Glifosato per diserbare i cigli delle strade siciliane? Interrogazione di Pino Apprendi al Governo regionale

17 marzo 2017

Il parlamentare regionale del PD, Pino Apprendi, in un’interrogazione, chiama in causa il presidente Rosario Crocetta e gli assessori Baldo Gucciardi (Salute-Sanità), Maurizio Croce (Territorio e Ambiente) e Antonello Cracolici (Agricoltura). Il dubbio è che siano avvelenate, con l’effetto deriva, le tante colture biologiche per le quali, ogni anno, la Regione eroga contributi a fondo perduto pari a 50 milioni di Euro. Non sarebbe il caso, a questo punto, di controllare la produzione biologica siciliana con il modello GranoSalus?

Sui diserbanti utilizzati – non abbiamo ancora capito in quante strade della Sicilia – per sbarazzarsi dell’erba il parlamentare regionale del PD, Pino Apprendi ha presentato un’interrogazione al Governo.

Il deputato si rivolge al presidente della Regione, Rosario Crocetta, all’assessore alla Salute-Sanità, Baldo Gucciardi, all’assessore al Territorio e Ambiente, Maurizio Croce, e all’assessore all’Agricoltura, Antonello Cracolici.

Vediamo che cosa sta succedendo dopo la denuncia de I Nuovi Vespri.

La storia i lettori di questo blog la conoscono già. Il 9 marzo ci hanno segnalato che, lungo la strada statale che collega Marineo con Corleone, l’erba era tutta disseccata. Fatta la verifica, ci siamo chiesti: qualcuno ha usato un diserbante chimico per sbarazzarsi dell’erba? Così abbiamo scritto il seguente articolo:

Tutta secca l’erba che costeggia la strada Marineo-Corleone: una malattia o hanno usato un diserbante?

Dopo di che abbiamo fatto una seconda verifica, chiedendo agli uffici dell’ANAS Sicilia se, per caso, qualcuno, per sbarazzarsi dell’erba, ha usato un diserbante chimico. Gli uffici dell’ANAS ci hanno risposto che questo è accaduto, per errore, proprio sulla strada statale che collega Marineo con Corleone. Così abbiamo scritto un secondo articolo:

E’ ufficiale: per togliere l’erba dalla strada Marineo-Corleone hanno utilizzato un diserbante

Contemporaneamente abbiamo invitato i nostri lettori a segnalarci eventuali anomalie. E sono arrivati i seguenti messaggi:

Salvatore Centorbi: 

“In provincia di Siracusa, ed esattamente nella Maremonti, sono anni e ripeto anni che si usa il diserbante… altro che errore”.

Pietro Nicola Pipitone:

“Dove sarebbe la novità? Come dice Salvatore Centorbi sono anni che fanno così è io parlo della provincia di Trapani”.

Martino Morsello: 

“È così in tutte le amministrazioni pubbliche”.

Rosario Calanni Macchio: 

“È consuetudine anche sulla S.S.120 delle Madonie! Altro che errore!”.

Sulla vicenda il parlamentare Pino Apprendi, come già ricordato, ha presentato la seguente interrogazione al Governo della Sicilia:

“Premesso che:
si è appreso in questi giorni di un presunto utilizzo, da parte dei soggetti addetti alla manutenzione della rete viaria regionale, di diserbanti chimici con il precipuo fine di eliminare la vegetazione spontanea che cresce lungo i margini delle strade;

in particolare, negli ultimi giorni, si è verificato (specie nella tratta di percorrenza tra Marineo e Corleone) un anomalo ed improvviso fenomeno di essicamento delle erbe che spontaneamente crescono sul ciglio del manto stradale;

analoghe anomalie sembrerebbero essersi verificate anche in altri e differenti tratti stradali e, segnatamente, nel tratto compreso tra San Cataldo e Serradifalco, nonché in alcuni ed altri tratti della strada a scorrimento veloce Palermo – Sciacca;

fonti ANAS hanno riferito che, per errore, la società cui è affidato il compito di manutenere i cigli stradali avrebbe utilizzato diserbanti chimici.

