Dopo Orlando, la cui correttezza è già nota, anche il Presidente della Regione diserta l’incontro con il Primo Ministro. Infatti, Conte non è…
Da lui, che da anni predica la sacralità delle istituzioni, proprio non ce lo saremmo aspettati. Eppure, sulla scia di quanto fatto da Leoluca Orlando, anche il Presidente della Regione, Nello Musumeci, ha disertato l’incontro con il Primo Ministro, Giuseppe Conte, in visita a Palermo.
Un comportamento che definire “cafoneria istituzionale” è un eufemismo. Ora, che lo faccia Orlando, stupisce fino ad un certo punto.
Chi conosce il sindaco di Palermo non si meraviglia più di tanto: per lui tutto deve girare intorno al suo mulino. E, poiché questo premier non è del PD, suo partito, se ne frega del bon ton istituzionale. Prova di questa sua strana concezione della carica che riveste è anche il motivo della protesta: come vi abbiamo detto meglio qui, dice di protestare contro il taglio dei fondi per le periferie. Giusto. Anche noi siamo stati molto critici nei confronti del decreto ‘mille proroghe’.
Ma che a protestare sia Orlando, colui il quale accoglieva a braccia aperte Renzi e la sua banda, responsabili di tagli feroci che hanno dato il colpo di grazia ai comuni siciliani, fa davvero sorridere.
Ma Musumeci? Ma come? Non si è sempre presentato come il paladino delle istituzioni? Colui il quale vuole salvarle da qualunquismo e ignoranza?
“Sono uomo delle istituzioni” ha tuonato più volte. E ancora: “Sono il Presidente di tutti”. E così via. E, invece, anche lui, a quanto pare, ha svilito la sua carica portandola a livello di beghe politiche e di maleducazione istituzionale.
Ci avrà pensato? Da “uomo delle istituzioni”, non può non averlo fatto.
O, forse, avrà pensato che, in fondo, Conte non gli serve a nulla. Insomma, non è certo il leader della Lega che gli potrebbe essere molto utile in vista delle elezioni europee.
Avrà pensato Musemeci, “non sei Salvini, quindi non vengo…”.
W l’uomo delle istituzioni, W il presidente di tutti.
Povera Sicilia, rappresentata da chi usa le istituzioni per interessi di parte e da chi, nei fatti, mostra un senso istituzionale più labile di coloro i quali vengono criticati ogni giorno.
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