La nostra rubrica dedicata alle pillole culturali: gli incipit tratti dai grandi romanzi, gli aforismi di scrittori e filosofi, i siciliani da non dimenticare, gli anniversari di fatti storici noti e meno noti, la Sicilia dei grandi viaggiatori, i proverbi della nostra tradizione e tanto altro ancora. Buona lettura
terza pagina
Incipit
Un classico buongiorno. O, se preferite, un buon giorno ricordando un grande romanzo. Il modo migliore di iniziare una giornata: l’incipit di un grande libro. Se lo avete già letto sarà un bel ricordo. Se no, potrebbe invogliarvi alla lettura.
«Se ora le dicevo ‘addio per sempre’ era perché volevo assolutamente che tornasse entro una settimana; se le dicevo ‘sarebbe pericoloso vederti’, era perché volevo rivederla; se le scrivevo: ‘hai avuto ragione, saremmo infelici insieme’, era perché vivere separato da lei mi pareva peggiore della morte».
Marcel Proust, “La fuggitiva”
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Pensieri sparsi
L’aforisma, la sentenza, sosteneva Nietzsche, sono le forme dell’eternità. L’aforisma é paragonato dal filosofo tedesco alle figure in rilievo, che, essendo incomplete, richiedono all’osservatore di completare ‘’col pensiero ciò che si staglia davanti’’.
“Ancora non si è capito che soltanto nel divertimento, nella passione e nel ridere si ottiene una vera crescita culturale.”
DARIO FO
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Siciliani notevoli da ricordare
Ci spostiamo oggi un pò più in alto della Sicilia, per ricordare Ernesto Murolo (Napoli, 4 aprile 1876 – Napoli, 30 ottobre 1939) è stato un poeta, drammaturgo e giornalista italiano. Noto per il fortunato sodalizio con il compositore Ernesto Tagliaferri, grazie al quale nacquero alcune delle più famose canzoni napoletane, è stato insieme a Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio ed E. A. Mario, uno degli artefici della cosiddetta epoca d’oro della canzone napoletana. Fu il padre del cantautore Roberto Murolo.
La poesia: si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza, ma interruppe presto gli studi per dedicarsi alla carriera poetica e giornalistica, collaborando alla redazione de Il Pungolo e del periodico Monsignor Perrelli, nel quale iniziò a pubblicare i propri versi firmandosi spesso con lo pseudonimo di Ruber, cioè rosso, dal colore dei suoi capelli.
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Eventi e fatti storici
1137 – Nella battaglia di Rignano le armate di Ruggero II di Sicilia vengono sconfitte da una coalizione normanno-tedesca guidata da Rainulfo di Alife. La Battaglia di Rignano fu la seconda grande sconfitta di Ruggero II di Sicilia e, come la prima nella Battaglia di Nocera, anch’essa venne per mano di Rainulfo di Alife brillante cavaliere normanno. Ma la situazione dei due contendenti era diversa.
Nel 1134, Ruggero aveva nominato il maggiore tra i suoi figli legittimi, Ruggero, duca di Puglia. Con la riconquista del 1137 l’imperatore ed il Papa Innocenzo II elevarono congiuntamente Rainulfo al titolo ducale, in diretta opposizione sia al re Ruggero che al giovane duca Ruggero, suo figlio. Rainulfo aveva radunato 800 dei suoi cavalieri oltre al contingente tedesco, ed aveva fanteria in proporzione. Egli non cercava lo scontro ma Ruggero e suo figlio, con il recentemente sottomesso Sergio, non erano dello stesso avviso. Nonostante il tentativo di mediazione di Bernardo di Chiaravalle, Re Ruggero decise di attaccare a Rignano, il Balcone delle Puglie, dove le pendici del Gargano scendono ripide sul Tavoliere delle Puglie.
Lo scontro iniziò con il giovane Ruggero che attaccava con successo spingendo l’esercito di Rainulfo indietro lungo la strada per Siponto. A questo punto il re si unì alla mischia ma, per ragioni sconosciute, la sua carica fu completamente respinta, dovette fuggire e presto l’esercito reale fu in piena ritirata. Sebbene entrambi i Ruggeri sopravvissero, rifugiandosi a Salerno, Sergio perì sul campo e le pretese di Rainulfo al ducato furono vendicate.
La Battaglia di Rignano, come quella di Nocera, ebbe scarse conseguenze perché le città della Campania non si rivoltarono come ci si aspettava.
