Una pena meno severa di quanto poteva essere, ma la condanna per avere organizzato il referendum consultivo sull’indipendenza catalana, è arrivata. Pablo Iglesias, leader di Podemos: “Mas è l’erede del populismo, ma condannarlo per avere portato la sua gente alle urne è una vergogna” dice su Twitter
Cronaca di una condanna annunciata: l’ex presidente della Catalogna, Artur Mas, è stato condannato a due anni di interdizione dai pubblici uffici per aver organizzato nel 2014 il referendum per l’indipendenza dalla Spagna (più una multa di 34mila euro). Il risultato di quel referendum tanto scontato quanto straordinario: oltre l’80% dei 2 milioni di votanti aveva detto “sì”. Condannata anche la ex vicepresidente,Joana Ortega (1 anno) e la ex parlamentare catalana, Irene Rigau (un anno e mezzo).
Sono stati riconosciuto colpevoli di disobbedienza civile. Una condanna ampiamente attesa, anche se meno severa di quanto poteva essere (rischiavano fino a 10 anni) visto che le autorità spagnole continuano ad usare il pugno duro contro i catalani che, però, non hanno nessuna intenzione di arrendersi. Al contrario, nel suo discorso di fine anno, quando già su Mas incombeva la condanna, l’attuale presidente della Generalitat catalana, Carle Puigdemont, ha ribadito che questo sarà l’anno del referendum e a differenza di quello del 9 Novembre 2014, questa volta sarà vincolante.
Ma l’atteggiamento dei tribunali spagnoli -che rispecchia la linea dura del premier, Mariano Rajoy e dei vertici istituzionali spagnoli – fa sempre meno proseliti. Lo scorso 6 Febbraio, oltre alle 40mila persone che si sono riversate in piazza nel giorno dell’udienza conclusiva per il processo Mas, numerosi esponenti politici si sono schierati con gli indipendentisti catalani. A partire da Podemos che anche oggi, per bocca del suo leader, Pablo Iglesias, torna a condannare il pugno duro: “Mas è l’erede del populismo, ma condannarlo per avere portato la sua gente alle urne è una vergogna” dice su Twitter.
C’è da scommettere che i catalani faranno sentire la loro voce per ‘commentare’ questa condanna. Anche perché, nonostante l’atteggiamento del Governo di Madrid, gli indipendentisti catalani possono contare sull’apertura di esponenti del Parlamento nazionale, non solo di Podemos, come vi abbiamo raccontato qua. Parlamento che, grazie alla debolezza della maggioranza che sostiene Rajoy, avrà un peso determinante nelle decisioni che contano.
“Non ci pentiamo di nulla- ha dichiarato Mas dopo la condanna- siamo democratici e siamo orgogliosi di avere dato voce al popolo. Ricorreremo alla giustizia europea perché solo lì possiamo riporre le nostre speranze. Nello Stato spagnolo la legge non è uguale per tutti, perché lo stesso Governo centrale ha più volte disobbedito ai dettami della Corte Costituzionale, ma la condanna è arrivata solo per noi. Noi proseguiremo sulla nostra strada, non abbiamo paura”.
Migliaia di Catalani in piazza per la democrazia. E Podemos si schiera con gli indipendentisti…
Catalogna 2017: “Un referendum legale e vincolante”
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