La Legge è l’articolo 72 della Finanziaria regionale 2018. Una legge che viene incontro, con l’ennesima sanatoria, a chi, alla faccia di coloro i quali si mettono in lista in attesa di un’assegnazione a norma di legge, la casa popolare è andata ad occuparla abusivamente. ‘Giustizia alla siciliana’, insomma. Con il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e il parlamentare regionale del PD, Antonello Cracolici, che si contendono la paternità della norma…
Ieri abbiamo illustrato la follia di una norma – contenuta nella Finanziaria regionale 2018 – che punta a ‘trasformare’ non sappiamo se tutti o un gruppo di dipendenti del Parco dei Nebrodi in guardie forestali (cioè in dipendenti del Corpo Forestale della Regione, cioè in agenti di Polizia giudiziaria, COME POTETE LEGGERE QUI). Oggi commentiamo un’altra norma ‘intelligente’ e, soprattutto, legata alla ‘legalità’ e alla ‘cultura antimafia’: la sanatoria per chi ha occupato abusivamente una casa popolare.
In pratica, la politica siciliana ‘premia’ chi ha commesso un’illegalità, andando ad occupare abusivamente (o chissà con quale ‘mediazione’…) una casa popolare. Mentre chi, pur avendo diritto a una casa popolare e magari si trova ancora oggi in lista in attesa di una legale assegnazione (ma in Sicilia si assegnano ancora le case popolari a norma di legge, con la legge giusta però, non con le ‘sanatorie’ degli abusivi varate dall’Ars?) si ‘lecca la sarda’.
Insomma, una legge ‘giusta’, sulla quale, a Palermo, si è aperta una diatriba tra due ‘insigni’ panormiti: il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e il parlamentare regionale, Antonello Cracolici sulla paternità politica di tale norma. Si tratta di due esponenti del PD: e questo ci dà la misura dell’elevatissimo ‘spessore morale’ e politico del Partito Democratico a Palermo…
Ma andiamo per ordine.
Prima vediamo cosa prevede questa norma. E’ articolo 72 della Finanziaria regionale 2018. Un provvedimento che consentirà a circa 3 mila e 700 famiglie palermitane di regolarizzare la propria posizione di occupanti.
L’occupazione ‘tribale’ delle case popolari prima che avvenga la loro assegnazione da parte dello Stato è parte integrante di una condizione maieutico-antropologica che ha radici soprattutto agli albori della Repubblica. Si tratta di una ‘ritualità’ nella quale si concentra lo ‘spirito’ di una certa Palermo un po’ rustica, se vogliamo anche ruspante, un tempo rappresentata dalla DC e oggi, come accennato, ‘incarnata’ dal PD.
Le sanatorie per gli abusivi delle case popolari sono – scusate il gioco di parole – molto popolari in Assemblea regionale siciliana, che non a caso ha sede nel Palazzo Reale a Palermo, indiscussa ‘Capitale’ della formula “Scegli tu la casa popolare che ti piace e al resto pensiamo noi dell’Ars”.
Fino a prima della Finanziaria di quest’anno si potevano sanare le ‘posizioni’ (si chiamano così) degli abusivi che, in barba alla Legge, avevano occupato, abusivamente, una casa prima del 31 dicembre 2001.
Ovviamente, dal 2001 ad oggi – sempre in barba alla legge – altri panormiti e altri siciliani (la norma è regionale e riguarda tutta la Sicilia) hanno occupato altre case popolari. Così, come si è sempre fatto nell’Isola nel rispetto della ‘ritualità tribal-antropologica, è arrivata una nuova sanatoria per continuare a gabbare i fessacchiotti messi in fila che aspettano la casa popolare dallo Stato, premiando, invece, la ‘sagacia’ e la determinazione di chi la casa popolare l’ha occupata abusivamente!
Fini qui tutto normale; 3 mila e 700 famiglie, a Palermo, si terranno ciò che si sono già presi. Nella prassi.
E’ interessantissima la dichiarazione resa dal già citato sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che parla di “risultato storico sul piano politico e sul piano amministrativo ed istituzionale. Il Comune di Palermo – dice il sindaco – si è fatto promotore di una norma che interessa decine di migliaia di famiglie in tutta la Sicilia, che potranno ora avviare un percorso d’uscita dall’illegalità e di liberazione dai condizionamenti che tale condizione determina. La bontà della causa è testimoniata dall’unanimità del sostegno politico, segno di una sensibilità diffusa ed una corretta percezione della gravità del problema da risolvere”.
“Per migliaia di famiglie – aggiunge Leoluca Orlando – si avvia oggi un percorso di dignità, diritti, legalità ed affrancamento da situazioni di controllo anche mafioso nella fruizione dei servizi. Un ulteriore effetto positivo del provvedimento sarà quello di un corposo ‘snellimento’ delle graduatorie Erp, in quanto molte delle famiglie presenti in tali liste sono già occupanti di un alloggio pubblico di cui potranno ora essere legittime assegnatarie. Sarà questo un motivo in più per mantenere alto l’impegno affinché tutti possano finalmente avere legalmente una casa”.
Così apprendiamo che chi aveva già occupato una casa popolare abusivamente rimaneva in lista: nel caso in cui gli avessero tolto la casa che aveva occupato illegittimamente era comunque in fila per acciuffarne un’altra… Non è meraviglioso?
La dichiarazione del sindaco di Palermo non sembra essere andata giù al parlamentare regionale del PD, Antonello Cracolici che, puntuto, replica:
“Apprendo dalla stampa – dice Cracolici – che il Comune di Palermo mostra soddisfazione per l’approvazione, nell’ambito della Finanziaria regionale, della norma che consente di regolarizzare la posizione degli occupanti di abitazioni di edilizia pubblica. Ritengo giusto precisare, però, che la norma non è stata proposta dal Comune di Palermo, né dal governo: è una iniziativa parlamentare che porta la mia firma, che è stata sostenuta dal PD all’Ars e che è stata approvata nonostante il parere contrario del governo. Ho proposto questa misura perché conosco la situazione di ‘limbo’ nella quale versano migliaia di famiglie nell’Isola, che adesso potranno regolarizzare l’occupazione della loro abitazione. Mi auguro che quando la legge sarà pubblicata e la norma entrerà in vigore il Comune di Palermo si adoperi rapidamente per avviare il censimento e mettere in atto le disposizioni approvate all’Ars”.
Questo è il sindaco di Palermo, questo e il PD di Palermo. Viva la grande politica e, soprattutto, viva la giustizia…
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