Il critico d’arte, ospite della trasmissione simbolo della casta italiana (e pagata da noi), scopre lo sporco gioco del conduttore: “Se si continua a fornire sempre una immagine così negativa, la gente non andrà in Sicilia, andrà a Torino”. Non manca una botta anche a Crocetta…
La Commissione di vigilanza Rai? Non pervenuta. I politici siciliani che siedono ai vertici dello Stato? Non pervenuti. A certi livelli si continua a fare finta di nulla dinnanzi all’attacco contro la Sicilia che ogni domenica arriva puntuale da Rai 1, per bocca di Massimo Giletti, ovvero “la casta travestita da anticasta” come lo ha magistralmente definito Peppino Sottile sul Foglio (con riferimento all’esagerato compenso che intasca e che arriva dai nostri soldi, ecco svelato a cosa serve il canone Rai) cui, evidentemente, è stato assegnato questo compito.
Un silenzio che cozza contro il ‘fastidio’ che ormai provano anche quei siciliani che finora sono stati ‘tolleranti’ o che, per ingenuità, fino a qualche tempo fa, pensavano che davvero potesse trattarsi di denunce giornalistiche. Ormai è chiaro che dietro gli attacchi di quel programma tutto c’è tranne che l’informazione e il dovere di informare.
Non solo si vuole danneggiare la Sicilia, ma si beffano anche i Siciliani costretti a pagare per l’opera denigratoria di una Rai politicizzata e la cui missione sembra quella di diffondere una immagine contorta e negativa della Sicilia.
Particolare che non è sfuggito a Vittorio Sgarbi che, ieri, ospite della trasmissione, come sua consuetudine, non le ha mandate a dire. E poiché le cose che ha detto non erano in linea con la campagna anti Sicilia, le ha dette mentre Giletti tentava di togliergli la parola.
Ma lo abbiamo sentito bene:
“Il dramma vero è un Presidente della Regione che è anche mio amico, poverino, che in 5 anni non ha dato un segnale di vita, non è stato in grado di dire che la Sicilia è il luogo più bello del mondo” ha detto Sgarbi. E, sappiamo che ha ragione. Rosario Crocetta, infatti, rispetto alla campagna anti Sicilia della Rai, è l’utile idiota. Regge il gioco alla casta che vuole finire di distruggere la Sicilia.
Poi Sgarbi si rivolge direttamente a Giletti: “Se si continua a fornire sempre una immagine così negativa, la gente non andrà in Sicilia, andrà a Torino. Tu stesso hai la responsabilità di dire che le cose devono funzionare, non gettare continuamente fango su una regione straordinaria”.
La responsabilità l’avrebbe non solo per quel concetto astratto che è l’onestà intellettuale, ma, soprattutto, in quanto voce del servizio pubblico. Teoria, va da sé.
Sgarbi, insomma, intuisce perfettamente la caratura dei servizi di Giletti. E, pur sapendo bene che anche la gestione dei musei in Sicilia è nettamente da migliorare, si lascia incantare neanche da quei titoli di giornali sfoggiati durante la trasmissione e che, vedi caso, sono sempre giornali riconducibili a quella stessa casta, rappresentata dal conduttore de l’Arena che ha deciso di dare il colpo di grazia alla Sicilia e alle sue potenzialità. Giornali riconducibili ai partiti di governo o giornali riconducibili ad editori che si nutrono dalle mammelle del Governo o delle banche salvate dal Governo.
Insomma, il cerchio si chiude.
Qui sotto il link della trasmissione. A partire dal 35esimo minuto l’intervento di Sgarbi:
http://www.raiplay.it/video/2017/03/LaposArena-del-19032017-8e06ecfe-2e60-439f-949d-1f210ea80793.html
AGGIORNAMENTO:
Disservizio pubblico: la Rai interviene sulle donne dell’est ma tace sul fango di Giletti
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