I cani randagi di Palermo dovrebbero restere a Palermo. Verranno adottati gratuitamente dalle Associazioni animaliste della città. Restano i dubbi su atti amministrativi del passato (adozioni onerose a carico del Comune) dai quali il dirigente del canile municipale, Gabriele Marchese, si è dissociato: “Sono atti che ho ereditato dai miei predecessori”. Il progetto per un canile comune tra Palermo e Monreale
Lo ‘strano caso’ del canine municipale di Palermo. Ieri, a Palazzo delle Aquile, sede del Consiglio comunale, nuova puntata di questo ‘serial’. Conferenza stampa prima convocata a Villa Niscemi, poi – come già accennato – cambio di sede: tutti nel Palazzo di città. Soliti 50 minuti di attesa (non si può pretendere il rispetto degli orari: i giornalisti possono attendere: funziona così). Seduti di fronte ai giornalisti e ai rappresentanti delle associazioni animaliste il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e il dirigente del canile municipale, Gabriele Marchese.
Di cosa si parlerà? Di tutto e di più. Una notizia, comunque, il sindaco la comunica. E’ un mezzo ramoscello di pace verso gli animalisti della città. La fretta di consegnare i primi 25 cani ospitati dal canile di Corso dei Mille-via Tiro a Segno (che a quanto pare non è più un canile, ma un rifugio sanitario, variazione semantica che consentirà di gestire lavori di adeguamento per 2 milioni di Euro) ad un’associazione del Ragusano non c’è più.
Entro il 3 aprile le Associazioni animaliste di Palermo si dovranno attivare per svuotare il canile di Corso dei Mille-via Tiro a Segno per dare spazio agli appalti, pardon, ai lavori di adeguamento del neo-rifugio sanitario.
Precisiamo che le Associazioni animaliste di Palermo adotteranno i cani gratuitamente, senza alcun onere economico per l’Amministrazione comunale.
Noi che abbiamo seguito questa vicenda da sabato scorso non possiamo fare a meno di notare che questa era la richiesta avanzata dagli animalisti della città: c’era bisogno di un braccio di ferro durato tre giorni per arrivare a questa soluzione?
E poi? Il sindaco Orlando ha detto che non ci saranno più le adozioni più costose del mondo. Ovvero i cani finiti in alta Italia – ma anche in due luoghi della Sicilia – per i quali il Comune paga 2080 Euro all’anno per tutta la durata della vita degli stessi cani!
Una storia incredibile che vi abbiamo raccontato qui.
Come ha potuto il Comune di Palermo dirottare tutti questi cani tra l’alta Italia e la Sicilia, pagando, a vita, per ogni cane 2080 Euro all’anno sembra incomprensibile.
Quanti sono questi cani-rendita (rendita, ovviamente, per chi incassa 2080 Euro a cane ogni anno)?
Il dottore Gabriele Marchese ha detto che sono 240.
A noi l’animalista Giusy Caldo ha dato i seguenti numeri:
“Nel 2013 il Comune di Palermo ha ‘deportato’ a Modena 100 cani. Il costo di mantenimento è di 4 Euro e mezzo al giorno”.
“Altri 50 cani del canile municipale di Palermo sono finiti a San Patrignano”. Sempre al costo di 4 Euro e mezzo al giorno per ogni cane. Altra decisione adottata dalla Giunta Orlando, supponiamo con il conforto della burocrazia comunale.
Poi ci sono altri 100 cani di Palermo finiti sulle Madonie, per la precisione a Isnello. Sempre al costo di 4 Euro e mezzo a giorno per ogni animale: e sempre su decisione dell’Amministrazione comunale.
E, ancora, altri 80 cani finiti a Casteldaccia, sempre al ‘modico’ costo di 4 Euro e mezzo al giorno”.
Su queste adozioni a pagamento il dottore Marchese è stato chiarissimo:
“Io mi sono insediato in questo ufficio dopo che tali atti amministrativi sono stati adottati”.
Insomma, non è una sua scelta amministrativa. Anche se, ha aggiunto, “non biasimo i colleghi che mi hanno preceduto che hanno dovuto fronteggiare l’emergenza”.
In realtà, l’emergenza c’è anche oggi: anche oggi, infatti, c’è l’esigenza di svuotare il canile municipale. Ma oggi l’Amministrazione comunale sta adottando un’altra strategia: 480 Euro una tantum per chi adotterà un cane: ovvero 480 Euro e basta.
Detto questo, il sindaco Orlando ha manifestato l’amarezza di avere letto, nei giorni scorsi, notizie errate: per esempio, che i cani randagi di Palermo sarebbero stati ceduti per la vivisezione.
“Niente di più falso – ha detto – Orlando -. Su queste informazioni sbagliate e su altri fatti abbiamo già avvertito la magistratura”.
