Le nomine del Governo Crocetta sono legittime? Sì, ma sotto c’è un grande inghippo…

15 settembre 2017

Ricordate gli ultimi giorni del Governo di Lombardo? Anche il Presidente Raffaele nominava a ritmo continuo amici. Tanto che l’Ars approvò una legge per bloccare le sue nomine. Questa legge è ancora in vigore. Ma Crocetta & compagni hanno trovato il modo per aggirarla. Il ruolo ‘attivo’ degli uffici della Presidenza della Regione e della Segreteria generale… 

Fanno discutere, in queste ore, le nomine che il Governo regionale di Rosario Crocetta sforna a ritmo continuo a un mese e mezzo dal voto per le elezioni regionali. E’ chiaro che si tratta di clientelismo allo stato puro da parte non soltanto del presidente della Regione, ma di tutto il centrosinistra.

La domanda è una: il Governo Crocetta può procedere a tali nomine? Ce lo chiediamo perché esiste una legge regionale – la legge regionale n. 43 del 2012 – che ha introdotto alcuni ‘paletti’.

Chi ha un po’ di memoria ricorderà che, nell’estate di cinque anni fa, poco prima di andare via, anche l’allora presidente della Regione, Raffaele Lombardo – come Crocetta oggi – venne colto da un attacco di ‘nominite’…

Lombardo fece quello che Crocetta fa in queste ore: nomine, nomine, nomine…

A questo punto intervenne l’Assemblea regionale approvando una legge – un po’ forzata, in verità – che, come già ricordato, fissa alcuni ‘paletti’, impedendo sostanzialmente al Governo (Presidente della Regione, Giunta e assessori) di effettuare nomine.

Noi, in queste ore, abbiamo cercato di capire cos’è cambiato rispetto a cinque anni fa, e come sia possibile che l’attuale Governo stia procedendo con il valzer delle nomine.

Ci hanno detto che, nel frattempo, è stata approvata una nuova legge – la legge regionale n. 5 del 2017 (Norme relative agli incarichi fiduciari in enti regionali o sottoposti a tutela e
vigilanza della Regione. Interpretazione autentica in materia di cessazione dalle cariche negli enti locali) – che avrebbe abrogato quanto previsto dalla citata legge regionale n. 43 del 2012.

Così siamo andati a consultare questa nuova legge e – sorpresa delle sorprese! – abbiamo scoperto che la legge regionale del 2012 è ancora in vigore!

Ciò significa che l’attuale Governo regionale – Presidente della Regione, Giunta e assessori – non dovrebbero procedere con le nomine. Invece il Governo Crocetta continua con il valzer delle nomine. Come mai?

Tutto sta in un inghippo sul quale, a nostro modesto avviso, potrebbe diventare finte di lavoro per la Corte dei Conti (e forse lo è già: perché se l’abbiamo scoperto noi – visto che, come ora illustreremo, è sotto gli occhi di tutti – figuriamoci se i giudici della Corte dei Conti non si sono accorti del ‘giochetto’ messo in campo dalla presidenza della Regione e dalla Segreteria generale della presidenza della Regione!).

Cominciamo con il legge il passaggio centrale della legge regionale n. 43 del 2012:

“«Art. 3-bis. Norme in materia di nomine ed incarichi di competenza del Governo della Regione – 1. A decorrere dalla data di pubblicazione del decreto di indizione delle elezioni dell’Assemblea
regionale siciliana e del Presidente della Regione, ai sensi dell’art. 3 dello Statuto della Regione, ovvero dopo il verificarsi di una causa di conclusione anticipata della legislatura regionale di
cui agli articoli 8-bis e 10 dello Statuto della Regione, e’ fatto divieto al Presidente, alla Giunta ed agli Assessori della Regione, a pena di nullita’, di procedere a nomine, designazioni o conferimenti di incarichi in organi di amministrazione attiva, consultiva o di controllo della Regione, in enti, aziende, consorzi, agenzie, soggetti, comunque denominati, di diritto pubblico o privato sottoposti a tutela, controllo o vigilanza da parte della Regione, in societa’ controllate o partecipate dalla Regione”.

