“Rimborsopoli”: questa l’ultima ondata di fango lanciata sui grillini da chi, di fatto, nuota – e sta per affogare – nel fango della vecchia politica. Perché chi lancia fango, di solito, è nel fango che sguazza. La dimensione tragica, oltre che comica, è che questa gente non capisce che sta sprofondando nel ridicolo!
Da qualche giorno, soprattutto dalle parti del centrodestra berlusconiano, i toni della polemica politica contro i grillini sono diventati roventi. L’ultima ondata di fango, dai toni demenziali, riguarda 230 mila euro di “mancati versamenti” da parte di alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle.
Berlusconi e i suoi accoliti, non sapendo più dove aggrapparsi per provare a gettare fango sui grillini, non hanno trovato di meglio. E hanno pure coniato un nuovo termine: “Rimborsopoli”.
Alla fine si è scoperto che questa “Rimborsopoli” è una mezza scempiaggine. Ma non essendoci altro la continuano ad agitare.
Se analizziamo, nei suoi elementi essenziali, questa storia, ci rendiamo conto della tristezza in cui è ormai scaduta la propaganda del centrodestra berlusconiano.
I parlamentari nazionali (ma lo fanno anche i deputati grillini eletti nel Parlamento siciliano) si autotassano ogni mese per finanziare un fondo per le piccole imprese. I soldi, insomma, vengono presi dalle diarie di deputati e senatori.
Cosa hanno scoperto? Che dai circa 26 milioni di euro mancherebbero circa 230 mila euro. Un paio di parlamentari grillini non avrebbero rimborsato questi soldi.
I dati li avrebbe forniti il Ministero dell’Economia. Come potete notare, uno ‘scoop’ rispetto alle centinaia di milioni di euro che le banche del Centro Nord Italia hanno truffato a migliaia di piccoli risparmiatori… O ai soldi raccolti per i terremotati e scomparsi… E via continuando.
I grillini hanno ribattuto che è un fatto tecnico: e cioè che la mancata corrispondenza tra quanto versato dai gruppi parlamentari e i fondi disponibili presso il Ministero dell’Economia scomparirà quando si chiuderanno i conti della legislatura che si è appena conclusa.
Ma il tema non è questo. Non possiamo non notare e non fare notare l’assurdità di una polemica montata ad arte da quattro falliti.
L’Italia va a rotoli, la sanità pubblica è un disastro mentre i dati ufficiali, di cui nessuno parla, sono agghiaccianti.
Leggiamo sul sito Un’Europa diversa a proposito dell’Italia:
“Sempre di meno e sempre più vecchi. È un quadro oscuro quello dipinto dall’Istat. Dagli indicatori demografici risulta che l’1° gennaio 2018 la popolazione italiana ammonta a 60 milioni e 494.000 residenti, quasi 100.000 in meno sull’anno precedente (-1,6 per mille). I decessi (647 mila) sono stati superiori alle nascite (464.000). Un dato che segna il nuovo minimo storico e il 2 per cento in meno rispetto al 2016, quando le culle erano 473.000. Si tratta della nona diminuzione consecutiva dal 2008, anno in cui i bebè furono pari a 577.000. Significa che la crisi economica non ha fatto solo strage di ricchezza ma anche di speranze di vita”.
Questa è l’Italia di oggi. Questi sono i veri dati Istat, non quelli sulla finta occupazione cresciuta…
E di cosa parlano gli esponenti della vecchia politica? Di 230 mila euro che i parlamentari del Movimento 5 Stelle non avrebbero versato!
Attenzione: quello dei parlamentari grillini è un versamento volontario. Non c’è una legge – né ci potrebbe essere! – che impone ai parlamentari del Movimento 5 Stelle di versare questi soldi.
Ma non sapendo cosa inventarsi, Berlusconi e compagni agitano, da giorni, questi 230 mila euro! E lo fanno anche con continue offese. I grillini sarebbero ignoranti. Luigi Di Maio sbaglia i congiuntivi. E bla bla bla.
Mentre Berlusconi – con una condanna definitiva alle spalle e impossibilitato a candidarsi proprio perché condannato – che gira per le Tv (le sue e quelle del servizio pubblico della Rai) promettendo che ridurrà rapporto tra Debito e PIL con un “piano di privatizzazioni” (cioè continuando a svendere ‘pezzi’ di Italia!) sarebbe una persona seria!
C’è, in questo ottantenne che telefonava alle Questure italiane per chiedere notizie sulla “nipote di Mubarak” un’irresistibile carica di tragedia che degenera in farsa: ma ormai è una condizione che né il protagonista, né chi a lui si accompagna, né le sue Tv, né chi lo vuole votare (compresi i grandi nomi dell’intellighenzia italiana scopertisi di recente berlusconiani di risulta) riescono a cogliere.
Sono tutti sull’orlo di un abisso di ridicolo e non se ne sono ancora accorti.
“Dev’esserci qualcuno che continua a spostare la soglia del ridicolo”, diceva Ennio Flaiano…
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