A distanza di ottant’anni il messaggio di questo grande intellettuale del Mezzogiorno d’Italia è più che mai attuale. Valga per tutti una frase che Gramsci scrisse su Ordine Nuovo il 3 gennaio del 1920: “La borghesia settentrionale ha soggiogato l’Italia meridionale e le Isole e le ha ridotte a colonie di sfruttamento”. Sembra di leggere le cronache di questi giorni, tra Renzi e il ‘suo’ PD…
E’ con profonda tristezza che ricordo ai suoi dispersi nipotini che ottanta anni fa, il 27 aprile del 1937, moriva Antonio Gramsci, grande politico, profondo studioso e, soprattutto, vero Uomo del Sud.
A quanti manca ancora, nonostante il passare degli anni, la sua acuta e lucida analisi della questione meridionale, ai tanti che desiderano conoscere la verità sul “romanzo storico” denominato Risorgimento e, più in generale, sulle vicende che hanno portato il Sud e la Sicilia alle attuali disperate e disperanti condizioni, offro un florilegio delle sue riflessioni, nella speranza di destare in chi legge la curiosità e i desiderio di saperne di più.
“La borghesia settentrionale ha soggiogato l’Italia meridionale e le Isole e le ha ridotte a colonie di sfruttamento” (Ordine Nuovo, 3 gennaio 1920)
“Le masse contadine meridionali (sono) asservite alla banca e all’industrialismo parassitario del Settentrione” (Id.)
Da 150 anni di unità d’Italia il Sud paga e il Nord incassa. Gramsci ci dice come liberarci dalle catene
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