Non è vero che il governatore Crocetta è volato in Tunisia per sfuggire ai forestali inferociti. E’ a Tunisi per convincere i tunisini a passare sotto il protettorato del nuovo governo della Sicilia. Tra i punti del programma, valorizzazione degli ‘ascari’ politici, chiusura di strade e autostrade siciliane e, soprattutto, Sicilia a 90 gradi rispetto al governo Renzi…
Dopo settimane di ‘passione’ Rosario Crocetta si accinge a varare il suo quarto governo in tre anni. Sarà una nuova Giunta tutta di ‘ascari’ politici (solo il Nuovo Centrodestra Democratico non ha avuto il coraggio di designare un parlamentare: “Dopo tutte le schifezze che abbiamo detto in questi anni sul presidente della Regione – ha confessato uno di loro – un nostro deputato, per ricoprire il ruolo di assessore regionale, dovrebbe ogni mattina sputare in aria e metterci la faccia: e nessuno di noi se l’è sentita di sottostare a una prescrizione simile”). Insomma, un governo da pezzi da 90, quello che Crocetta si accinge a varare (da non confondere con i 90 ‘califfi’ dell’Ars, o con i i 90 gradi di cui diremo in seguito). Con una grande novità: la prima riunione di Giunta si terrà a Tunisi per ‘solidarietà’ con il governatore che ha dovuto lasciare l’Isola, così si dice, per non incontrare gli operai della Forestale siciliana che – incredibile! – rifiutano il licenziamento per salvaguardare gli equilibri finanziari del governo Renzi che ormai si reggono sugli scippi annuali al Bilancio della Regione siciliana.
In realtà, le cose non starebbero così. Crocetta non avrebbe paura dei forestali. Il governatore sarebbe volato in Tunisia per convincere i tunisini a passare sotto il protettorato della Sicilia. “Anche io, come Crispi e come Mussolini voglio un posto al sole – avrebbe detto Crocetta -. Alla crisi finanziaria della Regione dobbiamo rispondere con una mossa di politica estera: allargando i confini della Sicilia alla Tunisia…”.
Ma chi saranno gli assessori di questo nuovo, fantasmagorico governo tunisino, pardon, siciliano?
L’assessore all’Economia sarà sempre Alessandro Baccei. Il suo ruolo è stato definito “strategico”: prima di tornare in Toscana dovrà regalare altri 10 miliardi di crediti allo Stato (leggere sempre governo Renzi). E, con l’aiuto del PD, dovrà stravolgere lo Statuto, cancellando gli articoli 36, 37 e 38 “perché sono inapplicabili dal governo Renzi”, avrebbe detto lo stesso Baccei. “In più – ci dicono i suoi stretti collaboratori – dopo aver licenziato i 24 mila operai della Forestale, lavoreremo per ridurre il numero dei Comuni siciliani da circa 390 a una trentina, licenzieremo i 24 mila precari degli enti locali, daremo l’acqua e gli acquedotti dei siciliani alle società dei picciotti, le ex Province siciliane alle Sezione di Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo (“Abbiamo già preso contatti con l’avvocato Gaetano ‘Tanino’ Cappellano Seminara”, ci dice un altro collaboratore di Baccei) e manderemo a casa anche i circa 60 mila addetti – precari e non – sparsi tra gli uffici della Regione, delle ex Province, degli enti e delle società collegate”.
E se i forestali occuperanno le strade della Sicilia?, hanno chiesto in tanti. “Anticiperebbero solo l’inverno. In tre anni di governo Crocetta – hanno detto con soddisfazione i renziani – siamo riusciti bloccare l’autostrada Palermo-Catania, costringendo gli automobilisti ad arrampicarsi fino a Polizzi Generosa, strada provinciale che dovrebbe franare tra gennaio e febbraio del prossimo anno lasciando definitivamente con il culo a terra chi vorrà recarsi da Palermo a Catania e viceversa. Se non fosse stato per la maledetta trazzera dei grillini, che consente agli automobilisti di perdere solo mezz’ora di tempo, a quest’ora avremmo ‘incrastato’ i siciliani a Polizzi Generosa, facendogli perdere un’ora e mezza”.
“Abbiamo abbandonato l’autostrada Messina-Catania – proseguono i renziani -. E abbiamo fatto la stessa cosa con l’autostrada Palermo-Messina, alla quale abbiamo tolto anche la segnaletica a terra. D’accordo con l’ANAS, che ha dimostrato grande sensibilità verso il governo Renzi, abbiamo incasinato la strada a scorrimento veloce Palermo-Agrigento. Inoltre abbiamo abbandonato tutte le strade provinciali della Sicilia, che in buona parte, a Dio piacendo, dovrebbero diventare impercorribili nei mesi invernali. Se saremo fortunati, alcune di queste strade dovrebbero franare. Con soddisfazione possiamo anticipare che, da Gennaio a Marzo, i centri delle Madonie dovrebbero restare isolati”.
Dopo queste precisazioni renziane vediamo chi saranno gli assessori. Oltre alla riconferma di Baccei ci dovrebbe essere anche la riconferma di Mariella Lo Bello, che ha dimostrato di non avere nemmeno idea di che cosa sia la Formazione professionale e che, appunto, per questo, dovrebbe continuare a sfasciare questo settore. In Giunta dovrebbe entrare anche Antonello Cracolici, al quale sarebbe stato assicurato il mantenimento dell’assessorato al Turismo. Antonello Cracolici abita a Palermo, in via Notarbartolo, proprio di fronte la sede dell’assessorato al Turismo. Da casa sua impartiva ordini dalla finestra all’assessore uscente, Cleo Li Calzi (che, per i servizi resi, potrebbe essere nominata dirigente generale). Cracolici avrà l’assessorato sotto casa, risparmiando sull’auto blu: e quindi soldi in più per Renzi (“Ogni figateddu ri musca è sustanza”, dicono i renziani).
