Il segretario nazionale del PD si è catapultato in Sicilia per solidarietà verso i migranti o nell’illusione di frenare i consensi che crescono attorno alla Lega? Quello che notiamo è che il PD non ha mai manifestato solidarietà a una Sicilia in ginocchio, dai Comuni alle Province senza soldi ai lavoratori della Formazione professionale e delle politiche del lavoro licenziati. Per il PD la Sicilia e il Sud sono colonie da sfruttare: il grano Senatore Cappelli insegna
Ieri il segretario nazionale del PD, Maurizio Martina, si è catapultato a Catania per fare un po’ di ‘scena’. Alla luce dei fallimenti delle ‘Feste dell’Unità’ (che qualcuno, non a torto, ha definito “i funerali del Partito Democratico”), il ‘caso’ della nave ‘Diciotti’ – con a bordo i migranti che il Ministro Salvini non vuole fare sbarcare – è diventato un mezzo palcoscenico dove un dirigente di questo partito può recarsi senza essere fischiato.
Ferma restando la nostra solidarietà ai migranti – che non possono diventare il mezzo per fare la ‘guerra’ ai Paesi dell’Unione Europea che non ne vogliono più sapere di accogliere i disgraziati che arrivano con le navi – non possiamo esimerci da qualche considerazione sul segretario del PD in visita in Sicilia.
Non abbiamo ancora capito se Martina sia piombato nella nostra Isola per solidarietà verso i migranti trattenuti sulla nave ‘Diciotti’ o per provare a frenare i consensi crescenti verso la Lega di Salvini. A giudicare dalle interviste ascoltate ieri in TV – il segretario del PD che si ‘pria’ del fatto che l’Unione Europea sta abbandonando l’Italia nella gestione dei migranti – la seconda tesi sembra quella giusta. Ma il punto non è lo sciacallagio politico. La questione è un’altra. E riguarda la Sicilia e i siciliani. Proviamo a illustrala.
Il signor Martina è il segretario di un partito – il PD – che negli ultimi cinque anni ha massacrato la Sicilia.
Il signor Martina, mentre Roma – con l’avallo degli ‘ascari’ del Governo regionale siciliano a trazione PD – depredava le finanze della Regione siciliana non occupava un ruolo secondario: al contrario, era tra i dirigenti più vicini a Renzi e ricopriva anche l’incarico di Ministro.
Ieri il signor Martina è venuto a Catania per fare passerella. Ma al signor Martina vogliamo ricordare quello che il Governo regionale di Nello Musumeci non è stato in grado di gridare a Roma: e cioè tutte le risorse che, nei passati cinque anni, il Governo nazionale ha scippato alla nostra Regione.
Al signor Martina vogliamo ricordare i quasi 300 Comuni siciliani che il Governo nazionale di centrosinistra e il Governo regionale siciliano, pure di centrosinistra, hanno portato sull’orlo del baratro finanziario: 300 Comuni che, in questo momento, non hanno approvato né il Bilancio consuntivo 2017, né il Bilancio di previsione 2018.
Al signor Martina vogliamo ricordare il fallimento delle nove Province siciliane: fallimento voluto dal Governo nazionale a guida PD, che non si è limitato a tagliare tutti i trasferimenti nazionali alle Province, non si è limitato a mettere la Regione siciliana nelle condizioni di non poter erogare fondi sufficienti alle Province, ma si è anche impossessato di 220 milioni di euro all’anno di fondi RC Auto delle Province siciliane! Un atto vergognoso che l’allora Governo regionale di ascari avrebbe dovuto denunciare e che invece è stato fatto passare sotto silenzio.
Sa qual è, signor Martina, l’effetto dell’ ‘assassinio’ delle Province siciliane? Che le strade provinciali della nostra Isola stanno cadendo a pezzi, praticamente abbandonate da cinque anni. Già con le piogge di questi giorni qualcuna ha cominciato a sbriciolarsi e la situazione peggiorerà con l’arrivo dell’inverno.
Poi c’è il problema delle scuole, signor Martina, o meglio, degli edifici scolastici. A parte qualche comunicato dei grillini, il silenzio avvolge tale vicenda. E sa perché? Perché i Comuni siciliani – quelli che voi avete portato al quasi fallimento – non hanno le risorse per effettuare la manutenzione nelle scuole elementari, mentre le Province non hanno le risorse per effettuare le manutenzioni nei plessi scolastici dei Licei e, in generale, delle scuole superiori.
Infine, un argomento che tutti dimenticano: i controlli sull’inquinamento ambientale. Un lavoro svolto dalle Province: un monitoraggio che, da tempo, non si fa più.
