L’Assemblea regionale siciliana ha approvato una legge di assestamento di Bilancio che, in realtà, assesta un colpo durissimo alle tasche di 5 milioni di siciliani. Cancellati crediti per 5 miliardi di Euro presso lo Stato e presso altri soggetti. Legge proposta dall’assessore Baccei e approvata dalla maggioranza di centrosinistra del Parlamento dell’Isola
In un solo colpo, dal Bilancio della Regione siciliana 2015 sono spariti 10 miliardi e 800 milioni di Euro. Ma nessuno ne ha parlato e ne parla. E dire che i debiti accumulati dalla stessa Regione, sotto forma di mutui che si pagano ogni anno – circa 8 miliardi di Euro – hanno fatto discutere. Provocando aspre polemiche. E sollecitando le fantasia degli appassionati di matematica finanziaria, che ci hanno spiegato che nella nostra sempre più disastrata Isola ogni siciliano nasce indebitato. Ebbene, lo Stato e altri soggetti identificati debbono alla Regione 10 miliardi e 800 milioni di Euro.
E che cosa facciamo? Anzi, cosa fa l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, imposto alla Sicilia dal capo del governo nazionale, Matteo Renzi? Dice che di questi 10 miliardi e 800 milioni di Euro, 5 miliardi di Euro vanno cancellati per sempre. Mentre i restanti 5 miliardi e 800 milioni di Euro vanno inseriti fra le entrate del 2017 e del 2018, pronti per essere cancellati il prossimo anno e tra due anni…
Cari lettori de I Nuovi Vespri, ecco a voi la Regione siciliana nell’anno di grazia 2015, mese di ottobre. Autunno in tutti i sensi. Stagione contrassegnata dalla caduta delle foglie e dalla perdita della dignità politica e istituzionale da parte di un’Assemblea regionale siciliana che ha discusso e approvato una manovra di assestamento di Bilancio che, in realtà, ha assestato un colpo mortale alle tasche dei siciliani. Perché i 5 miliardi di Euro che, su proposta dell’assessore Baccei e del presidente della Regione, Rosario Crocetta, sono stati cancellati dal Bilancio regionale 2015 li pagheranno i 5 milioni di siciliani. Si badi: Baccei e Crocetta hanno proposto di cancellare questi 5 miliardi di crediti che la Regione vantava nei riguardi dello Stato e di altri soggetti. Ma sono stati i parlamentari di Sala d’Ercole che hanno discusso e approvato questo incredibile provvedimento. Non tutti, per carità: la manovra è stata approvata dai parlamentari di centrosinistra.
Il centrodestra ha votato contro. I 14 parlamentari grillini hanno lasciato l’Aula in segno di protesta. Ma nessuno, quando il signor Baccei ha presentato la manovra che ha fatto sparire – ripetiamo: in un solo colpo – 10 miliardi e 800 milioni di Euro dal Bilancio regionale 2015 ha contestato, nel merito, questa follia.
Insomma, fino ad oggi non abbiamo letto contestazioni sul calcolo dei cosiddetti residui attivi. Per residui attivi si intendono le entrate del Bilancio non esigibili. Siamo arrivati al punto nodale di questa storia. L’assessore Baccei ha sostenuto – e la maggioranza del Parlamento siciliano ha avallato questa incredibile tesi – che 5 miliardi di Euro dei 10 miliardi e 800 milioni di crediti vantati dalla Regione sono inesigibili. Ma le cose stanno così? A noi non risulta. A noi risulta che il Decreto legislativo n. 118 del 2011 (quello che viene applicato con l’approvazione di questa legge di assestamento di Bilancio) prevede la cancellazione dei residui attivi (cioè dei crediti) solo nel caso in cui questi crediti non sono più esigibili. Ma a noi risulta che la prova dell’inesigibilità di questi 5 miliardi di Euro non c’è. A noi risulta che gli uffici della Regione (nello specifico, dell’assessorato all’Economia) non abbiamo mai certificato l’inesigibilità di questi 5 miliardi di Euro.
Da qui una domanda: a che titolo l’assessore regionale Baccei ha disposto la cancellazione di questi 5 miliardi di Euro di crediti che la Regione vanta verso lo Stato e verso altri soggetti? E’ questa la domanda alla quale il governo regionale e la maggioranza che lo sostengono a Sala d’Ercole debbono rispondere. Ci riferiamo a Crocetta, a Baccei, all’onorevole Antonello Cracolici e agli altri deputati regionali del PD che hanno votato una legge infame. Una legge che toglie dalle tasche dei siciliani 5 miliardi di Euro!
Quanto avvenuto è un fatto politico grave. Ricordiamo che questi 5 miliardi di Euro di crediti cancellati sarebbero potuti servire per erogare ai Comuni siciliani il Fondo per le Autonomie 2015, che a tutt’oggi non è ancora stato erogato. Sarebbero potuti servire per pagare le retribuzioni ai 24 mila precari degli enti locali. Sarebbero potuti servire per le Province oggi trasformate in improbabili Consorzi di Comuni e di altrettanto improbabili Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Sarebbero potuti servire per le mille altre emergenze di una Regione siciliana ridotta con le pezze nel sedere.
La questione è politica. E di tale questione politica dovrà rispondere la politica siciliana. A cominciare dal centrosinistra che ha voluto e votato questa legge. I vertici di questi partiti politici dovranno spiegare ai siciliani il perché di questo incredibile ‘regalo’ ai governo nazionale di Renzi e ai soggetti privati che sono stati beneficiati da questa altrettanto incredibile cancellazione disposta da una legge regionale!
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal