Si tratterebbe di dedicare un giorno dell’anno al piacere dell’onestà. Ma attenzione non una festa nel senso che si fa vacanza. Al contrario deve rimanere un giorno feriale, anzi ferialissimo. I politici lavoreranno e gli imprenditori non corromperanno i funzionari pubblici. I funzionari pubblici non chiederanno mazzette per truccare le gare di appalto
Come si vede che discendiamo dagli antichi romani!
I nostri antenati avevano un dio per ogni cosa e così noi abbiamo una festa per ogni cosa.
Noi festeggiamo la Pasqua, il Natale, il papà, la mamma e i nonni, la Repubblica, l’Unità, la Befana e le Forze armate. Facciamo persino la festa ai morti.
E così, preso dall’entusiasmo, mi azzardo a proporre una festa un po’ speciale, una festa dell’onestà.
Si tratterebbe di dedicare un giorno dell’anno al piacere dell’onestà. Ma attenzione non una festa nel senso che si fa vacanza. Al contrario deve rimanere un giorno feriale, anzi ferialissimo.
Un giorno in cui tutti continuano a fare le cose di tutti i giorni.
Mi è però sorto subito un problema. Trattandosi di una festa nazionale credo che ad istituirla dovrebbe pensarci il Parlamento, ma temo che ci sarebbe da aspettare chissà quanto.
Però si può ovviare. Essendo l’onestà contemporaneamente una virtù civica e un comandamento divino(settimo non rubare) ecco che il Presidente della Repubblica e il Papa potrebbero emanare un decreto congiunto.
Tutti mi chiederete: Ma non essendo una vacanza come si festeggia?
Semplice. Ogni italiano disonesto per un giorno si astiene dal commettere atti disonesti.
Via, è un solo giorno, non si muore per questo!
E quindi, mi chiederete?
Semplice, rispondo:
Per dare l’esempio, Camera e Senato lavoreranno dalle 8 di mattina alle otto di sera con un pausa pranzo di mezzora e approveranno tante belle leggi a favore dei bimbi e delle bimbe, degli studenti di ogni ordine grado e devolveranno due terzi dei loro introiti giornalieri ai poveri.
Sull’esempio del Parlamento tutti i lavoratori, pubblici e privati lavoreranno dalle 8 alle 8.
Niente stakanovisti, per carità, ma nemmeno assenteisti.
Gli imprenditori non corromperanno i funzionari pubblici. I funzionari pubblici non chiederanno mazzette per truccare le gare di appalto.
Chi fa troppe fatture farà quelle giuste e chi non ne fa mai, pure.
I commercianti rilasceranno gli scontrini e al prezzo effettivo delle merci vendute.
I benzinai non fregheranno la benzina, i negozianti non bareranno sul peso delle merci vendute.
Tutti pagamenti verranno effettuati in chiaro e verranno rilasciate le ricevute per l’importo delle prestazioni.
Mi fermo qui perché ognuno di noi, dentro di sé, sa benissimo quello che deve ( o non deve) fare in quel santo giorno!