Tutte le illegalità ed il giro di affari che ruotano in Italia attorno al ciclo dei rifiuti. Dopo mezzora, nel servizio di Report, mandato in onda ieri, 26 marzo, si parla anche della Sicilia e del fatto che uno dei gestori delle mega discariche siciliane, l’attuale presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, nega l’accesso alla troupe della RAI, presso la discarica gestita da lui e dai suoi fratelli
di Salvatore Petrotto
Come e perché tutto, in Sicilia, va a finire in discarica. Il presidente di Confindustria Sicilia, padrone (?) e gestore di una delle 4 discariche private siciliane, nega l’accesso alla troupe della RAI, che nel corso della tramissione Report ha documentato come i signori delle discariche, continuano ad inquinare l’intera Sicilia ed a farci pagare delle tariffe di smaltimento dei rifiuti che sono il triplo della media nazionale
E la raccolta differenziata dei rifiuti? Guarda caso, nella Regione nella quale le discariche sono la regola non decolla. Chissà come mai…
I gestori e titolari di 3 mega discariche sono già finiti in galera, per gli altri ci sono in corso delle inchieste giudiziarie. Per quella dell’attuale presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, c’è ancora un giudizio penale pendente presso il Tribunale di Agrigento ed un contenzioso, presso la Commissione Tributaria, sempre di Agrigento, per il mancato pagamento di un’eco tassa di oltre 10 milioni di euro.
In pratica, sino al 2016, attestavano di effettuare la cosiddetta biostabilizzazione dei rifiuti che invece non facevano, trattenendosi una tassa di 6 euro per ogni tonnellata di rifiuti che venivano semplicemente triturati e sotterrati tal quali. Tassa versata dai Comuni e quindi dai cittadini, che loro si sono trattenuta. Soldi che avrebbero dovuto essere utilizzati per costruire o far funzionare gli impianti di trattamento dei rifiuti.
Adesso l’Unione Europea la sta facendo pagare a tutti quanti i siciliani con delle salatissime multe di centinaia di milioni di euro, proprio per l’inquinamento ambientale provocato dai ‘Signori delle discariche’.
Della serie: ‘cornuti e mazziati’!
Paghiamo il quadruplo dei pessimi ed strani servizi di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti, peraltro assegnati senza gara d’appalto, o con autorizzazioni e gare…, del valore di circa 1 miliardo di euro all’anno.
Il risultato è che abbiamo i paesi e le città più sporche d’Italia e siamo pure multati perché inquiniamo a più non posso!
E tutto per colpa dei signori delle discariche che si sono imposti per fare affari miliardari a nostre carissime spese.
P.s.
Aggiornamento: dal VIDEO su Bellolampo il Comune di Palermo e la RAP non ne escono bene: anzi. La RAP ha replicato prima che il servizio sia andato in onda:
“Giunge notizia che, questa sera, nel corso della trasmissione ‘Report’ nell’ambito di un servizio sui rifiuti in Sicilia, sarà trasmesso un video che sostanzialmente lascia intendere che le procedure di smaltimento nella discarica di Bellolampo non siano sempre regolari. La Rap non ha nulla in contrario acché la trasmissione abbia il suo svolgimento, anche se, visti i contenuti anticipati, potrebbe essere lesiva dell’immagine di un’azienda che, invece, è sempre molto attenta al rispetto delle vigenti norme e procedure di smaltimento in discarica. Non abbiamo nulla da nascondere, tant’è che il primo di gennaio è stata la stessa azienda ad aprire i cancelli di Bellolampo alla giornalista che ha fatto richiesta e ha visitato per ben due giorni l’impianto senza che fosse comunicata ai responsabili che l’hanno assistita in tutto il suo lavoro alcuna anomalia. Con sorpresa, successivamente, la stessa ha mostrato un video al sindaco, senza indicazioni precise sulla data e orario della ripresa e da chi era stato effettivamente realizzato, in quanto lo stesso risulta di qualità bassissima, certamente non realizzato con mezzi di ripresa televisivi. Peraltro, il video mai riprende per esteso tutta l’area dello spiazzo della discarica. Nel merito, si tiene a precisare, sin d’ora che il conferimento diretto in discarica, senza cioè che i rifiuti siano pre-trattati nell’impianto Tmb, è contemplato dalla vigente procedura Aia. Si tratta dei conferimenti di rifiuti avente come codice CER 200303 (rifiuti da pulizia strade), o di sovvalli CER 191212. Va per altro notato che proprio in quell’area era operativo fino ai primi giorni di gennaio un impianto mobile di tritovagliatura per la successiva lavorazione, impianto che ‘stranamente’ non viene inquadrato nel video. La qualità, la durata e la posizione del video non hanno consentito di capire esattamente il problema rilevato, né ulteriori chiarimenti sono stati forniti dalla giornalista. Anche per questo, la Rap fornirà copia delle registrazione televisiva di Report alla Procura della Repubblica per tutti gli accertamenti del caso e, se lo riterrà, all’ordine dei giornalisti per la verifica della correttezza deontologica dell’operato dell’inviata”.
Che dire? Che la Sicilia, come scriviamo da quando siamo in rete, in materia di gestione dei rifiuti è messi malissimo.
Grave la dichiarazione dell’ex assessore regionale Nicolò Marino:
“Confindustria Governava la Sicilia. Parlo di Confindustria di Montante e Catanzaro”.
Grave anche la situazione a Catania.
Disastri anche a Castelvetrano.
Foto tratta da youreporter.it
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