Al candidato alla presidenza della Regione siciliana, Nello Musumeci – peraltro presidente uscente della Commissione Antimafia del Parlamento siciliano – non sfuggirà il ‘particolare’ che tutta la ‘vecchia Sicilia’ (con Berlusconi che, dal 1994, di questa ‘vecchia Sicilia’, è il garante…) è schierata con lui. E questi il conto lo presentano sempre. A tutti…
Ancora cinque giorni di campagna elettorale prima del voto per le elezioni regionali siciliane. Il tempo per riflettere c’è. E io vorrei invitare il candidato alla presidenza della Regione siciliana del centrodestra, Nello Musumeci, a riflettere e a prendere in considerazione il suo possibile ritiro dalla competizione elettorale. Proverò a illustrare il perché.
A Musumeci non sarà certo sfuggito quello che è avvenuto, soprattutto nell’ultimo mese di questa brutta campagna elettorale. Il presidente della Commissione Antimafia regionale non può non aver notato che quasi tutto il ‘ciarpame’ politico siciliano è sceso in campo in suo sostegno. Il problema non è rappresentato tanto e soltanto dai cosiddetti ‘impresentabili’, che pure, nelle liste che sostengono la sua candidatura, onorevole Musumeci, ci sono e in queste ore’ corrono’ in lungo e in largo nell’Isola in cerca di voti per lei. La storia è molto più profonda e, se ci consente, più insidiosa, se non pericolosa.
Quando parliamo del ‘ciarpame’ non ci riferiamo soltanto alla politica in senso stretto, ma a tutto quello che ruota dietro alla vecchia politica siciliana. Ci permettiamo di ricordare al candidato Nello Musumeci la fine che hanno fatto tre suoi predecessori.
Totò Cuffaro è stato condannato per favoreggiamento alla mafia.
Raffaele Lombardo è stato inquisito per reati altrettanto gravi e la sua storia giudiziaria non si è ancora conclusa.
L’uscente Rosario Crocetta, in quanto esponente di centrosinistra, ha avuto riservato un trattamento diverso, ma la sua ‘Rivoluzione’ si è conclusa in modo tragicomico. Rinnegando Pio La Torre, ha ‘inghiottito’ il Muos di Niscemi, ha lasciato l’acqua sotto il controllo dei privati, mentre ‘a munnizza è rimasta nelle salde mani dei munnizzara, anche in questo caso quasi tutti privati. Cosa poteva volere di più, da Crocetta, la vecchia politica siciliana?
Ora tocca a lei, onorevole Musumeci. Guardi che ‘quelli’ votano sempre per il potere. O ha dimenticato che, alle elezioni regionali del 2012, un ‘pezzo’ del centrodestra siciliano ha votato per Crocetta proprio contro di lei?
Cosa pensa di fare? Prendersi i voti e poi fare di testa sua? Guardi che ‘quelli’ – se non ogni fine mese, quando meno dopo ogni ‘curva’ – come si usa dire dalle nostre parti, vonnu viriri a spisa…
Vorrebbe prendersi i voti ‘pesanti’ di Forza Italia e degli ex democristiani per poi dire qui comando io?
Sulla rete abbiamo ‘ammirato’ un video di Tonino D’Alì Staiti, senatore di Forza Italia, sindaco mancato di Trapani perché ‘placcato’ dalla magistratura poco prima delle elezioni. Tutto in suo favore, l’intervento di Tonino D’Alì, onorevole Musumeci. Lo sa chi è questo signore? Lo sa che interessi ha sempre rappresentato e continua a rappresentare?
Il senatore D’Alì è un caso emblematico. Ma non è l’unico. Vota per lei anche la potente famiglia di Francantonio Genovese, tra navi e Rolex… Cinque anni fa questo personaggio e i suoi accoliti sostenevano Crocetta. Oggi sostengono lei. Ricorda I Vicerè di Federico De Roberto? “Quando c’erano i Vicerè, gli Uzeda erano Vicerè, ora che ci sono i deputati…”.
Onorevole Musumeci: è con questa gente che lei vuole cambiare la Sicilia? Ci vuole fare credere che lei non si rende conto di quello che si muove attorno a lei e, soprattutto, dietro di lei e sopra di lei?
Anche l’espressione visibile della sua coalizione politica – che è molto coesa, a differenza di quanto credono i disinformati – lascia molto a desiderare. Ma lei, da siciliano, cosa prova nell’essere appoggiato da Berlusconi? E’ a conoscenza del ruolo esercitato da Berlusconi e dal suo sistema di potere in Sicilia, dal 1994 in poi?
Mettiamo da parte le olgettine & le feste dell’ex Cavaliere: mettiamo da parte i processi a carico di Berlusconi: mettiamo anche da parte Marcello Dell’Utri e gli stallieri. Fingiamo che questi fatti e questi personaggi – tutt’altro che secondari – non esistano. Buttiamola in politica pura.
Allora, onorevole Musumeci: lei si fa appoggiare da un personaggio che, nel 2001, prometteva ai siciliani il Ponte sullo Stretto di Messina: promessa che è servita soltanto per ‘scaricare’ nelle tasche di gruppi imprenditoriali estranei al Sud Italia una montagna di soldi pubblici che avrebbero potuto e dovuto essere impiegati nel Mezzogiorno.
Lei si fa appoggiare da un personaggio che, nel 2001, in campagna elettorale, girava la Sicilia dicendo che avrebbe riaperto il Casinò di Taormina. Poi, a chiusura di legislatura, dopo aver incamerato i voti dei siciliani, ha incaricato l’allora Ministro degli Interni, Beppe Pisanu, di dire che il Casinò di Taormina non si poteva riaprire perché in Sicilia c’è la mafia. Dopo una buffonata del genere lei si accompagna ancora a un personaggio simile?
Berlusconi è quello che, da capo del Governo nazionale, nel 2009, nel 2010 e nel 2011, utilizzava i fondi del Sud – risorse FAS, per la precisione – per foraggiare le imprese del Centro Nord Italia.
Ma come, onorevole Musumeci: critica la subalternità di Crocetta a Renzi e mercoledì prossimo si accompagnerà a Berlusconi nella sua visita in Sicilia?
Vedendola accanto a Berlusconi, secondo lei, i siciliani la vedranno come diverso dal solito ‘ascaro’ di turno?
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