Dopo Pirandello e Quasimodo un altro grande nostro conterraneo si aggiudica il Nobel. La sua teoria economica sulla rivoluzione alla Giufà ha sbaragliato la concorrenza
Esultate, Siciliani, giubilate! Il nostro Presidente, il grande Rosario Crocetta, ha finalmente vinto il Nobel per l’economia! Dopo anni di delusioni e soprusi (un’intelligenza come la sua non può che provocare invidie e gelosie nei mediocri), quest’anno la lobby mafiosa di Stoccolma ha dovuto cedere e presentare le armi al Genio.
Siciliani, in questo grande giorno non possiamo però dimenticare le due precedenti candidature. La prima volta per la sua folgorante teoria seguita da una capillare applicazione sul campo: “Chi non mangia non fa molliche”. Migliaia di siciliani hanno rischiato la morte per anoressia per non apparecchiare a tavola e lasciare le tovaglie pulite. Purtroppo a Stoccolma, si sa, mangiano cinque volte al giorno e il Nobel se lo è aggiudicato il suo ex nemico giurato Alfanoquater con la sua teoria: “Chi è sazio non crede al digiuno”.
E della seconda volta, ne vogliamo parlare? Dopo avere approfondito gli studi sul Maltus Knapp e il pericoloso incremento demografico in Sicilia, Crocetta elaborò l’audace teoria del “meno siamo, più mangiamo”. E’ così cominciato un esodo biblico di nostri conterranei verso terre straniere e l’equilibrio gastronomico-demografico dei siciliani si è felicemente raggiunto, diminuendo anche la spesa.
Ma oggi, dopo anni di studio matto e disperatissimo nella sua grande testa è nata la formula aurea dell’economia. Come tutti i grandi studiosi geniali, Crocetta era incuriosito. Era incuriosito dalla circostanza che i siciliani, nonostante li subissasse da anni con stroboscopiche cazzate, non l’avessero ancora preso a calci nel sedere. Dopo aver studiato da par suo la Francia di fine Settecento e la Russia dei primi del Novecento, il Nostro ha elaborato una teoria di una semplicità tale da rimanere sconcertati.
“La rivoluzione si fa quando l’economia è in espansione”. Il naturale corollario è che essendo i siciliani depressi, si guardano bene dallo scendere in piazza e mandarlo nei campi a raccogliere ravanelli.