Lo stesso discorso vale per la Sicilia. Dove, però, l’arrivo delle navi cariche di grano estero non è così frequente e viene tenuto nascosto. La Web Tv della ‘Capitanata’ sferra un durissimo attacco al Governo, ai commercianti e alle industrie. E spiega che gli agricoltori, quest’anno, non hanno venduto il grano. Ma se la Puglia è la prima produttrice di grano duro e se in Sicilia il grano duro è pure stoccato che pasta stanno mangiando gli italiani?
“Grano duro, l’industria fa festa e i produttori la fame!”
È durissimo l’attacco che Teledauna, la Web Tv di Foggia e della ‘Capitanata’ – l’area del grano duro della Puglia per antonomasia – ha sferrato alla politica, ai commercianti e alle industrie della pasta, Divella in testa.
“Il nostro grano non lo vendiamo a questi signori. Piuttosto lo diamo alle galline”: queste le dichiarazioni raccolte dalla Web Tv della ‘Capitanata’ presso gli agricoltori. Sono i produttori di grano duro illusi da una politica che fa solo chiacchiere.
Gli agricoltori pugliesi lamentano il prezzo basso del grano duro: 22 euro al quintale (in Sicilia è arrivato anche a 18 euro al quintale!).
Nel servizio non se ne parla. Ma l’attacco alla politica che ha illuso gli agricoltori non può non riguardare anche il Movimento 5 Stelle che oggi è al Governo dell’Italia. A Foggia, grazie ai grillini, qualche anno fa, è stata varata la legge sulla CUN, la Commissione Unica Nazionale che dovrebbe vigilare sui prezzi del grano duro. Per evitare speculazioni al ribasso.
Quando la legge è stata varata c’era il Governo di centrosinistra: Matteo Renzi e poi Paolo Gentiloni. Così la legge sulla CUN non è stata mai applicata. Ma oggi al Governo ci sono proprio i grillini.
“Dov’è la CUN?”, si chiede nel servizio di Teledauna.
Già: che fine ha fatto la CUN? E GranoSalus che fa? Al Ministero delle Politiche agricole c’è il leghista Gian Marco Centinaio. E’ il signore che non ha mosso un dito per l’agricoltura siciliana: che non ha mosso un dito per lo scippo della varietà Senatore Cappelli da parte di una società bolognese: il signore che se ne va ai convegni della Coldiretti…
Insomma, il Movimento 5 Stelle, in Puglia, non ne sta azzeccando una: era per la chiusura dell’inquinantissima acciaieria dell’ILVA di Taranto e, invece, l’ha tutelata; e sull’agricoltura, al massimo, i parlamentari nazionali grillini presentano qualche interrogazione al Ministro Centinaio: come se loro, i grillini, fossero all’opposizione e non al Governo!
Durissimo l’attacco alle navi cariche di grano duro estero che, come potete ascoltare nel servizio, “arrivano ogni giorno nel porto di Bari”. Magari sarà un po’ enfatizzato, magari le navi non arriveranno ogni giorno: ma una decina di navi al mese cariche di grano duro nei porti pugliesi arrivano: lì i dati sono ufficiali, la Puglia, al contrario della Sicilia, non è gestita da pagliacci che non solo non effettuano i controlli, ma non informano nemmeno i cittadini sulle navi che arrivano nei porti dell’Isola.
Nel servizio della Web Tv si denuncia anche il fallimento dei tanto decantati ‘Contratti di filiera’: le industrie promettono un certo prezzo poi, però, al momento di pagare, dicono che “il grano è slavato” e, con questa scusa lo pagano meno!
Che fare? La protesta potrebbe essere clamorosa:
“Se continua così quest’anno non seminiamo il grano duro”.
A primo acchito potrebbe sembrare un autogol: ma non è così. per rendersene conto basta guardate la pubblicità che scorre ogni giorno sulle Tv italiane: la pasta industriale viene presentata come un prodotto fatto con il grano duro italiano, la farina idem, e idem per tutti gli altri derivati di questo cereale.
Ma se gli agricoltori della Puglia, quest’anno, non hanno venduto il grano duro, gli italiani e i tanti cittadini di mezzo mondo che pasta stanno mangiando? Con quale grano duro viene prodotta?
E se quest’anno gli agricoltori pugliesi non semineranno il grano duro – considerato che la Puglia è la prima Regione italiana di grano duro d’Italia – gli italiani e gli abitanti di mezzo mondo che pasta industriale mangeranno?
E la pubblicità su Tv e giornali che farà? Continuerà a raccontare che la pasta italiana è fatta con il grano duro italiano?
E la Sicilia che parte sta giocando in questa crisi? Nell’Isola, per certi versi, la situazione è di gran lunga peggiore. Perché il prezzo, quest’anno, è più basso, anche se di poco, di quello pugliese. Anche in Sicilia la crisi ‘morde’. E anche in Sicilia molti produttori di grano duro hanno stoccato il prodotto in attesa di un aumento del prezzo.
vedremo quello che succederà.
QUI IL VIDEO SULLA CRISI GRANO DURO NEL SUD ITALIA
Foto tratta da barisette.it
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