Non senza ‘mal di pancia’ il presidente della Regione, Nello Musumeci, si accinge a varare la nuova Giunta. Nessuna novità di rilievo. Forza Italia si accaparra ben cinque assessorati. Torna al Governo l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che piazza in Giunta una propria fedelissima. Bagarre finale per le deleghe
I nomi dei dodici assessori dovrebbero esserci (a meno di sorprese dell’ultimo momento). Mentre non sono ancora state del tutto sistemate le caselle delle deleghe.
Francamente si rimane un po’ stupiti nell’assistere a una bagarre per entrare a far parte del Governo di una Regione sull’orlo del default. A nostro modesto avviso, tra qualche settimana intere categorie sociali si presenteranno davanti Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, per reclamare le retribuzioni bloccate da mesi.
Per non parlare di tutti gli altri problemi che il passato Governo lascia in eredita a Musumeci e compagni. Ma tant’è.
Detto questo, passiamo in rassegna, in estrema sintesi, le ultime notizie sul nuovo Governo regionale di Nello Musumeci.
Cominciamo con i nomi degli assessori dati per certi. Nomi in buona parte già noti, visto che se ne parla già da almeno una settimana.
In Giunta ci sarà Ruggero Razza, ‘fedelissimo’ del Governatore Nello Musumeci. Tra i fondatori di #DiventeràBellissima, il movimento del nuovo presidente della Regione, per lui dovrebbe essere pronto l’assessorato alla Salute-Sanità.
Un’altra delega sicura è quella dell’avvocato Gaetano Armao, ‘sicilianista’ in quota Forza Italia-Gianfranco Miccichè. Per lui ci dovrebbe essere l’assessorato all’Economia e la delega a vice presidente della Regione siciliana.
Sempre per Forza Italia, nel nuovo Governo dovrebbero entrare Marco Falcone, Bernardette Grasso, Edy Bandiera e Vittorio Sgarbi.
Sgarbi dovrebbe andare a gestire i Beni culturali: alcuni dicono per pochi mesi, altri dicono che ci resterà fino a quando vorrà.
Per la delega all’Agricoltura sono in corsa Marco Falcone e il siracusano Edy Bandiera (in ogni caso questa delega andrà alla Sicilia orientale, perché Falcone è catanese). La notizia è che, dopo quasi venti anni di abbandono quasi totale degli agrumi, il Governo regionale potrebbe tornare ad occuparsi di questo importante settore del comparto agricolo siciliano e, segnatamente, delle arance, soprattutto delle arance rosse (per la cronaca, l’ultimo Piano agrumi nazionale risale agli anni ’80 del secolo passato).
Nell’UDC i nomi indicati sono quelli di Girolamo ‘Mimmo’ Turano e Vincenzo Figuccia. Questa formazione politica ha trovato un equilibrio tra Trapani (Turano) e Palermo (Figuccia).
Il Cantiere Popolare di Saverio Romano (o Popolari e autonomisti, movimento nato con l’alleanza con l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo) mettono all’incasso tre assessorati. I nomi sono quelli di Toto Cordaro (che, però, potrebbe lasciare per la presidenza dell’Assemblea regionale siciliana nel caso in cui il coordinatore-commissario di Forza Italia in Sicilia non dovesse riuscire a farsi eleggere a capo del Parlamento dell’Isola), dell’ex rettore dell’università di Palermo, Roberto Lagalla, e di Mariella Ippolito, vicina al già citato ex presidente della Regione, Lombardo.
Per le deleghe da assegnare a questa formazione politica l’unica certezza dovrebbe essere quella di Toto Cordaro alle Attività produttive.
La ‘guerra’ per entrare nel Governo tra Fratelli d’Italia e la Lega Nord la vincono i primi. Assessore sarà Sandro Pappalardo, scelto, a quanto pare, da Ignazio La Russa.
Una sconfitta per la lista ‘Noi con Salvini’ alla quale era stato promesso un assessorato. Accordo saltato perché, inaspettatamente, ex AN e leghisti hanno eletto tre deputati.
Per La Russa, ai leghisti basta un osso (leggere l’elezione di Tony Rizzotto, già parlamentare regionale del Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo). La ‘polpa’ se la tiene lui…
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