Come possiamo leggere, “a decorrere dalla data di pubblicazione del decreto di indizione delle elezioni dell’Assemblea regionale siciliana e del Presidente della Regione… è fatto divieto al Presidente, alla Giunta e agli assessori, a pena di nullità, di procedere a nomine…”.

Ecco scovato l’inghippo che sta consentendo al Governo regionale Crocetta-PD, ancora in queste ore, di effettuare nomine a ritmo continuo.

La Giunta regionale di Rosario Crocetta, lo scorso 24 agosto, ha stabilito la data delle elezioni: il prossimo 5 novembre. Ma gli ‘uffici’ non hanno ancora redatto il “decreto di indizione delle elezioni dell’Assemblea regionale siciliana e del Presidente della Regione”. Se tale decreto non c’è – questo è ovvio – non può essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione.

E se il decreto di indizione delle elezioni non viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione, il presidente Crocetta, la Giunta e gli assessori possono tranquillamente continuare a ‘ballare’ il valzer delle nomine!

Resta da capire che cosa ne penseranno i giudici della Corte dei Conti del sotterfugio messo in atto dall’attuale Governo regionale (con la partecipazione degli uffici della Presidenza della Regione e della Segreteria generale della Presidenza della Regione).

Questo perché, di solito, dall’approvazione, da parte della Giunta, del decreto di indizione delle elezioni del Parlamento siciliano alla pubblicazione di tale decreto sulla gazzetta Ufficiale della regione passa al massimo due giorni. In questi casi, anzi, si ricorre a un’edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale della Regione.

Nel caso di quest’anno, invece, di ‘straordinario’ c’è che, ad oggi 15 settembre, non si hanno ancora notizie della Gazzetta Ufficiale della Regione con la pubblicazione del decreto di indizione delle elezioni dell’Assemblea regionale siciliana e del Presidente della Regione…

Lo pubblicheranno oggi? Più tardi vi daremo ulteriori notizie.

Quali potrebbero essere le conseguenze?

Intanto va detto che l’attuale Governo regionale – Presidente, Giunta e assessori – sono a conoscenza del fatto che il 24 agosto la stessa Giunta ha approvato una delibera che ha fissato le elezioni regionali al prossimo 5 novembre. Questo è il primo punto fermo.

Le nomine effettuate dal 24 agosto in poi potranno essere contestate? Questo non spetta a noi stabilirlo.

Quello che noi possiamo invece anticipare è il possibile scenario contabile che si sta prospettando.

Il problema – o meglio, gli eventuali problemi in caso di contestazione di questa, come dire?, procedura della dimenticanza (“Temporanea o fortuita mancanza di memoria, in quanto è causa che si ometta o si trascuri qualcosa”) – non riguarda solo gli emolumenti che l’Amministrazione regionale pagherà ai fortunati-nominati.

Ogni nominato, questo va da sé, va ad amministrare un ente o una società che fa capo alla Regione. Potrebbe avviare gare d’appalto per forniture o altro, potrebbe nominare consulenti, insomma potrebbe impegnare fondi pubblici verso soggetti che poi accamperebbero sacrosanti diritti.

Certo – grazie alla legge regionale n. 5 del marzo di quest’anno – il nuovo Governo che si insedierà dopo le elezioni del 5 novembre dovrebbe mandare a casa tutti i fortunati-nominati da Crocetta e company. Ma ancora mancano 50 giorni: e in 50 giorni si possono fare tante cose…

Il tutto – lo ricordiamo in conclusione di questo articolo – grazie alla citata dimenticanza, ovvero la mancata pubblicazione del decreto di indizione delle elezioni dell’Assemblea regionale siciliana e del Presidente della Regione…

Foto leonida-laconico.eu 

 

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