Smascherati. Il movimento Sicilia Nazione mostra il documento che smentisce i conti dell’assessore Baccei in tema di Statuto. E lo accusa di volere falsificare il bilancio regionale per arrivare al commissariamento. Con la complicità del Presidente della Regione contro il quale è partita una mozione sulla rete
La misura è colma. Non solo i Siciliani hanno dovuto subire l’imposizione di un assessore all’Economia inviato da Roma per salvaguardare gli interessi del Governo nazionale, ma, adesso, dovrebbero pure fare finta di non accorgersi che si stanno falsificando i conti regionali per un disegno ben preciso. Il tutto con la complicità del Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, che, in teoria dovrebbe fare le barricate per difendere gli interessi di questa regione, in pratica, invece, si rende complice di questa farsa in danno dei Siciliani. Motivo per cui, il movimento indipendentista Sicilia nazione si appresta a lanciare una petizione online per chiedere le dimissioni del governatore.
L’annuncio è arrivato durante una conferenza stampa nel corso della quale, carte alla mano, gli esponenti di questo movimento hanno smascherato Baccei e le sue acrobazie pseudo-finanziarie.
Ad aprire le danze, Riccardo Compagnino, studioso di bilanci della pubblica amministrazione, che si è concentrato sull’ultima beffa orchestrata da Baccei, ovvero la cancellazione di oltre 5 miliardi di euro di crediti che lo Sicilia vanta nei confronti dello Stato: “Il fatto che non sia stata verificata in nessun modo formale l’inesigibilità dei suddetti crediti potrebbe persino inficiare la legittimità della delibera di riaccertamento e della conseguente cancellazione dei crediti. Che tutto questo- ha sottolineato Compagnino- sia poi passato nel silenzio di tutti e 90 i deputati dell’ARS è francamente disarmante. Come altrettanto disarmante è il fatto che pochi mesi fa la stessa Corte dei Conti aveva parificato il bilancio senza fare riferimento all’enorme buco che il riaccertamento avrebbe determinato.”
Insomma, Baccei ha fatto questo favore al Governo nazionale dichiarando, non si capisce in base a quale ratio, inesigibili questi 5 miliardi che Roma deve ai Siciliani. Ma, ancor più grave, nessuno dei 90 deputati regionali, ha fiatato.
Il disegno, secondo Sicilia nazione, è chiaro: “Il proconsole di Renzi vuole dimostrare il default della Sicilia per farla commissariare. Crocetta sta a guardare sperando di essere premiato per il silenzio.- ha dichiarato Gaetano Armao- Un governo incapace e col cappello in mano si avvia a scambiare la sua sopravvivenza con la ‘rottamazione’ dell’autonomia. La rinuncia alle entrate certe derivanti dai contenziosi costituzionali vinti, la sottrazione di ingenti risorse per investimenti senza alcuna opposizione, riforme inutili ed incostituzionali, mentre la revisione della spesa è stata fermata, non potevano che condurre a questa situazione”.
“Abbiamo proposto un confronto pubblico a Baccei- ha continuato Armao- sulle dichiarazioni di inutilità dell’autonomia finanziaria, ma questo signore non ritene di dover rispondere all’opinione pubblica di quel che sostiene ‘per conto terzi’ L’attuazione del nostro Statuto, unita ad una trattativa con lo Stato condotta con dignità, produrrebbe un risultato di segno positivo rilevante”.
Armao si riferisce ad una intervista nella quale Baccei ha sentenziato che la piena applicazione dello Statuto non sarebbe conveniente per la Sicilia. Cosa che, però, si guarda bene dal sostenere in presenza di chi potrebbe replicargli con i numeri alla mano.
Ma c’è di più. L’assessore di Renzi ha sostenuto questa tesi citando cifre che erano contenute in un documento del 2011 e che ha riportato nel Dpef 2015. Omettendo, però, la parte conclusiva. Armao ha, infatti, mostrato copia di quel documento da lui firmato, in qualità di assessore al bilancio nel 2011 e inviato all’allora Ministro per il federalismo, nel quale si dimostrava la capacità dello Statuto di garantire l’autosufficienza economica della Sicilia.
Ha poi mostrato il DPEF del 2015 a pag. 48 che riporta lo stesso testo copiato integralmente, eliminando però l’intera parte finale e le relative entrate (retrocessione parziale delle accise a compensazione dell’aumento della percentuale di copertura della spesa sanitaria da parte della Regione) che ne garantiscono l’equilibrio economico-finanziario. “E’ così provata la volontà di Baccei -conclude Armao- di falsare e nascondere persino i numeri pur di dimostrare l’inutilità dello Statuto.”
Per Rino Piscitello, in conclusione “l’assessore Baccei, ormai di fatto il vero presidente della Regione è sfuggito al confronto con Gaetano Armao perché sa di operare contro gli interessi della Sicilia, rendendo impraticabile il bilancio 2016. La mancata applicazione dello Statuto, l’accordo truffa sulla rinunzia ai contenziosi, il riaccertamento dei residui attivi, uniti alle politiche rigoriste e all’assenza di misure compensative – ha aggiunto Piscitello – hanno fortemente danneggiato i conti per una cifra ampiamente superiore ai 10 miliardi. A tutto questo si unisce una drammatizzazione volontaria della
situazione per rendere indispensabile l’intervento statale e determinare il commissariamento di fatto della Regione Siciliana e l’attacco allo Statuto speciale.”
“Il governo Crocetta – ha chiosato Piscitello – è diventato una condanna per la Sicilia. Il pressappochismo, la subalternità al volere del Governo nazionale e l’incapacità imperanti tolgono speranza ai siciliani onesti. Per questo abbiamo deciso di lanciare a partire da domani una petizione su Change.org per chiedere le dimissioni di Crocetta.”