In questo momento il debito della pubblica amministrazione siciliana nel suo complesso, in materia di gestione dei rifiuti, ammonta a un miliardo e 700 milioni di euro. E aumenta di 100 mila euro ogni mese. Tutti soldi che pagheranno gli ignari cittadini siciliani. Com’è che non ne parla nessuno? Perché nessuno parla degli ARO che violano la legge? Solo a Bagheria ci sono problemi?
Nei giorni scorsi giornali e Tv hanno raccontato in tutte le salse i guai giudiziari del sindaco del Movimento 5 Stelle di Bagheria, Patrizio Cinque, per presunti illeciti nella gestione dei rifiuti. Sarà la magistratura a stabilire come stanno le cose. Non sfugge, tuttavia, la singolarità di un settore della vita pubblica siciliana – dove ne sono successe e ne continuano a succedere di tutti i colori – che finisce sotto la lente d’ingrandimento della ‘Grande informazione’ per il’caso’ Bagheria. E tutto il resto?
Il dato eclatante – di cui non parla nessuno – è l’indebitamento della pubblica amministrazione siciliana verso i fornitori di beni e di servizi, che oggi ammonta a un miliardo e 700 milioni di euro.
Avete letto bene: la pubblica amministrazione dell’Isola, nel suo complesso, in materia di gestione dei rifiuti, presenta un indebitamento di un miliardo e 700 milioni di euro. Ed è un debito che, più passa il tempo, più aumenta.
Per la precisione, tale indebitamento presenta una crescita di 100 euro circa al mese.
Attenzione: non stiamo parlando di debiti verso i titolari delle discariche: questi ultimi, al massimo, possono vantare debiti con i Comuni, perché, in realtà, il costo delle discariche lo pagano i cittadini con la TARI, la Tassa sui rifiuti.
Il disastro finanziario, in materia di rifiuti, lo hanno creato il passato Governo regionale di centrosinistra e la passata Assemblea regionale siciliana che, nel 2013, hanno voluto e approvato una legge regionale che, tra le tante cose, ha istituito i cosiddetti ARO, sigla che sta per Ambiti di Raccolta Ottimale dei rifiuti dei Comuni.
O meglio di ogni Comune, se è vero che i Comuni che, in Sicilia, hanno puntato sugli ARO sono oltre 200.
Sapete qual è il bello di questa storia? Che la legge regionale che ha istituito gli ARO stabilisce che i Comuni non possono aumentare i costi. Invece i costi per la gestione dei rifiuti – alla faccia della legge regionale! – sono aumentati in quasi tutti i Comuni!
Anche per questo si è giunti a un indebitamento, già sottolineato, di un miliardo e 700 milioni di euro. Indebitamento – lo ribadiamo – che ogni mese cresce di 100 mila euro.
Forse i cittadini siciliani non sanno che questi debiti li pagheranno loro, non appena il Governo regionale avrà messo un po’ di ordine nel dipartimento Acqua e Rifiuti.
E più passerà il tempo, più pagheranno gli ignari siciliani!
Questi debiti, lo ribadiamo ancora una volta, sono il frutto di scelte operate dal Governo regionale di centrosinistra di Rosario Crocetta. A questi costi, che i siciliani pagheranno da qui a qualche anno, si aggiungono le somme che gli stessi siciliani hanno già pagato (anche se magari non lo sanno): centinaia di milioni di euro finiti nella tasche dei ‘Signori delle discariche’! (leggere privati).
Ai siciliani abbiamo già raccontato come loro, senza saperlo, hanno anche pagato un miliardo di euro per Isole ecologiche mai realizzate, per bonifiche mai fatte e per decine e decine di centri di compostaggio in parte ‘fantasma’ e in parte lasciati a metà o mal funzionanti (bene ne funziona solo uno) (QUI L’ARTICOLO NEL QUALE ABBIAMO ILLUSTRATO IL MANGIA-MANGIA RIMASTO FINO AD OGGI SENZA ‘COLPEVOLI’, FORSE PERCHE’ I ‘PICCIOLI’ LI HANNO FATTI SPARIRE, INSIEME, CENTRODESTRA E CENTROSINISTRA).
Dopo aver fatto sparire tutti questi soldi (un miliardo di euro), dopo aver indebitato la pubblica amministrazione siciliana (per un miliardo e 700 milioni di euro) e dopo aver reso milionari i privati titolari di alcune discariche (che per anni hanno operato in barba alla legge), la Sicilia si trova in emergenza rifiuti!
Dei rifiuti si occupa anche la Corte dei Conti, con riferimento alla raccolta differenziata realizzata solo in un centinaio di Comuni dell’Isola.
