L’analisi del voto racconta di un tracollo elettorale del PD di Palermo. Ma la notizia non trova molta diffusione. Si è parlato tanto, tantissimo, del passo falso del Movimento 5 Stelle. Esaminando i dati scopriamo che un assessore regionale, un sottosegretario e un vice presidente dell’Ars, tutti del PD, insieme non hanno raggiunto il 5% dei voti!
Ci avete fatto caso? I ‘capi’ del PD siciliano non hanno commentato i risultati elettorali. Il giorno dopo le elezioni erano già tutti impegnati a discutere della ‘crisi’ del Governo regionale di Rosario Crocetta. Noi, invece, vogliamo soffermarci sui risultati elettorali di Palermo, dove il Partito Democratico ha ‘vinto’ le elezioni, visto che Leoluca Orlando è stato rieletto sindaco.
Perché Palermo? Perché, a nostro avviso, la sovrapposizione tra elezioni diverse, non è molto corretta. Certo, il raffronto dà un’indicazione di massima: ma, in ogni caso, è sbagliato sovrapporre i risultati elettorali dei Comuni con quelli della Regione e con i risultati delle elezioni politiche ed europee.
Forse la tornata elettorale che si è celebrata nei giorni scorsi potrebbe essere assimilata – anche se con le dovute cautele – alle elezioni regionali, se è vero che il calo della partecipazione al voto delle comunali è stato pesante, simile, in percentuale, al calo delle ultime elezioni regionali.
Un altro motivo per il quale proveremo ad analizzare il voto di Palermo sta nel fatto che si è parlato molto – a livello locale e a livello regionale – del risultato non esaltante dei grillini: ma nessuno, o quasi, ha parlato del risultato del Partito Democratico.
Il PD di Palermo, nel passaggio elettorale che si è appena concluso, si è presentato ‘nascosto’ nella lista Democratici e Popolari. Vero è che altri dirigenti di questo partito erano presenti in qualche lista di Orlando: ma va detto che è nella già citata lista Democratici e Popolari che hanno piazzato i propri candidati i ‘pezzi da 90’ del PD di Palermo, con riferimento all’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, al sottosegretario di Stato, Davide Faraone, e al vice presidente del Parlamento siciliano, Giuseppe Lupo.
Per completezza d’informazione, va detto che alla lista di Palermo del PD andrebbe ascritto anche il senatore Giuseppe Lumia: ma noi lo teniamo fuori, perché a nostro modesto avviso Lumia, a Palermo, non ha più peso elettorale.
Nella lista Democratici e Popolari c’erano anche i candidati alfaniani: e, precisamente, i candidati dei parlamentati nazionali Dore Misuraca e Simona Vicari. A questo si aggiungono i candidati del centrista Giampiero D’Alia.
Ebbene, l’assessore Cracolici, il sottosegretario Faraone, il vice presidente dell’Ars, Lupo, i parlamentari nazionali Dore Misuraca, Simone Vicari e Giampiero D’Alia, tutti messi assieme, hanno raggiunto l’8,57%. Un risultato che definire misero è poco!
Tra l’altro, a parte D’Alia, che arriva da Messina e a Palermo, ormai, ha veramente ‘poca roba’, non possiamo non segnalare che tutto si può dire di Dore Misuraca e di Simona Vicari, ma non che non abbiano voti.
Cosa vogliamo dire? Semplice: che di questo 8,57%, almeno il 4% lo hanno preso i candidati di Dore Misuraca, Simona Vicari e D’Alia. Qualcuno dà agli alfaniani e a D’Alia IL 2-3%: a nostro avviso, invece, come già sottolineato, un 4%, per questi candidati, è corretto.
E siccome i numeri sono numeri, ne deriva che un assessore regionale, un sottosegretario e un vice presidente del Parlamento dell’Isola, nella città dove hanno il proprio collegio elettorale, non hanno superato, insieme, il 4,57% dei voti! Un ‘successo’, no?
Non è finita. La lista Uniti per Palermo, che viene ascritta a Salvatore ‘Totò’ Cardinale da Mussomeli (in realtà, il leader di questo schieramento è l’ex assessore comunale Aristide Tamajo, padre del deputato regionale, Edy Tamaio) ha preso il 7,61%.
Insomma: Cardinale e Tamajo hanno preso quasi il doppio dei voti di Cracolici, Faraone e Lupo!
Abbiamo finito? No. La lista del parlamentare regionale Totò Lentini (cioè una lista fatta solo da lui), Alleanza per Palermo, ha preso, praticamente, gli stessi voti di Cracolici, Faraone e Lupo!
Ragazzi: il PD governa l’Italia.
Il presidente Renzi ha firmato con il Comune di Palermo non sappiamo più quanti ‘Patti’, sbandierati da TV e giornali.
Il PD esprime il presidente della Regione: non è una cosa da nulla, perché Palermo è la ‘capitale’ della politica siciliana.
Palermo è amministrata, da cinque anni, dal centrosinistra.
Come già ricordato, a Palermo opera l’assessore regionale all’Agricoltura che, un giorno sì e altro pure, sbandiera i fondi europei.
A Palermo opera il sottosegretario alla Sanità.
A Palermo insiste il vice presidente del Parlamento siciliano.
Con tutti questi ‘strumenti’, il PD di Palermo non supera il 5% dei voti!
Questo significa che se alle regionali, invece del 50% degli elettori, dovesse andare a votare il 60% degli elettori, con questo andazzo il PD potrebbe restare fuori dall’Assemblea regionale siciliana…
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal