“Il dato di 52 miliardi di Euro di tributi non pagati nella nostra Isola non è evasione fiscale: sono tributi iscritti a ruolo – quindi accertati – che riguardano la Regione, i Comuni, le ex Province e perfino l’INPS. E’ non è una peculiarità siciliana, perché il dato è comune a tutta l’Italia, se è vero che i tributi non riscossi nell’intero Paese oscilla tra i 500 e gli 800 miliardi di Euro”.
“Le continue esternazioni dell’amministratore unico di Riscossione Sicilia spa, avvocato Antonio Fiumefreddo, sono un esempio di demagogia spicciola che danneggia l’immagine di cinque milioni di Siciliani. Far credere agli italiani, per giunta utilizzando il servizio pubblico della RAI, che la Sicilia sia una Regione dove i cittadini evadono il Fisco è sbagliato e scorretto. E’ sbagliato perché il dato di 52 miliardi di Euro di tributi non pagati nella nostra Isola non è evasione fiscale: sono tributi iscritti a ruolo – quindi accertati – che riguardano la Regione, i Comuni, le ex Province e perfino l’INPS. E’ scorretto perché non si tratta di una peculiarità siciliana, perché il dato è comune a tutta l’Italia, se è vero che i tributi non riscossi nell’intero Paese oscillano tra i 500 e gli 800 miliardi di Euro”.
Lo dice Franco Busalacchi, candidato de I Nuovi Vespri alla presidenza della Regione siciliana (ed editore di questo blog).
“Quando si affrontano certi argomenti – aggiunge Busalacchi – bisogna dire le cose in modo corretto. E completo. Intanto i 53 miliardi di Euro di tributi iscritti a ruolo non riscossi, sbandierati come una peculiarità siciliana, non sono una peculiarità siciliana. In Italia i tributi iscritti a ruolo non riscossi oscillano tra i 500 e gli 800 miliardi di Euro. Ne consegue che il dato siciliano è perfettamente in linea con quello nazionale”.
“Quando si parla di tributi iscritti a ruolo non pagati – aggiunge il candidato alla presidenza della Regione dei I Nuovi Vespri – bisogna ricordare che si tratta, in parte, di somme che potrebbero non essere più riscosse. Tra i tributi iscritti a ruolo, infatti, ci sono somme ascritte ai defunti e a liquidazioni. E anche cartelle esattoriali oggetto di ricorsi che si potrebbero concludere con esiti negativi per la società che riscuote gli stessi tributi. Ne consegue che il dato siciliano andrebbe depurato dalle somme che non potranno più essere riscosse”.
“Anche sui legali – sottolinea sempre Busalacchi – l’avvocato Fiumefreddo fa demagogia. Ogni anno vengono emesse milioni di cartelle esattoriali. Migliaia e migliaia di cittadini che ricevono queste cartelle esattoriali presentano ricorso. Una società pubblica non può assumere centinaia di avvocati. Va da sé che deve ricorrere a legali esterni. Che vengono pagati per il lavoro che svolgono nella difesa della società. E’ così in tante società pubbliche. Perché un fatto normale deve essere presentato come fonte di chissà quali imbrogli, gettando discredito sulla Regione siciliana e sugli stessi legali esterni che svolgono il proprio lavoro?”.
“La verità è che il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, tiene al vertice di un’importante società regionale un personaggio – l’avvocato Fiumefreddo – che fa demagogia, offendendo la Sicilia e i Siciliani con argomentazioni sbagliate e scorrette. L’amministratore unico di Riscossione Sicilia spa, invece di attaccare a destra e a manca, farebbe bene a impiegare il proprio tempo risolvendo i problemi della società che amministra, lavorando di più e meglio”.
“Detto questo – conclude Busalacchi – vorrei tranquillizzare il presidente Crocetta, l’avvocato Fiumefreddo e tutti gli ‘ascari’ che oggi affollano la Regione. Quando governeremo noi istituiremo l’Agenzia regionale delle entrate. Lo Stato non scipperà più risorse finanziarie alla Regione, mentre gli ‘ascari’ e i demagoghi che oggi impazzano rimarranno a casa”.
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