Un’altra notizia è arrivata dall’assessore comunale, Sergio Marino:
“Abbiamo già preso contatto con l’Amministrazione comunale di Monreale per realizzare un canile comune. Colgo anzi l’occasione per ringraziare il sindaco di Monreale che ci ha dato questa opportunità”.
In effetti, Monreale è il Comune siciliano con la più ampia estensione territoriale della Sicilia (e, per la cronaca, il sesto Comune italiano sempre per estensione territoriale). Non dovrebbe essere difficile trovare, nel territorio di Monreale, uno spazio fuori dal centro abitato dove ospitare i cani randagi di queste due città.
Per la cronaca, il canile municipale di Palermo, anzi, i due canili, perché oltre a quello di Corso dei Mille-via Tiro a Segno c’è anche lo spazio dell’ex mattatoio si trovano dentro l’area abitata, mentre la normativa stabilisce che i canili municipali debbano essere dislocati fuori dall’area abitata.
Le cronache registrano anche un comunicato diffuso dalle Associazioni animaliste di Palermo:
“L’esito del tavolo tecnico tra Prefettura, Regione e Comune – si legge nel comunicato – non induce in errore, ‘i cani della città di Palermo’ rimangono a casa e lontani da meccanismi di adozione discutibili e non condivisibili. Da oggi le Associazioni ADA, ENPA, LNDC, OIPA, LIDA, UGDA, EITAL, LO SCODINZOLO confermano la massima e piena disponibilità alla presa in carico a titolo gratuito di venticinque cani, come già comunicato con pec inviata domenica 26 al Comune di Palermo e per la quale aspettiamo riscontro”.
Come già accennato, le Associazioni animaliste di Palermo si sono impegnate a prendere in carico i cani gratuitamente.
“Il nostro intento, ora – prosegue il comunicato – è di attivarci immediatamente per le adozioni, in stretta sinergia con il Comune ed i Servizi Veterinari, così da accelerare lo svuotamento del canile di Via Tiro a Segno e consentire gli attesi lavori di ristrutturazione nei tempi previsti dall’Amministrazione. Un ringraziamento particolare a tutti coloro che ci hanno sostenuto in questi giorni per qualcosa che va oltre, il RISPETTO di coloro che non hanno voce ma hanno CUORE”.
Importante anche questo passaggio del comunicato:
“Abbiamo lanciato una campagna di adozione che seguiremo direttamente, assicurando controlli pre e post affido:
facebook: Adozioni Canile Municipale Palermo
email: adozionicanilepalermo@gmail.com
hashtag: #adozionicanilepalermo
Aggiornamento ore 14,00 – Avevamo capito – stando alla conferenza stampa di ieri – che l’Amministrazione comunale di Palermo si impegnava a bloccare il bando in accordo con le Associazioni animaliste di Palermo. Ma, a quanto pare, così non è. Il bando – il bando che prevede di affidare i cani a 480 Euro per ogni animale – resta in vigore.
“Tant’è – così dice Dario Galvano, dell’ADA – che si sarebbero fatte avanti altre due Associazioni per adottare i cani prendendosi i 480 Euro per ogni animale. Notizia, questa, che prendiamo con le pinze perché non è ufficiale”.
Vi aggiorneremo sull’evoluzione di una vicenda che non sembra ancora finita.
Aggiornamento 2 ore 14,13 – Dichiarazione del candidato sindaco di Palermo, Nadia Spallitta:
“Non mi è chiaro quali siano state le cause ostative a garantire in questi anni la realizzazione dei lavori per rendere funzionale il canile municipale. Alla luce delle dichiarazioni rese dal sindaco non mi è chiaro come siano stati spesi ben 4 milioni di Euro e se non era più opportuno attrezzare uno dei tanti terreni, tra quelli confiscati alla mafia, per organizzare un canile alternativo nelle more degli interventi sulla struttura di via Tiro a Segno. Ho già presentato un’interrogazione urgente e spero di avere presto chiarimenti a questi dubbi”.
Aggiornamento 17 e 54 – La denuncia penale e contabile dell’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente)
(ANSA) – PALERMO, 30 MAR – Il presidente nazionale dell’associazione Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente), Lorenzo Croce, ha inviato oggi una denuncia alla Procura e alla Corte dei conti di Palermo “in merito alla vicenda del trasferimento dei cani – si legge in una nota – dal canile del capoluogo siciliano alla struttura in provincia di Ragusa che fa capo a Chiara Notaristefano. I reati ipotizzati contro il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’assessore Marino e il dirigente Marchese sono quelle di aver “taroccato il bando – si legge ancora nella nota dell’Aidaa – per favorire la Notaristefano, contravvenendo alle normative nazionali e locali della legge sulla tutela degli animali e commettendo anche illeciti amministrativi ma di rilevanza penale”. I tre sono stati denunciati per peculato, interessi privati in atto di ufficio, mentre Notaristefano e Marchese “per aver modificato i termini del bando, anche il reato di truffa”. (ANSA).
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