Altro giro, altra corsa,chi entra e chi esce:Venghino, signori,venghino! Anzi più correttamente, vadano,vadano… a Roma dove si volge l’ennesimo spettacolo d’arte varia che viene chiamato vertice. E’ nel vortice del vertice romano che i nostri politici locali vengono tirati dai fili che li muovono. Ma c’è qualcuno in grado di capire e valutare le conseguenze dell’uscita di scena di un assessore?
Altro giro, altra corsa,chi entra e chi esce:Venghino, signori,venghino! Anzi più correttamente, vadano,vadano… a Roma dove si volge l’ennesimo spettacolo d’arte varia che viene chiamato vertice.
E’ nel vortice del vertice romano che i nostri politici locali vengono tirati dai fili che li muovono.
Ed ecco a voi, live from Gela, l’azzeramento, l’apoteosi della farsa politica, l’ultima trovata di Crocetta il rivoluzionario di cartapesta. Dopo i tecnici, i simil tecnici, i nani, le ballerine, i pupi e i burattini, ecco entrare in scena a pieno titolo i politici. Dopo averci messo le maschere al governo ci mettono la faccia. Sarà un bel vedere. Perché tanta generosità,chiederete?
Semplice perché con l’approssimarsi delle elezioni, il popolo bestia deve vedere chi lo ha ridotto nello stato in cui è.
In piena sintonia con i loro predecessori che, a parte qualche sussulto di dignità in qualcuno di loro, con supina complicità hanno favorito lo sbriciolamento di un patrimonio costato lacrime e sangue. Eccoli i pronipoti che si danno alla svendita degli ultimi scampoli di autonomia. E che sconti!!
Gli infami hanno persino dato fiato agli avvoltoi che fanno dell’azzeramento dell’autonomia il loro obbiettivo politico.
Se è vero, ed è vero, che le idee camminano con le gambe degli uomini, dove poteva arrivare la nostra regione con quelle gambe rachitiche dei nostri politici, che dell’esser servi hanno fato la loro bandiera? Dove, se non dove è arrivata? E tanti corvi lavorano perché il passo successivo sia di chiudere la baracca.
E no! Qui quelli che devono chiudere sono i manutengoli del potere romano,gli yesmen a qualunque prezzo. Quelli che per puro egoismo e avidità, senza rendersene conto hanno mortificato la Sicilia.
E con loro deve sparire la corte dei miracoli che circonda Crocetta, quel codazzo di esperti e di “sperte” che lo guida, dirige e condiziona. Quelli e quelle che hanno trasformato l’amministrazione in un coacervo di succubi o di schifiati. Gente che, se a Palazzo d’Orleans ci fosse un Presidente vero, nemmeno potrebbero passare da piazza Indipendenza.
Crocetta varerà così, tra compromessi, baratti, e compravendite il suo quarto governo.
C’è in giro qualche giornalista che capisce gli effetti di un avvicendamento politico all’interno dell’amministrazione?
C’è qualcuno dei moralisti da strapazzo che si scagliano contro il sistema amministrativo in grado di capire e valutare le conseguenze dell’uscita di scena di un assessore?
Stando alla lettura degli articoli infuocati contro la burocrazia regionale, il male assoluto,sembra di no.
Glielo spiego io. Anche se per qualcuno sono discorsi referenziali e perciò inutili. Io mi rivolgo a persone in buona fede, critiche quanto si vuole, ma obbiettive e non prevenute ”a prescindere”.
Bene. Il meccanismo che scatta alla sostituzione di un assessore è questo. Viene sostituito il dirigente generale che deve godere la fiducia dell’assessore (vuol dire che ognuno vuole il suo). Il nuovo dirigente generale sostituisce i capi servizio (anche lui vuole i suoi).I capi servizio sostituiscono i capi unità (perché anche loro vogliono i loro.)
Questo carosello in media dura tre mesi. Tre mesi di paralisi. Senza considerare gli strascichi politici e i rancori, le mortificazioni e tutto un campionario di malumori provocato da chi non sa che cosa è rispetto. Tutte cose che certo non agevolano il funzionamento della macchina .
Moltiplichiamo per 3 (i tre governi cambiati per intero), e siamo a 270 giorni di paralisi. Il che significa che Crocetta in tre anni avrebbe potuto governare (se avesse voluto, poco più di due anni! E i più avveduti di voi mi diranno:meno male! E no, perché sono anni persi, persi per sempre. Il nostro ritardo nei confronti del resto del paese è aumentato, la nostra vita sociale è peggiorata. Insomma Crocetta ha lavorato per diventare e restare ultimo.
Come una volta al Tour de France, dove la cosiddetta maglia nera per restare ultima arrivava di notte col buio.
E noi siamo in una notte, una nuit profonde.