La controffensiva regia causò il grave saccheggio di Alife e Telese, ma le principali città della Puglia in mano a Rainulfo (Troia, Melfi, Canosa e Bari), non subirono alcun danno.
Pur trattandosi di una sconfitta, la Battaglia di Rignano ebbe un effetto positivo per Ruggero: poiché il duca Sergio era morto senza eredi e l’aristocrazia Napoletana non riuscì ad accordarsi su chi sostenere per la successione, Ruggero poté stabilire un controllo diretto sul Ducato di Napoli, nominando il suo figlio Alfonso come nuovo duca. Solo dopo la morte di Rainulfo il 30 aprile 1139, Ruggero poté conquistare l’intera Italia Meridionale.
ALTRI ACCADIMENTI:
1866
esce il primo numero del quotidiano politico “Il Tempo”
1917
Vittorio Emanuele Orlando giura come Presidente del Consiglio dei ministri
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Viaggiatori in Sicilia
Se il viaggio è desiderio di conoscere l’altro e, al tempo stesso, possibilità di riconoscere se stessi. E’ affascinante notare come la Sicilia rappresenta per chi non vi è nato un’attrazione irresistibile, calamitando fantasie e immaginari dei viaggiatori stranieri che, forti della propria identità, vengono in Sicilia per capirne la conclamata diversità e forse trovano per lo più quello che credevano di voler trovare secondo la loro formazione, i loro desideri. In passato, l’identità univoca dei centri da cui provenivano i viaggiatori, bagaglio e ideale di cultura di cui erano portatori e di cui cercavano conferma in Sicilia, si è scontrata con l’identità plurale dell’isola in cui giungevano, quella pluralità tipica delle periferie e pure delle dimore di frontiera, con il loro intreccio di genti e di culture.
Torniamo oggi a parlare di .. Karl Friedrich Schinkel .
Quando nel 1804, appena ventitreenne e all’inizio della sua carriera, Karl Friedrich Schinkel intraprende il suo viaggio verso l’Italia e giunge sino alla Sicilia, il mito dell’Arcadia e di una rinnovata grecità ha già consumato i suoi fasti nella cultura tedesca. Sono passati quasi cinquant’anni da quando Johann Joachim Winckelmann aveva inaugurato gli studi archeologici che avrebbero costituito le basi teoriche di quel neoclassicismo di cui proprio lo stesso Schinkel sarebbe stato il massimo interprete tedesco. Lontana anche L’Arcadia goethiana che l’olimpico interprete del classicismo avrebbe pubblicato solo nel 1817. Tuttavia proprio per questo gli stretti nessi metaforici che legano il viaggio goethiano con gli appunti di Schinkel fanno ancora più riflettere.
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Rapporti tra scrittori e la Sicilia
Quando pensiamo alla Sicilia, inevitabilmente i ricordi personali si sovrappongono alle descrizioni letterarie, così come i fatti di attualità si intrecciano con le fantasie mitologiche e il folklore si confonde con i luoghi comuni, suggerendo all’immaginazione percorsi alternativi.
“Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere.”
GIOVANNI FALCONE
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La scuola poetica siciliana
La scuola poetica siciliana è la prima forma di letteratura laica in Italia. Suo promotore fu l’Imperatore Federico II di Svevia. Questa scuola vide il suo apice tra il 1230 e il 1250. Nacque come una poesia di corte, infatti autori dei più noti sonetti sono lo stesso Federico II e membri della sua corte quali Pier delle Vigne, Re Enzo, figlio di Federico, Rinaldo d’Aquino, Jacopo da Lentini (funzionario della curia imperiale), Stefano protonotaro da Messina…La lingua usata era il siciliano o meglio il siculo-appulo.
Vv 30.
<<…..Molte sono le femine c’hanno dura la testa,
e l’omo con parabole l’adímina e amonesta:
tanto intorno percazzala fin che·ll’ha in sua podesta.
Femina d’omo non si può tenere:
guàrdati, bella, pur de ripentere»…
Rosa fresca aulentissima Cielo d’Alcamo
XIII secolo
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Proverbi Siciliani
Il proverbio è la più antica forma di slogan, mirante non già ad incentivare l’uso di un prodotto commerciale, bensì a diffondere o a frenare un determinato habitus comportamentale, un particolare modo di valutare le cose, di interpretare la realtà.
La donna, lu ventu e la vintura pocu dura.
La donna, il vento e la sorte poco durano.
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