Considerato che:

il principio attivo presente nella maggior parte dei diserbanti in commercio è il gliphosate (o glifosato), una sostanza che sembrerebbe poter provocare, a lungo termine, effetti dannosi anche per la salute degli esseri umani;

i territori di Marineo e Corleone, così come la maggior parte dei luoghi in considerazione, sono noti per la produzione agricola a carattere biologico;

l’eliminazione delle erbe infestanti, c.d. ‘malerbe’, non dovrebbe essere effettuata mediante l’utilizzo di diserbanti chimici; e ciò in quanto l’uso degli stessi, anche a causa del c.d. ‘effetto deriva’, potrebbe avere conseguenze dannose per le coltivazioni biologiche condotte dalle aziende agricole in terreni confinanti con le strade oggetto di diserbo chimico, inficiando, di fatto, anche la veridicità dei procedimenti di verificazione e di rilascio della certificazione biologica dei prodotti ivi coltivati;

l’uso di diserbanti chimici, a qualsivoglia titolo, può provocare, altresì, danni alla salute;

la Regione Sicilia, in media, distribuisce, ogni anno, circa 50 milioni di Euro di fondi europei per l’agricoltura biologica.

A questo punto Apprendi interroga il Governo regionale per sapere:

“se è intendimento del Governo regionale verificare le modalità di rimozione della vegetazione spontanea che cresce a margine della rete stradale;

se è intendimento del Governo regionale accertare, anche ai fini della valutazione delle singole responsabilità, l’utilizzo di diserbanti chimici per il trattamento e la rimozione delle erbe infestanti;

se è intendimento del Governo regionale valutare l’incidenza di tali trattamenti sul livello di salubrità dei terreni coltivati in regime di biologico e, conseguentemente, accertare se ed in che misura vi sia stata o vi possa essere contaminazione dei terreni delle relative coltivazioni per effetto dell’utilizzo dei diserbanti chimici;

se è intendimento del Governo regionale accertare se ed in che misura vi possa essere correlazione tra l’uso dei diserbanti chimici ed il potenziale insorgere di malattie dipendenti dalle sostanze nocive usate per il diserbo;

se ed in che misura il Governo regionale intenda eseguire Piano interministeriale di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e la riduzione dei rischi associati all’impiego di questi; e ciò tenendo conto del monitoraggio dei residui di queste sostanze usate anche su tutti gli ecosistemi a margine delle zone trattate da questi prodotti.

Il parlamentare chiede “lo svolgimento con urgenza” dell’interrogazione. Ciò significa che il Governo regionale dovrebbe rispondere a breve.

P. S.

Apprendi, insomma, lascia intendere che, per diserbare non sappiamo quante strade della Sicilia, potrebbe essere stato utilizzato il glifosato, il diserbante “secca tutto”. 

A noi questa storia sembra una follia.

In Sicilia sono in tanti a raccogliere la verdura e a venderla per le strade. La speranza è che l’effetto deriva non abbia colpito anche le zone dove cresce la verdura che poi finisce sulle nostre tavole. 

Idem per le lumache. 

Ma il vero problema riguarda le colture biologiche, come giustamente fa notare Apprendi.

Che fare? Noi un’idea ce l’abbiamo: effettuare una serie di verifiche a campione sulla produzione biologica siciliana sul modello GranoSalus:

GranoSalus: i risultati delle analisi sulla pasta Barilla, Voiello, De Cecco, Divella, Garofalo, La Molisana, Coop e Granoro 100% Puglia

La Regione potrebbe fare effettuare tali analisi all’ARPA, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. 

I cittadini siciliani, da parte loro, dovrebbero fare quello che sta facendo GranoSalus: organizzarsi per fare effettuare tali analisi da un laboratorio indipendente. 

Altre soluzioni non ne vediamo. 

Detto questo, invitiamo sempre i nostri lettori a segnalarci tempestivamente altre anomalie eventualmente presenti nelle strade della nostra Isola. 

 

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