Nella sua lunga storia politica Musumeci ha sempre rivendicato la propria appartenenza alla destra. E non ha mai amato inciuci e consociativismi vari. Perché, a quindici giorni dal voto per le elezioni regionali, invita gli elettori siciliani di centrosinistra a votare per lui? Ha intuito che la rabbia degli elettori dell’Isola è più forte del centrodestra riunificato? O Berlusconi…
Una dichiarazione del candidato alla presidenza della Regione siciliana, Nello Musumeci, merita un commento per il significato politico che assume. La dichiarazione – esternata da Musumeci nel corso di una manifestazione elettorale a Monforte Marina, in provincia di Messina – viene riportata dal quotidiano on line, Live Sicilia:
“Speriamo di vincere non solo con i voti del Centrodestra, la qual cosa mi inorgoglisce tanto, ma di avere anche i voti dell’elettorato del Centrosinistra. Dopo 5 anni di sciagura crocettiana se vogliamo evitare cinque anni di sciagura grillina penso che le persone perbene del Centrosinistra non possono che sostenere il mio impegno. Voglio essere il riferimento di tutta la Sicilia che non si arrende alla desertificazione di questa terra. E noi dobbiamo impedire che i grillini condannino allo stallo una Sicilia che invece ha bisogno di dinamismo, di vigore e di ritrovare la speranza e guardare al futuro, anche utilizzando un linguaggio di pace e non violento come fanno loro. Faccio un appello agli elettori che voteranno PD ognuno con il proprio candidato e la propria lista, fate come volete ma non votate per la presidenza Micari, il massimo rispetto per l’uomo, ma oggi votare per lui è come votare Beppe Grillo”.
Come ‘leggere’, politicamente parlando, questa dichiarazione? Di fatto, è un appello agli elettori di centrosinistra della Sicilia. Un invito esplicito a votare per lui, magari – questa è una nostra supposizione – ricorrendo al voto disgiunto: votate pure per il partito di centrosinistra, ma per la presidenza della Regione votate me, cioè per Nello Musumeci.
La domanda è: perché, a quindici giorni dal voto per le elezioni regionali siciliane, un uomo politico come Musumeci – che ha sempre marcato le differenze con la sinistra – lancia un appello che per metà sa di inciucio e, per l’altra metà, di consociativismo?
La risposta non può che essere una: è evidente che Musumeci sa qualcosa che noi non sappiamo.
Chi scrive non crede molto nei sondaggi: non tanto per il sondaggio in sé – che di certo, se corretto, è un mezzo importante per provare a capire l’orientamento degli elettori – quanto per le speculazioni che, spesso, si celano dietro certi sondaggi, commissionati, talvolta, più per provare ad orientale il voto che per interpretare le intenzioni di voto.
Cosa vogliamo dire? Quello che abbiamo già sottolineato: che, evidentemente, Musumeci conosce cose che noi non conosciamo.
Finora i sondaggi, corretti o di parte che siano, hanno sempre dato Musumeci in vantaggio sul candidato del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri. Ma nelle ultime settimane sono intervenute due novità, una giudiziaria, l’altra rintracciabile nella ‘spirito’ della rete.
La novità è la storia del sindaco di Priolo, Antonello Rizza, coinvolto in una vicenda giudiziaria. La storia, in sé, non è eclatante. Ma la gestione di questo ‘caso’ – il sindaco di Priolo che rimane candidato alle elezioni regionali – ha contribuito a fare riflettere tanti siciliani.
Attenzione: Rizza è innocente fino a prova contraria. Senza aver subito una condanna è giusto, se lo ritiene opportuno, restare candidato alle elezioni regionali.
Ma talvolta, in politica, ciò che è giusto non è opportuno.
Il profilo d’inopportunità di questa vicenda – supportato dal clamore mediatico che ha assunto – come già accennato, sta portando tanti siciliani a riflettere su un dato politico oggettivo che si riassume in una domanda: chi sono gli alleati di Musumeci?
La risposta è semplice: gli esponenti del centrodestra che hanno già governato la Sicilia.
Insomma: al di là del giudizio sui Governi siciliani di centrodestra, un fatto è chiaro: gli alleati di Musumeci non rappresentano la novità politica e amministrativa. Tutt’altro.
Ora è arrivato il già citato appello dello stesso Musumeci agli elettori siciliani di centrosinistra. Da qui un retropensiero: non è che, per caso, Berlusconi ha tra le mani qualche sondaggio sulle elezioni siciliane sfavorevole a Musumeci e favorevole ai grillini?
Ricordiamoci che l’ex Cavaliere i sondaggi li commissiona bene e li usa altrettanto bene.
Perché tiriamo in ballo Berlusconi? Per un motivo che questo blog scrive spesso: perché il leader di Forza Italia sa che, storicamente, chi vince le elezioni in Sicilia, vince, poi, le elezioni politiche nazionali. E Berlusconi vuole assolutamente vincere le elezioni politiche nazionali previste per la prossima primavera. E quindi ha tutto l’interesse a far vincere Musumeci in Sicilia.
Alla fine – la nostra ovviamente è una supposizione – il pastrocchio elettorale sollecitato da Musumeci (leggere l’invito agli elettori di centrosinistra a votarlo), più che una manifestazione di forza, potrebbe configurarsi come una testimonianza di debolezza politica.
Chissà, magari il centrodestra siciliano riunificato (ma non compatto) potrebbe risultare meno forte della voglia di tanti siciliani di dare un bel calcio alla vecchia politica di un’Isola sempre più martoriata.
L’ultima parola su questa vicenda, ovviamente, la pronunceranno i siciliani il prossimo 5 novembre.
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