In Giunta dovrebbe andare pure Giuseppe Lupo, anche lui parlamentare di Sala d’Ercole come Cracolici (a scanso di equivoci, va detto che l’Opus Dei non ha nulla a che vedere con la nomina di Lupo…). Una terza conferma dovrebbe essere rappresentata da Baldo Gucciardi, assessore alla Salute-Sanità uscente. Gucciardi piace molto ai renziani romani perché si è letteralmente ‘coricato’ sui desideri della ministra Beatrice Lorenzin, più che mai intenzionata a tagliare risorse e servizi agl’italiani e, in particolare, ai siciliani. Non è da escludere che l’accoppiata Gucciardi-Lorenzin, per creare nuovi risparmi sulla pelle dei siciliani in favore di Roma, oltre a sbaraccare altri reparti e oltre a non nominare i primati che vanno in pensione, decidano di abolire, con un doppio decreto Roma-Sicilia, anche alcune malattie.
L’abolizione delle malattie sarebbe la grande novità. Insomma, la Sicilia, da ‘laboratorio politico’ si trasformerebbe anche in ‘laboratorio-no-patologie’. La ministra Lorenzin e l’assessore Gucciardi, per risparmiare e portare più soldi siciliani al governo Renzi, potrebbero decidere che alcune malattie non sarebbero più tali. Per esempio, per giustificare la chiusura di un terzo delle Cardiologie siciliane, ministro e assessore potrebbero abolire, con un decreto congiunto, il numero degli infartuati. I medici pubblici, sulla base di questo decreto, dovrebbero ‘riclassificare’ almeno un terzo degli infartuati. Pazienti che verrebbero spediti a casa con la dizione “caz… vostri”. Ovviamente, questo terzo di infartuati da riclassificare verrebbe scelto tra i non raccomandati e, in generale, tra le categorie sociali della Sicilia che il governo Renzi ha scelto di eliminare…
Finora, a parte Baccei, scelto direttamente da Renzi, abbiamo parlato di deputati PD. E del PD, sempre come possibili assessori, fanno parte Concetta Raia, eletta con i voti della Cgil catanese, e Bruno Marziano, conosciuto anche come “l’ultimo Marziano-moicano” dell’area industriale di Siracusa: Marziano, infatti, è uno degli ultimi a credere che i veleni spigionati dalle raffinerie di Augusta e dagli stabilimenti chimici di Priolo e Melilli fanno bene alla salute.
Dei ‘capitomboli’ del Nuovo Centrodestra Democratico di Angelino Alfano abbiamo detto. Gli ‘ascari’ di questa formazione politica avrebbero già scelto un tecnico: un ‘genio’ che arriverebbe addirittura da Messina (ma non dall’autostrada, però): si tratterebbe di Francesco Vermiglio. Il suo ruolo? Cercare di non far capire agli ormai pochi elettori siciliani del Nuovo Centrodestra che i deputati di questa formazione politica hanno perso la faccia, visto che governano insieme con Crocetta, personaggio che, per due anni e mezzo, hanno sputtanato un giorno sì e l’altro pure.
Se non abbiamo capito male, l’assessora con delega a Energia, Acqua e Rifiuti, la magistrata Vania Contraffatto, si sarebbe persa per strada. Al governo l’hanno voluta i renziani. Che ora non avrebbero più la forza di garantirla. Visto il ‘grande lavoro’ svolto in Sicilia (soprattutto con ‘l’intelligente’ proposta dei sei inceneritori di rifiuti, per lei si potrebbe profilare un incarico romano: la faccia da renziana, del resto, c’è…).
E l’autri assessura cu su?, si direbbe dalle nostre parti. Confessiamo che non lo sappiamo. Sappiamo che Totò Cardinale e i suoi straordinari deputati di Sala d’Ercole vorrebbero almeno due assessorati. E se li meritano: parliamo di gente seria, tutta d’un pezzo, con le idee chiare. Parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana che, in tre anni di legislatura, hanno appena cambiato casacca sei o sette volte…
Politici da ‘valorizzare’, insomma. Altri tre assessorati sarebbero chiesti da Area popolare. Questi ultimi, se non verranno accontentati, minacciano di fare ridere, pardon, di passare all’opposizione (nel loro caso, comunque, sarebbe la stessa cosa). Un assessorato dovrebbe andare a Sicilia Democratica (si parla di Luisa Lantieri, esperta in fisica quantistica). Un altro assessorato dovrebbe andare anche al Megafono e, forse, un assessorato potrebbe essere assegnato anche ai neo socialisti (deputati che hanno scelto questa sigla), sempre che i renziani non considerino questa eventuale scelta troppo ‘a sinistra”.
Come potete leggere, gli assessorati disponibili sono 12, ma le richieste vanno da 14 a 18. E allora? Crocetta potrebbe accontentare tutti istituendo nuove deleghe.
Un assessore verrebbe lasciato a Tunisi, se la Tunisia accetterà il protettorato di Crocetta. Un altro assessore terrà i rapporti con l’assessore Baccei (in premio potrà partecipare alle missioni romane e toscane dell’assessore senza limitazioni economiche). Ma la novità più grande sarà l’assessorato al goniometro, strumento, è noto, che serve per misurare gli angoli. “La Sicilia – spiegano i renziani del PD – d’ora in poi dovrà stare a 90 gradi per consentire al governo Renzi di ‘operare meglio’. L’assessore al goniometro, ogni mattina, dovrà controllare l’angolatura della Sicilia rispetto a Roma, per semplificare il lavoro dell’assessore Baccei…