Siamo riusciti a intercettare il pensiero sinuoso e fluttuante di Antonello da Palermo. Ecco a voi i suoi sogni, le sue aspirazioni, i suoi progetti al di là del bene e dei bandi (bandi e non banditi, per favore!) Antonello da Palermo, neo assessore all’Agricoltura, preoccupato di violare la par condicio, sta rilasciando interviste a tempesta. In omaggio ad una nostra antica conoscenza, a noi ha voluto rilasciare una intervista che è pure una specie di confessione. La riproponiamo senza aggiungere o levare neanche una virgola.
Assessore, lei finalmente siede sulla poltrona più ricca della Regione. Credo che possa guardare al suo futuro con maggiore serenità.
In effetti si tratta di manovrare oltre 2 miliardi e 200 milioni di Euro. Se riusciamo a portarne a casa il 10 per cento è tutto grasso che cola.
Che strumenti userete?
Soprattutto la banda larga. Una banda speciale che potrà operare anche in lunghezza e così avrò assicurato la copertura dell’intero territorio non edificato. Non trascureremo neanche un filo d’erba.
La banda ci fa pensare ai bandi, ai bandi di gara. Li sbloccherà subito?
Io lavorerò per superare la filosofia del bando. Noi dobbiamo creare sportelli dinamici front to front con il cliente. Dobbiamo eliminare li spazi di intermediazione tra pubblica amministrazione e cittadino. Il cittadino deve avere subito di fronte il politico, al quale chiedere e dal quale ricevere o viceversa. Il Piano di sviluppo rurale non deve essere un bancomat. Con tutta la malavita che c’è in giro il rischio di essere derubati subito dopo il prelievo è altissimo. Per non parlare di quelli che magari ti spiano e ti colgono coi soldi ancora caldi. No: noi dobbiamo operare incrementando i rapporti con l’estero, con l’estero su estero. C’è maggiore sicurezza e poi l’agricoltura si sposa benissimo con il turismo rurale.
Sui danni del maltempo che linea adotterà?
Ho parlato con alcuni Nobel per l’economia, compreso Rosario Crocetta, che come sa di recente ha vinto l’ultimo premio. Siamo tutti d’accordo. I danni, le alluvioni sono una benedizione: creano emergenza e impongono di agire in fretta, senza i lacci e i laccioli della burocrazia.
Come vede oggi la Sicilia?
E’ ormai chiaro a tutti che la Sicilia è un’Isola, bagnata da tre mari, il Tirreno, lo Ionio e il Mediterraneo. Basta piagnistei. Dobbiamo farcene una ragione.
Una domanda sulla zootecnia.
Sono preparato. Morte ai cinghiali, lunga vita ai maiali!
Previsioni sul futuro politico?
Guardi, se daremo risposte alle nostre esigenze, se oltre la faccia ci metteremo le mani, arriveremo a fine legislatura in carrozza.