Con la scusa dei tagli agli sprechi, vuole fare fuori partecipate regionali e aprire ai privati. magari della Ernst & Young, società per cui ha lavorato e di cui, si dice, sarebbe anche socio…..
L’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, meglio conosciuto come il pretore di Renzi in Sicilia o il nuovo Verre inviato da Roma, rilancia la sua guerra contro le partecipate regionali. Gli tiene testa, Antonio Ingroia, a capo di Sicilia e-servizi, che ribatte dicendo che affidare i servizi di cui si occupa la sua società ai privati, costerebbe molto di più alla Regione.
Da qui sorge spontanea una domanda: ma chi l’ha detto che a Baccei interessi fare risparmiare la Sicilia o rendere più funzionali le sue società?
Finora ha dato prova di avere a cuore solo gli interessi di Roma. E, con questa storia dei tagli alle partecipate, sembrerebbe rispondere agli interessi di quegli squali del mercato che vorrebbero mettere le mani sui servizi finora in mano alle società regionali. Tra questi, la Ernst & Young, società per cui ha lavorato e di cui, si dice, detiene anche una quota. E che già presenta le sue offerte per l’assistenza tecnica alla spesa dei fondi europei.
Va da sé che anche altre società di questo tipo gli farebbe una statua se si aprisse alla privatizzazione delle società siciliane. Si tratta di affari milionari e logiche del profitto (loro).
Insomma, assessore o procacciatori d’affari?
La domanda se la sono posta pure all’Ars: “Baccei è un impiegato di una multinazionale, la società Ernst & Young, venuto qui per ammazzarci, non per aiutarci. Metteremo in atto forme clamorose di protesta, anche l’occupazione di Sala d’Ercola a Natale e Capodanno”, aveva tuonato Santi Formica.
Poi, il silenzio.
Ma è normale che a riordinare il sistema delle partecipate regionali sia uno che potrebbe avere legami con quei privati che attendono famelici la loro privatizzazione?
No.
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