L’Autorità Nazionale Anticorruzione avrebbe avuto gli strumenti per fare quello che oggi hanno fatto i magistrati di Palermo: commissariare la società di navigazione coinvolta in una pesantissima inchiesta che parla di corruzione e di bandi pubblici confezionati su misura. Sul tema ancora si attende una presa di posizione chiara del Governo Musumeci ... I NOSTRI APPROFONDIMENTI
La Procura della Repubblica di Palermo chiede e ottiene dal Tribunale il via libera al commissariamento della Liberty Lines, la società di navigazione del gruppo Morace al centro di un ciclone giudiziario per un giro di tangenti e di bandi regionali per il collegamento con le isole minori cuciti su misura.
“Il giudice – si legge su un lancio dell’agenzia di stampa Italpress- ha nominato un commissario giudiziale che ha il compito di esaminare i contratti vigenti, accertando l’eventuale presenza di clausole produttive di profitti ingiusti per la società di navigazione; verificare la corretta esecuzione dei contratti e la legittimità degli importi di volta in volta richiesti alla Regione Siciliana o agli enti locali eventualmente coinvolti; accertare l’esistenza di anomale cointeressenze di tipo personale-familiare, lavorativo ed economico, tra il personale della Liberty Lines e quello della Regione Siciliana o di altri Enti, pubblici o privati, coinvolti a vario titolo nella aggiudicazione e nella attuazione dei contratti di pubblico servizio in oggetto”.
Per il gip del Tribunale di Palermo, Marco Gaeta, sono valide dunque le ipotesi avanzate dal procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Francesco Gualtieri. che parlano di “un concreto e attuale rischio di commissione di altri illeciti amministrativi dipendenti da reato da parte della società di navigazione in argomento, la quale avrebbe tratto vantaggio dai delitti di corruzione commessi da Vittorio Morace sia sotto il profilo economico sia per effetto della posizione di privilegio ricoperta nel settore del trasporto marittimo”.
L’amministratore giudiziario nominato dal giudice è l’avvocato Marco Montalbano che dovrà occuparsi in particolare di fare luce sui contratti di pubblico servizio assegnati alla Liberty lines.
Ricordiamo che l’inchiesta in questione, denominata ‘Mare Mostrum’, è una delle inchieste più pesanti degli ultimi decenni: i magistrati hanno parlato di “un vero e proprio romanzo della corruzione” che coinvolge, in maniera diretta e/o indiretta politici e gruppi imprenditoriali. Tutto gira intorno agli appalti milionari- leggasi una marea di soldi pubblici- per il collegamento con le isole minori e saldamente in mano al gruppo Liberty di cui oltre ai Morace, fa parte anche un altra potente famiglia di armatori messinesi: i Franza. DI questo “romanzo” protagonisti sono stati anche dirigenti regionali e politici che dell’amicizia con i Morace e con i Franza hanno fatto tesoro. All’argomento abbiamo dedicato un nutrito approfondimento: qui sotto in allegato trovate gli articoli sul tema.
Restano sempre aperte le questioni che abbiamo già posto qualche settimana fa. Con un inciso in più: l‘Autorità nazionale anti corruzione, come abbiamo spiegato qui, avrebbe potuto, ancora prima dei magistrati di Palermo, ipotizzare un commissariamento e non lo ha fatto.
Intanto, le domande restano sempre quelle:
Visto e considerato che l’Antitrust ha (furbescamente) scaricato ogni responsabilità sulla Regione, cosa intende fare il Governo Musumeci per prendere le distanze da queste lobby politico-imprenditoriali che hanno gestito allegramente una marea di soldi pubblici?
Possibile che ancora una volta tutto venga lasciato sulle spalle dei magistrati?
Gli affari del mare 8/Sequestro di beni per la Liberty Lines di Vittorio Morace
Gli affari del mare 7/ Commissariamento in vista per l’appalto della Liberty Lines?
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