale delle aree SIC e di prevenzione antisismica;
3) se le emissioni elettromagnetiche dell’impianto Muos possa- no mettere in pericolo, tenendo conto anche della possibilità di un errore di puntamento delle antenne, la sicurezza del traffico aereo civile”.
Quindi?
“Di fatto si è materializzato l’ennesimo conflitto d’interessi che rende questa storia ancora più fitta di nubi e misteri, considerando l’effettiva intenzione di mettere in funzione al più presto il Muos per valutare la sua effettiva nocività, usando tutti i trucchi di un copione scritto con cura e attenzione tempo fa, che ha trovato la complicità di burattini disposti a barattare la salute dei cittadini, senza minimamente considerare il rischio di implicazioni dirette nei conflitti del terzo millennio”.
Cosa succederà adesso?
“Non credo che il 16 Dicembre arriverà la sentenza definitiva. E, nonostante gli appelli dei legali di varie associazioni che hanno anche denunciato conflitti di interessi che coinvolgerebbero qualche giudice del Cga, penso che il Muos sarà attivato con il pretesto della verifica della sua effettiva nocività”.
C’è chi dice che, al di là di qualche presenza alle manifestazioni, tutti i partiti politici vi hanno lasciati soli a combattere questa battaglia. E’ così?
“In questa storia siamo sempre stati soli. Le forze politiche hanno seguito in alcuni periodi la linea che gli veniva suggerita, quasi esclusivamente in periodi pre o elettorali, limitandosi spesso ad azioni di mera facciata propagandistica. Basti pensare che, da quasi 3 anni giace nei cassetti dei rappresentanti dell’Ars la proposta della modifica del decreto 5 settembre 2012, che consenta di sforare i 6v/m anche in ambiti militari, decreto in difformità rispetto alla legge quadro nazionale n. 36 del 2001. Quindi, i rappresentanti dell’Assemblea regionale, che hanno in varie occasioni sventolato l’approvazione all’unanimità di provvedimenti contro l’inquinamento elettromagnetico della base di Niscemi e non solo, in realtà non sono riusciti a cassare nemmeno una parola, quella che da più di 3 anni consente di sforare i limiti, e che espone gli abitanti del territorio a una costante esposizione priva di controllo”.
Questo giudizio include anche il Movimento 5 Stelle?
“Si. Eccezione fatta per Giampiero Trizzino, ex Presidente della Comissione Territorio e Ambiente dell’Ars, che quindi aveva anche un obbligo istituzionale, gli altri deputati si sono comportati come gli altri. E possiamo andare avanti”.
In che senso?
“Basti valutare il fatto che l’Arpas, da diverso tempo non deposita i monitoraggi sull’istallazione esistente in c.da Ulmo, cosa peraltro prevista nel protocollo d’intesa del 2011, propedeutico per l’istallazione del Muos a Niscemi. Per questo abbiamo deciso di fondare il comitato 6v/m per il ripristino della legge quadro nazionale, proponendo la modifica dal basso del decreto, con una legge d’iniziativa popolare che possa risparmiare i cittadini del territorio siciliano dall’irraggiamento selvaggio a cui vengono esposti. Diversi sono i rappresentanti istituzionali (sindaci, soprattutto) che hanno aderito all’iniziativa, che ha l’obbiettivo di raccogliere quante più convergenze possibili, e affinché si possa raggiungere presto l’obbiettivo di mettere a norma tutti i siti militari siciliani, per garantire il diritto alla salute dei cittadini”.
Cosa puoi dirci di Muostory?
“Muostory è un film documentario che descrive i settant’anni di occupazione americana dell’Isola.Comincia con l’operazione Husky, che da inizio alla svendita del territorio siciliano, e incastra come pezzi di un mosaico i momenti più salienti della storia siciliana: il ruolo avuto da Lucky Luciano nell’invasione statunitense, la strage di Portella della Ginestra, il caso Mattei, l’omicidio di Kennedy per finire con la guerra in Afghanistan e in Iraq. Un viaggio attraverso la storia e gli uomini che hanno segnato il destino della Sicilia, trasformata in avamposto di guerra grazie alle numerose Basi militari Statunitensi , sorte nel dopoguerra e sparse in tutta l’isola. Il documentario fa palese la differenza fra le guerre di allora e quelle di oggi. Non mutano gli obiettivi, ma le modalità. Oggi assistiamo alle c.d. “guerre disumanizzate”, quella dei Droni e delle tempeste elettromagnetiche e psicotroniche. Il Muos a Niscemi, ne è un esempio. Dalla Sicilia si consentirà al complesso bellico industriale Americano di continuare a dominare l’intero pianeta e le sue risorse. Muostory ricostruisce la storia della lotta che i cittadini conducono giorno dopo giorno da diversi anni contro l’istallazione Muos. Non esitando a svelare le complicità politiche, le infiltrazioni mafiose e massoniche, nonché i pericolosi rischi per la salute e l’ambiente di un territorio già fortemente martoriato da diverse forme d’inquinamento”.
Quando potremo vederlo?
“Presto uscirà la versione definitiva”.
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