Il procuratore regionale della Corte dei Conti, Gianluca Albo, nel corso del suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018 ha parlato di “annosa problematica del ciclo di gestione dei rifiuti, tunnel allo stato cieco, di sovrapposizione normativa, avvicendamento di emergenze e intreccio di competenze”. E ha aggiunto che, nel corso del 2017, “è stato notificato un invito a dedurre per un totale di oltre 50 milioni di euro a vari amministratori e dirigenti per il danno erariale” frutto “dall’inadempimento delle soglie di raccolta differenziata”. Vicenda che “riguarda vari Comuni su cui l’attività della Guardia di finanza ha già rassegnato alla Procura regionale le prime risultanze istruttorie”.
Sarebbe scorretto, in queste vicende, chiamare in causa il Governo regionale di Nello Musumeci. Che, però, nel suo esecutivo, si tiene protagonisti della tormentata stagione 2001-2017.
Non è finita. Come tutti sanno, il passato Governo di centrosinistra – che ha puntato sulle discariche a scapito della raccolta differenziata dei rifiuti – ha lasciato all’attuale Governo un’eredità pesantissima: i già citati debiti, i soldi spariti per opere mai realizzate (dove c’entra anche il centrodestra) e le discariche sature.
Tutti sanno che, tra qualche mese – e per almeno un anno – la Sicilia inizierà ad ‘esportare’, a costi esorbitanti, a munnizza non si capisce se in altre Regioni italiane o all’estero.
E gli ignari siciliani pagheranno con un aumento della bolletta.
Ora non è un po’ strano che la ‘notizia’, sui disastri della Sicilia in materia di rifiuti, sia solo Bagheria?
Foto tratta da it.dreamstime.com
P.s.
In tutto questo non dimentichiamo Palermo. Interessante un comunicato stampa diffuso dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Antonio Randazzo.
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DI PALERMO: IL SINDACO E LA RAP DIMENTICANO LA VERITA’ DEI NUMERI
Le parole e le dichiarazioni del presidente della RAP in merito alla raccolta differenziata inducono una riflessione: se da un lato apprendiamo con soddisfazione l’attivazione del secondo step di Palermo Differenzia 2 che vedrà coinvolti 20.000 palermitani residenti nei quartieri Politeama, Massimo, dall’altro non possiamo che continuare a constatare il troppo immobilismo dell’amministrazione comunale e dell’azienda partecipata al raggiungimento di obiettivi strategici e prioritari per incrementare la differenziata e contrastare il degrado e l’abbandono incontrollato di rifiuti : la realizzazione della prima ISOLA ECOLOGICA, l’istituzione dell’ISPETTORE AMBIENTALE, e l’attivazione dell’impianto di compostaggio di Bellolampo.
La nostra posizione a riguardo è sempre stata chiara: un sistema virtuoso di gestione comunale dei rifiuti urbani deve prevedere degli impianti per la gestione della frazione organica, ISOLE ECOLOGICHE e la contestuale ‘attivazione di un sistema di pesatura e incentivi per i cittadini che differenziano; inoltre un implementazione del Porta a Porta , se non adeguatamente supportato da delle figure di formazione e controllo quali gli ISPETTORI AMBIENTALI, rischia di essere un fallimento: nell’area del Porta a Porta 1 si assiste ,in base agli ulti dati forniti, al fenomeno della migrazione dei rifiuti per circa il 50% della popolazione dell’area.
L’Azienda Rap dichiara altresì che sono stati raggiunti ulteriori progressi con un miglioramento del trend evolutivo di RD nell’area del Porta a Porta di “Palermo Differenzia 1” ma forse dimentica che a gennaio 2017 la raccolta differenziata era al 15,3%, e ad ottobre 2017, ultimo dato fornito dal comune alla Regione Siciliana la raccolta differenziata si attestava al 13,70%, con un decremento rispetto ad’inizio anno di circa il 1,5% e che in base ai dati ufficiali forniti da ISPRA si è avuto un progressivo peggioramento del trend della Raccolta Differenziata passando dal 10,28% del 2012 al al 7,16% del 2016.
RACCOLA DIFFERENZIATA A PALERMO: LA VERITA’ DEI NUMERI
0 (ZERO) COME LE ISOLE ECOLOGICHE REALIZZATE
50 % (CINQUANTAPERCENTO) IL TASSO DI MIGRAZIONE DEI RIFIUTI DEL PAP1
-1,5% RIDUZIONE RD DA GENNAIO A OTTOBRE 2017
-3,12% RIDUZIONE RD DAL 2012 AL 2016 (dati ufficiali ISPRA)
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