Gli inghippi internazionali nel mondo del grano non finiscono mai. Adesso scopriamo che la Grecia – che produce quantitativi di grano duro dieci volte inferiori ai quantitativi di grano duro prodotti in Canada – commercializza verso l’Italia una quantità doppia di grano rispetto al Canada! Cos’è, una magia? Da dove prende questo grano duro? L’inghippo, scoperto da GranoSalus, è legato, tanto per cambiare, alle solite navi. E meno male che le Grecia è governata da Tipras, quello che vuole “un’altra Europa”…
Anche le vie della globalizzazione dell’economia, a quanto pare, sono infinite. Soprattutto quando si parla di grano, ancora meglio se grano duro. Soprattutto se c’è da aggirare i controlli sulla qualità di questo prodotto. Soprattutto se ad essere aggirate – ‘a norma di legge’ europea – deve essere l’Italia. Succede così che grano duro prodotto in un Paese extra Unione Europea viene esportato in un paese dell’Unione Europea dove i controlli sulla qualità sono, come dire?, all’acqua di rosa, per poi essere esportato in Italia.
La storia è nota. E questo blog l’ha raccontata un sacco di volte: se una nave carica di grano di pessima qualità attracca in un porto dell’Unione Europea, poi può attraccare in tutti gli altri porti della stessa Unione Europea senza subire alcun controllo di qualità. Così scopriamo che qualche Paese europeo, che produce poco grano, ne esporta quantitativi enormi in Italia.
Una storia incredibile. ma è una storia che leggiamo nel sito di GranoSalus a proposito della Grecia:
“Come fa la Grecia che produce appena 0,8 milioni di tonnellate di grano duro all’anno ad esportare in Italia una quantità tre volte superiore? Da dove arriva tutto quel grano commercializzato e, soprattutto, qual è la qualità? I dati ufficiali dell’Agenzia centrale delle Dogane sono inquietanti: la Grecia supera le forniture del Canada”.
Insomma: la notizia – che arriva dall’Agenzia delle Dogane – è che la Grecia esporta in Italia più grano duro del Canada! Possibile?
“I misteri della globalizzazione sono tanti – leggiamo sempre nel sito di GranoSalus, l’associazione che raccoglie produttori di grano duro del Sud Italia e consumatori -. Dall’accesso alle informazioni delle Agenzie delle Dogane, emerge un dato inquietante: la Grecia spedisce in Italia più grano duro di quanto ne arrivi dal Canada. Con una differenza: il Canada è il primo produttore ed esportatore mondiale di grano duro. La Grecia, invece, produce dieci volte meno del Canada, ma commercializza verso l’Italia una quantità doppia di grano rispetto al Canada. Grano evidentemente di dubbia provenienza!”.
Insomma, tutto può essere smentito, tranne i numeri. Se la Grecia esporta più grano duro di quanto ne produce, beh, da qualche parte lo prenderà. Già, i numeri:
“Nel triennio 2014-2016 – leggiamo sempre nel sito di GranoSalus – l’Italia ha importato 5,5 milioni di tonnellate circa di grano extra UE di cui il 61% proveniente dal Canada. Nello stesso triennio, ha importato 7 milioni di tonnellate di grano duro intra UE di cui l’ 81% proveniente dalla Grecia, che ci spedisce mediamente ogni anno quasi due milioni di tonnellate. Con una differenza: il Canada è il primo produttore al mondo, la Grecia è tra gli ultimi produttori al mondo”.
Per non parlare dei fatto che la stessa Grecia deve utilizzare una parte della propria produzione di grano duro per l’autoconsumo interno.
Non manca l’ironia:
“Che la Grecia avesse una brillante tradizione navale e un’attitudine agli scambi commerciali è fuori dubbio – si legge sempre nel sito di GranoSalus – la sua storia, sotto questo profilo, è millenaria. Basti pensare che il Museo Navale della Grecia, per il suo materiale d’archivio, è considerato tra i più importanti nella storia del Mediterraneo. Ma che la Grecia potesse diventare la piattaforma logistica da cui far triangolare il grano che poi arriva in Italia ci lascia un po’ basiti”.
E’ un fatto logico: una parte del grano duro che la Grecia esporta in Italia lo prende da qualche parte. Da dove? E, soprattutto – che è quello che ci riguarda, visto che è grano duro che arriva in Italia – di che qualità è il prodotto che i greci esportano nel nostro Paese? Una domanda che chiama altre domande:
“Se è grano buono che necessità c’è di farlo transitare dalla Grecia? Cosa si vuole nascondere allungando il viaggio? A chi conviene? Quali strategie usano le multinazionali per nascondere il traffico di grano sporco? Non sono forse sufficienti le terre del Sud a produrre grano di qualità? O sono forse insufficienti i nostri porti italiani ad ospitare direttamente tutto il grano di provenienza extracomunitario?”.
Qui arriviamo al punto centrale di questa storia:
“Evidentemente – leggiamo sempre nel sito di GranoSalus – essendo i controlli in Italia più restrittivi, conviene sdoganare la merce più scadente nei porti europei, dove le maglie dei controlli sono più larghe, per trasformare più agevolmente tutto questo grano extracomunitario, come per magia!, in grano comunitario. Il codice doganale prevede infatti che le navi di provenienza extra UE, una volta arrivate in uno dei porti europei, possano transitare senza subire altri controlli negli altri porti”.
“La colonizzazione greca si è dunque evoluta – concludono a GranoSalus -. Una volta il fabbisogno di terre e materie prime induceva i greci a colonizzare l’area orientale e occidentale, tra cui il Mezzogiorno d’. Oggi il modello è cambiato. E’ la Grecia che ci manda le materie prime a noi! Ma dove prende tutto questo grano che non produce? Non vorremmo che la culla della civiltà fosse diventata lavatrice del grano sporco…di qualche multinazionale. I depistatori che volevano farci credere il contrario sono stati sbugiardati!”.
E meno male che la Grecia è governate da Tsipras, il socialista che vuole “un’altra Europa”…
P.S.
Visto che c’è un Parlamento Europeo, non sarebbe il caso di intervenire imponendo, con un nuovo Regolamento comunitario, di effettuare i controlli di qualità sul grano che arriva con le navi in tutti i porti dell’Unione Europea? E’ serio consentire a una nave carica di grano, che approda in un porto Europeo, di porte circolare liberamente – e scaricare liberamente – il grano senza controlli di qualità in tutti gli altri porti europei? Gli europarlamentari eletti in Italia non sono interessati a questo argomento? L’Unione Europea è stata istituita per i cittadini o per consentire alle multinazionali di fare i propri comodi?
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