“Una class action di tutti i siciliani contro Trenitalia”

3 gennaio 2018

La denuncia di un dirigente bancario che vive a Roma e che ha provato l’epica impresa di tornare in treno a Palermo. Intanto, il Comitato dei Pendolari siciliani, in vista del rinnovo del contratto di servizio con Trenitalia, mette i puntini sulle ‘i’ e indica la via per evitare l’ennesima fregatura in danno dei siciliani

E’ l’ennesima prova di un’Italia che considera il Sud- la Sicilia, in particolare- una riserva di caccia da depredare e non un territorio nel quale investire. Parliamo dei trasporti ferroviari che, nella nostra regione, sono a livello da terzo mondo. Semplicemente perché lo Stato preferisce investire altrove. A mettere il dito nella piaga è Pietro Cirrito,  storico dirigente bancario siciliano che, da quando è in pensione, vive a Roma.

Cirrito racconta su Facebook di un suo viaggio verso Palermo:

“Sto provando Trenitalia per Palermo in prima classe: da organizzare class action di tutti i siciliani. Una vergogna, uno schifo: 160 euro di biglietto e servizio da anni ’30. Sporchi, rotti, puzzolenti, lenti. Invito tutti i siciliani che vivono o lavorano al Nord a boicottare Trenitalia utilizzando Italo. Tanto ormai la Sicilia l’hanno scorporata. Vergogna Stato Italiano. E i contributi dello Stato per le zone disagiate”?

A questo proposito c’è da registrare la presa di posizione di Giosuè Malaponti, Presidente Comitato Pendolari Siciliani che, in vista del rinnovo del contratto di servizio tra la Regione siciliana e Trenitalia, mette i puntini sulle ‘i’ e ci rivela tutte le pecche di un contratto che sembra ritagliato ad hoc per favorire gli interessi di Trenitalia:

“Riteniamo giusta la presa di posizione del presidente della regione siciliana Nello Musumeci, nel prendere ancora un po’ di tempo, prima della decisione di sottoscrivere questo contratto decennale con Trenitalia. Il Contratto di Servizio prima della sua sottoscrizione, nelle altre regioni d’Italia, è stato discusso, pianificato e concordato con i Comitati dei Pendolari e le Associazioni dei Consumatori. Non possiamo dire la stessa cosa della Regione siciliana”.

“Il Contratto di Servizio in Sicilia – prosegue Malaponti – nonostante le molte richieste di audizione dei Comitati Pendolari Siciliani, non è stato ancora presentato, discusso, concordato e pianificato con gli stessi che sono i maggiori fruitori del servizio di trasporto ferroviario. Il Contratto di Servizio in Sicilia è stato inviato tramite email il 21 dicembre 2017, grazie all’intervento del neo assessore regionale ai trasporti Marco Falcone nell’incontro tenutosi in assessorato il 19 dicembre scorso. In merito alla sottoscrizione del Contratto di Servizio, desideriamo fare presente che, occorre fare molta attenzione, in quanto Trenitalia farà sentire tutto il suo peso di monopolista, cercando di imporre a suo piacimento le regole che sarà chiamata a rispettare”.

Ed ecco alcune delle proposte del Comitato pendolari da inserire nel Contratto di Servizio:

 1.  Venga ripristinata la possibilità di acquistare il titolo di viaggio a bordo treno e senza pagare alcuna sanzione in caso di chiusura della biglietteria o dei guasti dei self service, e di chiusura dei punti vendita presenti in zona (es. orario notturno e festivo);

2.  Le tariffe di biglietti ed abbonamenti restino fisse per la durata del contratto di servizio, e non si possano apportare modifiche, anche orarie, che abbiano come effetto oneri maggiori per gli utenti;

3.  Si preveda la possibilità per abbonati e utenti di poter prendere qualunque tipo di treno in caso di ritardo di oltre 15 minuti o di soppressione del proprio treno, senza nessun aggravio di spesa;

 4.  Si preveda un incremento qualitativo e quantitativo dei servizi a bordo treno che in stazione;

 5.  Si preveda un incremento qualitativo, quantitativo e tempestivo dei servizi di informazione in stazione e a bordo treno;

 6.  Si preveda la possibilità per i Comitati dei Pendolari accreditati di avere l’opportunità di accedere all’eventuale PIC per il monitoraggio e controllo dei treni in riferimento ai ritardi e alle soppressioni;

 7.  Si attui la pratica della corresponsione del “bonus” agli abbonati del trasporto regionale. Le risorse verranno ottenute dalle sanzioni elevate a Trenitalia dalla Regione in caso di disservizi (ritardi, soppressioni, climatizzazione, carenze igieniche e di manutenzione, ecc.);

8.  Nel nuovo contratto di servizio vengano introdotti criteri e parametri che tengano finalmente conto del concetto di qualità del servizio in termine di efficienza ed efficacia, visto dal punto di vista dell’utente, che è quello che a noi e pensiamo anche alla all’Istituzione regione, interessa maggiormente;

 9.  Di voler tenere presente la valorizzazione del ruolo dei servizi ferroviari e dell’incremento del livello qualitativo e quantitativo del servizio.

“Concludiamo facendo presente che il Contratto di Servizio è lo strumento per conseguire, tra l’altro, il miglioramento del servizio di trasporto ferroviario e il suo adeguamento a soddisfare le esigenze e le aspettative del cittadino-utente, il quale deve poter disporre di un trasporto efficiente ed efficace e di condizioni di trasporto semplici e flessibili per la propria mobilità. Fatte queste premesse desideriamo dare cifre e numeri per quanto riguarda il Contratto decennale di Servizio 2017-2026 per il trasporto ferroviario siciliano che la Regione dovrà firmare entro dicembre 2017:

Sono previsti aumenti del costo dei biglietti e degli abbonamenti del 3.5% annui sino al 2026 che rapportati al costo di un abbonamento mensile medio di fascia chilometrica di 40 che passa dai 61,00 euro del 2015 sino ad arrivare al costo di 90,00 euro circa.

I treno-km da effettuare in totale nel decennio sono 94.472.260, a questi vanno sommati i treno-km aggiuntivi pari a 12.127.740, ed infine vanno aggiunti i 1.930.577 treno-km (pari a 2 milioni di euro l’anno sino al 2027) del piano di ammortamento per il cofinanziamento dell’acquisto dei treni Minuetto (2002-2004).

I treno-km da effettuare per tutta la durata del Contratto di Servizio sono in totale 108.530.577.

Il costo del Contratto di Servizio decennale ammonta a 1.115.359.200,00 a questi vanno sommati gli 83.380.000,00 finanziati con l’art.19 del collegato alla finanziaria.

L’importo complessivo del costo del Contratto di Servizio nel decennio è di euro 1.198.739.200,00.

Una domanda – conclude Malaponti- ci sorge spontanea: se l’impresa ferroviaria ha già incassato 223.071.840,00 per il Contratto di Servizio “Ponte 2015-2016” e ha investito 40 milioni di euro corrispondenti ai 6 treni “Jazz” messi in esercizio a fine 2016 e dovrà incassare ulteriori 1.198.739.200,00 di euro per il Contratto di Servizio “Decennale 2017-2026” perchè gli investimenti previsti nel contratto decennale, da parte di Trenitalia, pari a 42,5 milioni di euro non vengono impiegati per l’acquisto di ulteriori mezzi rotabili da mettere in esercizio sin da subito”?

.Per i Governi centrali il Sud non esiste: la prova nella Relazione sui conti pubblici territoriali

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