Di tutto questo, signor Martina, dobbiamo ringraziare il partito di cui lei è il segretario nazionale, i Governi nazionali di centrosinistra dei quali lei ha fatto parte, i Governi regionali ‘ascari’ (gli ‘ascari’ siciliani del suo partito che lei sicuramente conosce) e, soprattutto, Matteo Renzi.
Tutte le Regioni italiane hanno contribuito al “risanamento” dell’Italia (“risanamento”: eufemismo per nascondere la verità: ovvero i circa 74 miliardi di euro all’anno – che il prossimo anno torneranno ad essere 94 miliardi di euro – che paghiamo agli ‘strozzini’ dell’Unione Europea dell’euro di soli interessi sul debito pubblico).
Ma abbiamo provato abbondantemente, con la forza dei ‘numeri’, per definizione testardi, che la Regione siciliana ha pagato, in proporzione, molto di più di tutte le altre Regioni italiane.
Ribadiamo, parlano i ‘numeri’: tutt’oggi la Regione siciliana per il “risanamento” dell’Italia paga un miliardo e 300 milioni di euro all’anno: quasi quanto la ricca Lombardia, che ha un numero doppio di abitanti e, soprattutto, un reddito pro capite di gran lunga più alto della Sicilia!
Vogliamo parlare delle penalizzazioni che avete inflitto ai ventimila operai della Forestale della Sicilia? Mentre, per cinque anni, ‘opportune’ trasmissioni televisive gettavano fango su questo personale, voi, insieme con il Governo regionale di ‘ascari’, scippavate i fondi ai forestali siciliani.
Peccato che poi a spegnere i 20 mila ettari di verde incendiatisi nell’estate del 2017 in Sicilia siano stati catapultati gli operai forestali massacrati nei mesi precedenti, tra fondi scippati e trasmissioni televisive.
Alla fine, quando si è avvicinata la campagna elettorale per le elezioni regionali – settembre dello scorso anno, un mese e mezzo prima del voto, è venuto fuori un ‘contratto integrativo’ senza soldi, sbandierato – lo ripetiamo – in campagna elettorale. Nessun voto di scambio, ovviamente, trattandosi della ‘sinistra’…
(Contratto-farlocco, quello dei forestali, che è stato ripreso dall’attuale Governo regionale, che si illude di utilizzarlo per la campagna elettorale delle elezioni europee della prossima primavera: ma questo è un altro discorso, ovviamente non meno squallido del ‘contratto elettorale’ di scuola PD).
Vogliamo parlare, signor Martina, delle politiche del lavoro? In tutta Europa, negli ultimi anni, sono state potenziate le politiche del lavoro. La stessa cosa è stata fatta in quasi tutte le Regioni italiane. In Sicilia, signor Martina, voi del PD – romano e siciliano – avete deciso di azzerare le politiche del lavoro!
Vi siete presi i soldi destinati alle politiche del lavoro della Sicilia (leggere Sportelli Multifunzionali) e li avete spesi nel Centro Nord Italia. Con la ‘benedizione’ degli ‘ascari’ siciliani. Avete buttato in mezzo alla strade mille e 800 persone.
Così, in Sicilia, negli ultimi anni, domanda di lavoro e offerta di lavoro sono andate ognuna per i fatti propri, contribuendo a far aumentare la disoccupazione. Bravissimi, no?
Vogliamo parlare, signor Martina, della Formazione professionale siciliana che avete distrutto? Anche in questo caso, migliaia di persone gettate in mezzo alla strada. Con un corollario di ruberie che, se non ricordiamo male, ha coinvolto esponenti del suo partito (anche se ancora aspettiamo che la Giustizia faccia luce su un’incredibile vicenda che coinvolge un’organizzazione sindacale fino ad oggi miracolosamente risparmiata).
L’elenco potrebbe continuare. Ci limitiamo a ricordare, infine, i danni che lei, da Ministro delle Risorse agricole, ha fatto all’agricoltura siciliana e, segnatamente, al grano duro: ci riferiamo alle navi cariche di grano che arrivano da mezzo mondo (grano, in alcuni casi, pieno di glifosato e micotossine DON: argomenti, signor Martina, che lei conosce molto bene) e alla squallida vicenda della sostanziale privatizzazione della varietà di grano duro antico Senatore Cappelli, varietà finita – proprio mentre lei ricopriva l’incarico di Ministro delle Risorse agricole – nelle mani di una società bolognese in salsa Coldiretti (altra ‘salsa’, quella della Coldiretti, che lei conosce bene, signor Martina).
Che cosa augurarle, signor Martina? Possibilmente di non vederla più nella nostra Isola. E, magari, di vedere scomparire il suo partito, che continua ad essere, ancora oggi, un ‘punto di riferimento’ per quanti vogliono affossare la Sicilia e il Mezzogiorno.
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